Fantastica medaglia d’oro per l’Italia con il trionfo di Erika Saraceni nel triplo ai Campionati Europei under 20 di Tampere, in Finlandia. L’azzurra è protagonista di una gara dominata dall’inizio alla fine e arriva a 14,24 con vento nullo all’ultimo tentativo, migliorando di sedici centimetri il suo record italiano juniores di 14,08 (+1.2) che aveva eguagliato in apertura, atterrando poi a 14,15 appena ventoso (+2.1) al terzo. È anche il primato della manifestazione, ottenuto con un vantaggio enorme di quasi mezzo metro (49 centimetri) sulla seconda classificata, la romena Daria Vrinceanu (13,75/-1.2), diventando la sesta europea di sempre nella categoria e la settima italiana alltime a livello assoluto. Dopo il bronzo ai Mondiali U20 di Lima nella scorsa estate e la serie di progressi messi a segno in questa stagione, continua a crescere la diciannovenne della Bracco Atletica che dimostra una superiorità schiacciante nei confronti delle avversarie. In programma nel secondo pomeriggio di gare anche le finali dei 100 con Kelly Doualla e Alice Pagliarini (19.40 ora italiana) al femminile, Daniele Orlando tra gli uomini (20.00) e quella del lungo dalle 18.15 con Daniele Inzoli. Diretta tv su RaiSport.
REGINA D'EUROPA - Al primo salto la medaglia d’oro è già in cassaforte per Erika Saraceni. La milanese allenata da Aldo Maggi ed Eugenio Paolino è carica a mille e chiarisce subito le proprie intenzioni. Del resto, l’obiettivo è ancor più prestigioso di quello in palio a Tampere e si chiama Mondiali di Tokyo, con un ranking da scalare per blindare la qualificazione. Erika regala tutta l’asse di battuta, venti centimetri tondi tondi, uno stacco in sicurezza che non le impedisce di pareggiare il record italiano U20 (14,08/+1.2), stessa identica misura di quanto saltato agli Europei a squadre di Madrid nel giorno del debutto in Nazionale assoluta. Una fascia all’altezza del ginocchio sinistro compare prima del secondo salto, per tenere a bada il fastidio a un tendine. È comunque di nuovo vicina ai quattordici metri (13,94/+1.1) e un’altra stoccata arriva al terzo turno con un 14,15 viziato da un soffio di vento in eccesso (+2.1), senza il quale avrebbe migliorato il record dei campionati che resiste da Grosseto 2001 (14,12 per la russa Anastasiya Ilyina). Prosegue con 13,24, ‘passa’ il quinto e termina con un altro progresso a 14,24 senza vento, lasciando finalmente esplodere tutta la sua felicità. La figlia d’arte Saraceni (papà Enrico ex azzurro dei 400, mamma Rosa Anibaldi) riporta l’Italia sul gradino più alto del podio nel triplo a distanza di dodici anni dall’oro di Ottavia Cestonaro nell’edizione casalinga di Rieti 2013. Al secondo posto la romena Daria Vrinceanu con 13,75 (-1.2) e terza la lettone Adriana Kruzmane con 13,62 (+1.3), entrambe al personale. Un altro dato statistico rilevante: mai un distacco così ampio sull’argento nella storia dei campionati, erano stati al massimo 40 centimetri nel 2021 e stavolta sono 49.
SEMIFINALI - Nei 400 metri, finale-tabù per i tre azzurri, comunque a testa alta. Destiny Omodia è il secondo degli esclusi con 47.15 nonostante il tentativo di rimonta sul rettilineo finale, Francesca Meletto esce con 54.03, Giulia Macchi con 54.31.
BATTERIE - Nessun problema per Lorenza De Noni nelle batterie degli 800 metri. La veneta si dimostra all’altezza del contesto internazionale gestendo bene il primo round (2:03.57), seconda, in scia alla slovena Ziva Remic (2:02.98). Eliminata l’allieva Caterina Caligiana (2:10.79).
fidal.it
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