Stavolta soffre, ma Sinner è su un altro pianeta: batte Auger-Aliassime, domani finale con Alcaraz

Infinito Sinner. Ancora in finale a New York, come un anno fa: e domenica alle otto di sera italiane difenderà il titolo contro il solito Alcaraz e in palio, oltre al trofeo degli Us Open, ci sarà anche il numero uno del mondo. Jannik conquista l'ultimo atto del torneo battendo Felix Auger-Aliassime, n.27 del mondo (ma da lunedì sarà 13), autore probabilmente della miglior partita in carriera, con il punteggio di 6-1 3-6 6-36-4 in 3 ore e 21 minuti. Sinner è il quarto giocatore nell’Era Open a raggiungere 5 finali consecutive in tornei dello Slam, dopo Federer (10 tra il 2005-07, 8 tra il 2008-10), Djokovic (6 tra il 2015-16, 5 tra il 2020-21) e Nadal (5 tra il 2011-12). L'azzurro diventa anche il quarto nell’Era Open a raggiungere la finale di tutti e 4 gli Slam in una singola stagione in singolare maschile, dopo Laver (1969), Federer (2006-07, 2009) e Djokovic (2015, 2021, 2023). Se dovesse confermarsi campione, sarebbe il primo a difendere il titolo allo Us Open dai tempi di Federer (che vinse cinque titoli consecutivi dal 2004 al 2008). Intanto lui ed Alcaraz si sfideranno nella terza finale Slam dell'anno dopo Parigi e Wimbledon, un evento che nella stessa stagione non accadeva dal 1964 (Emerson e Stolle).
Sinner parte forte, come al solito, mette subito pressione al canadese e vince sette dei primi otto punti, procurandosi subito tre palle break per il 2-0, e l'ultima è quella che scava il primo allungo. Il ritmo di Jannik, come lo definirebbe Musetti, è opprimente, e Auger-Aliassime non può sostenerlo, soprattutto se non mette la prima. Arriva anche un secondo break azzurro e dopo 43' il primo set si conclude 6-1, come quelli con Bublik e Musetti: il n.1 chiude con 10 vincenti a 7 e appena 4 gratuiti contro 11.
LA LEGGE DEL PIU' FORTE— Il quarto set si apre con quattro game complicati, tutti conclusi ai vantaggi. Sinner nel secondo game salva due palle break consecutive, e altre tre nel quarto game: la prima con un rovescio incrociato in arretramento da una posizione difensiva che prende gli ultimi centimetri di riga e le altre due con la gentile collaborazione del canadese, frettoloso prima nell'esecuzione del diritto lungolinea, poi nell'esecuzione della risposta contro la seconda (decisamente l'errore più grave sulle palle break non sfruttate). Il break allora lo ottiene Sinner, alla prima occasione nel set, nel quinto game: il dritto lungo di Auger-Aliassime gli consegna in pratica la sfida. Jannik sale così a 27 partite vinte di fila sul cemento negli Slam, come Djokovic e dietro solo a Federer (40), e ottiene il successo numero 300 in carriera (84 sconfitte).
Gazzetta
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