A Reggio la Fastweb ritrova l'ex Jamar Smith
Dove è finito il gioco veloce e spumeggiante della Fastweb che in preseason aveva divertito il pubblico ed esaltato i rossoblu nel confronto con le grandi della massima serie? Con l’inizio del campionato e le sconfitte rimediate contro le “corazzate” Brindisi e Venezia, la Junior si è scoperta fragile e senza identità e la brutta battuta d’arresto casalinga di domenica scorsa con Imola ha accresciuto i dubbi e le perplessità.
Negli anni scorsi il PalaFerraris era diventato un fortino inespugnabile, mentre in questo avvio di stagione la Fastweb ha già alzato bandiera bianca due volte in tre partite.
Allestita a fronte di un sensibile ridimensionamento del budget economico, pur disponendo di giocatori di talento e di prospetti interessanti, questa squadra sta indubbiamente incontrando delle difficoltà che certo non l’aiutano a conquistare un pubblico finora piuttosto tiepido ed emotivamente poco coinvolto nelle vicende dei rossoblu. La vivace contestazione di una frangia di tifosi a coach Marco Crespi dopo la partita di domenica scorsa, è la spia di un disagio che finora non si era mai manifestato in modo così palese.
La squadra è nuova per cinque decimi e nuovi sono i giocatori stranieri, ad eccezione di Nick George. Si è abbassata l’età media del roster e un gruppo giovane è spesso caratterialmente fragile e soggetto ad un rendimento discontinuo.
Questa Junior, poi, non ha ancora trovato un punto di riferimento in Andrea Ghiacci, che appare pesantemente condizionato, a livello piscologico, dalla sfortunata stagione passata. Nonostante le sollecitazioni, il giocatore non esce da quella sorta di limbo in cui è piombato dopo l’infortunio e questa situazione accresce le insicurezze della squadra.
Servono tempo e pazienza perché la Fastweb possa trovare personalità, identità e concretezza e riprendere con passo spedito il suo cammino in una stagione che, verosimilmente, non la vedrà tra le protagoniste (anche se ci auguriamo di essere smentiti dai fatti).
Questo cammino, però, non può e non deve percorrerlo senza l’affetto e il sostegno del suo pubblico e della città.
«Momenti difficili ne abbiamo incontrati in passato e ne siamo sempre venuti fuori - ha detto domenica scorsa capitan Pierich - Anche nella mia prima stagione a Casale abbiamo iniziato malissimo, perdendo in casa di 25 punti proprio con Imola, ma poi siamo riusciti a riprenderci. In quell’anno abbiamo perso le ultime sei partite della regular season, ma nei play-off ci siamo fatti comunque valere...».
Reggio Emilia
Il calendario non aiuta la Junior che nelle prossime settimane incontrerà Reggio Emilia, Rimini (in casa) e Sassari. La Trenkwalder ha problemi di infermeria, con Fultz (stiramento), Slanina (ginocchia), Pugi (rottura tendine dell’anulare) e Ancellotti (menisco) indisponibili. Domenica al PalaBigi ci sarà invece Paul Lester Marigney, già a Reggio due stagioni fa, che il club ha ingaggiato per due mesi, con la possibilità di estendere il contratto fino al termine della stagione. Impegno non facile per la Fastweb sul parquet di una delle rivelazioni di questo inizio di stagione, ma la pressione peserà tutta sulle spalle dei biancorossi, che contro Udine, nel turno scorso, hanno rimediato la prima sconfitta stagionale. Pierich e compagni ritroveranno da avversario Jamar Smith, che tanto servirebbe a questa Fastweb...
Ghiacci e Tagliabue hanno saltato i primi allenamenti della settimana per un rialzo febbrile, mentre George mercoledì non si è allenato per un risentimento muscolare. Tutti saranno presenti domenica.
A Reggio Emilia ci sarà, al seguito della squadra, anche un gruppo di tifosi di “Casalerossoblu”.
A coach Marco Crespi non piace usare il sostantivo “crisi” per definire il momento di difficoltà che la Junior sta attraversando ma, alla verifica del campo, è evidente come i rossoblu siano un gruppo ancora alla ricerca di certezze e di identità. Quali sono le strade da percorrere per superare questo frangente? «Dopo partite come quelle con Venezia e Imola, non ci sono allenamenti punitivi. Si esce da questa situazione cercando di parlare, di richiamare tutti in modo costruttivo alle responsabilità, pensando a soluzioni tecniche e anche a dare autoconsapevolezza ai giocatori - commenta il tecnico - In questo lavoro c’è un’analisi profonda; in settimana ci si prepara in modo accurato e quello che dispiace è che poi, la domenica, sembra che giochiamo in modo superficiale. Compito dell’allenatore non è quello di colpevolizzare, ma quello di essere di supporto ai giocatori nell’assunzione di responsabilità di fronte a certi errori di distrazione commessi durante la partita».
La squadra continua a lavorare con serietà e impegno, ma in un momento di grande vulnerabilità i cambiamenti di rotta non avvengono repentinamente. Si procede a piccoli passi e la constatazione di ogni progresso, individuale e di gruppo, serve a rafforzare la consapevolezza e l’autostima.
