All'ultimo giro parte la keniana, la 25enne trentina Nadia Battocletti stacca le altre due avversarie in fuga e con conquista una sensazionale medaglia d'argento


 TOKYO. StraordiNadia, meravigliosa, unica.

Nadia, sei ancora straordinaria: l'azzurra è medaglia d'argento mondiale dopo una gara sensazionale

 

Nadia Battocletti, dopo la medaglia d'argento olimpica, conquista anche quella Mondiale dopo una gara semplicemente sensazionale, sconfitta solamente da Beatrice Chebet, la numero uno del mondo, che ha staccato di qualche metro la trentina solamente sul rettilineo finale.

 

Dopo un terzo di gara tranquillo, con tempi leggermente inferiori alla finale Olimpica, arriva il primo "strappo" della gara targato Etiopia, con Agnes Ngetich che cambia passo e il gruppo si sfalda: restano in otto lì davanti con Nadia che è l'unica "extra" africana a resistere.

 

Passa la favorita e fuoriclasse Beatrice Chebet che dà un'ulteriore "scossone" alla gara: restano in sei a giocarsi le medaglie, tre etiopi, due keniane e l'azzurra.

 

Rispetto alla gara di Parigi il ritmo è decisamente più elevato: il passaggio ai 5mila è in 15'16"31 con le due keniane che si danno il cambio a "tirare", cercando di forzare ulteriormente l'andatura. Le due keniane continuano nel gioco di squadra e provano a far passare la mezzofondista nonesa, che però è tatticamente perfetta e non si scopre minimamente.

 

Il ritmo cala, poi arriva la "sgasata" dell'etiope Tsegay e restano in quattro con il "rush" finale che parte a due giri e mezzo dall'arrivo.

 

Sono loro ad arrivare all'ultimo giro, suona la campana con Nadia in quarta posizione, Chebet parte ma la nonesa risponde, stacca le altre due e arriva seconda, disintegrando il primato italiano.

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