Basterebbe questo pensiero per essere felici, ma Rosa ha deciso di andare oltre e cominciare seriamente la vita da atleta. «Nel 2023 sono diventata professionista, entrando nel Gruppo sportivo paralimpico della Difesa, che ringrazio, ma già da tre anni avevo scelto di dedicarmi esclusivamente allo sport. Dopo la maturità mi ero infatti iscritta a Scienze politiche, ma non faceva per me. A quel punto ho tralasciato gli studi e mi sono trasferita a Santa Marinella, vicino Roma, dove mi sono concentrata solo sul badminton». Il primo assalto paralimpico è andato a vuoto, il secondo ha prodotto dolcissimi frutti: «Insieme a Enrico Galeani, tecnico della nazionale italiana di parabadminton, abbiamo impostato una programmazione triennale minuziosa e in mezzo a tutto il gruppo nazionale sono stata l’unica a staccare il biglietto. Vorrei ringraziare però anche i compagni che mi hanno stimolato».
Volgendo lo sguardo al passato si riannoda un nastro scandito da numerosi sacrifici: «Ho lasciato casa da quattro anni e in questo periodo i miei genitori li avrò visti appena una volta al mese. Senza il loro supporto non sarei però qui» I Giochi paralimpici sono diventati una realtà giovedì 16 maggio: «Quando Galeani mi ha dato la notizia ufficiale non stavo più nella pelle, ma ancora non ho avuto modo di festeggiare. Sono infatti a Manama in Bahrein per un torneo e successivamente andrò in Scozia per un altro appuntamento agonistico. Solo a giugno avrò modo di rivedere parenti e amici». Essere alle Paralimpiadi sarà un onore («Sono la prima italiana in assoluto a parteciparvi nel parabadminton, quindi il mio nome verrà ricordato a lungo nell’ambiente») ma anche un onere: «Sono la numero 10 del ranking, quindi non potrò semplicemente partecipare, ma dovrò andare più avanti possibile» Nella categoria SU5 le regole del gioco sono le medesime del badminton normale: «La disabilità riguarda solo un arto e noi impugnano la racchetta con l’altro. Partecipo anche ai tornei con i normodotati e come obiettivo per il 2024 vorrei qualificarmi ai Campionati italiani assoluti. Se ci riuscissi avrei fatto en plein». Nonostante si sia data allo sport il ballo rimane sempre una grande passione, così come le lingue e le religioni («Sono cristiana e sulla spinta degli insegnamenti materni mi piace approfondire le questioni legate alla fede»), mentre una caratteristica che la contraddistingue è la riconoscenza: «Gli ultimi due ringraziamenti sono per il Comitato paralimpico, che ci ha portato a essere considerati come mai in passato, e per la Federazione italiana badminton, che ha valorizzato anche la sezione paralimpica».
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