«Ogni giocatore deve avere la possibilità di attingere dal quaderno tecnico il proprio copione da interpretare nei vari momenti della partita. Tutti conoscono la teoria, però, a volte, manca ancora la pratica... - dice Crespi - Il miglioramento è possibile e vicino, anche se il percorso di crescita sarà più lungo di due o tre settimane... L’aspetto individuale e mentale deve essere uno di quei piccoli passi da compiere su questa strada. In questa fase è importante essere realisti e non scoraggiarsi».
Paolo Zavattaro (legadue - ilmonferrato)
Negli anni scorsi il PalaFerraris era diventato un fortino inespugnabile, mentre in questo avvio di stagione la Fastweb ha già alzato bandiera bianca due volte in tre partite.
Allestita a fronte di un sensibile ridimensionamento del budget economico, pur disponendo di giocatori di talento e di prospetti interessanti, questa squadra sta indubbiamente incontrando delle difficoltà che certo non l’aiutano a conquistare un pubblico finora piuttosto tiepido ed emotivamente poco coinvolto nelle vicende dei rossoblu. La vivace contestazione di una frangia di tifosi a coach Marco Crespi dopo la partita di domenica scorsa, è la spia di un disagio che finora non si era mai manifestato in modo così palese.
La squadra è nuova per cinque decimi e nuovi sono i giocatori stranieri, ad eccezione di Nick George. Si è abbassata l’età media del roster e un gruppo giovane è spesso caratterialmente fragile e soggetto ad un rendimento discontinuo.
Questa Junior, poi, non ha ancora trovato un punto di riferimento in Andrea Ghiacci, che appare pesantemente condizionato, a livello piscologico, dalla sfortunata stagione passata. Nonostante le sollecitazioni, il giocatore non esce da quella sorta di limbo in cui è piombato dopo l’infortunio e questa situazione accresce le insicurezze della squadra.
Servono tempo e pazienza perché la Fastweb possa trovare personalità, identità e concretezza e riprendere con passo spedito il suo cammino in una stagione che, verosimilmente, non la vedrà tra le protagoniste (anche se ci auguriamo di essere smentiti dai fatti).
Questo cammino, però, non può e non deve percorrerlo senza l’affetto e il sostegno del suo pubblico e della città.
«Momenti difficili ne abbiamo incontrati in passato e ne siamo sempre venuti fuori - ha detto domenica scorsa capitan Pierich - Anche nella mia prima stagione a Casale abbiamo iniziato malissimo, perdendo in casa di 25 punti proprio con Imola, ma poi siamo riusciti a riprenderci. In quell’anno abbiamo perso le ultime sei partite della regular season, ma nei play-off ci siamo fatti comunque valere...».
Reggio Emilia
Il calendario non aiuta la Junior che nelle prossime settimane incontrerà Reggio Emilia, Rimini (in casa) e Sassari. La Trenkwalder ha problemi di infermeria, con Fultz (stiramento), Slanina (ginocchia), Pugi (rottura tendine dell’anulare) e Ancellotti (menisco) indisponibili. Domenica al PalaBigi ci sarà invece Paul Lester Marigney, già a Reggio due stagioni fa, che il club ha ingaggiato per due mesi, con la possibilità di estendere il contratto fino al termine della stagione. Impegno non facile per la Fastweb sul parquet di una delle rivelazioni di questo inizio di stagione, ma la pressione peserà tutta sulle spalle dei biancorossi, che contro Udine, nel turno scorso, hanno rimediato la prima sconfitta stagionale. Pierich e compagni ritroveranno da avversario Jamar Smith, che tanto servirebbe a questa Fastweb...
Ghiacci e Tagliabue hanno saltato i primi allenamenti della settimana per un rialzo febbrile, mentre George mercoledì non si è allenato per un risentimento muscolare. Tutti saranno presenti domenica.
A Reggio Emilia ci sarà, al seguito della squadra, anche un gruppo di tifosi di “Casalerossoblu”.
A coach Marco Crespi non piace usare il sostantivo “crisi” per definire il momento di difficoltà che la Junior sta attraversando ma, alla verifica del campo, è evidente come i rossoblu siano un gruppo ancora alla ricerca di certezze e di identità. Quali sono le strade da percorrere per superare questo frangente? «Dopo partite come quelle con Venezia e Imola, non ci sono allenamenti punitivi. Si esce da questa situazione cercando di parlare, di richiamare tutti in modo costruttivo alle responsabilità, pensando a soluzioni tecniche e anche a dare autoconsapevolezza ai giocatori - commenta il tecnico - In questo lavoro c’è un’analisi profonda; in settimana ci si prepara in modo accurato e quello che dispiace è che poi, la domenica, sembra che giochiamo in modo superficiale. Compito dell’allenatore non è quello di colpevolizzare, ma quello di essere di supporto ai giocatori nell’assunzione di responsabilità di fronte a certi errori di distrazione commessi durante la partita».
La squadra continua a lavorare con serietà e impegno, ma in un momento di grande vulnerabilità i cambiamenti di rotta non avvengono repentinamente. Si procede a piccoli passi e la constatazione di ogni progresso, individuale e di gruppo, serve a rafforzare la consapevolezza e l’autostima.
«Ogni giocatore deve avere la possibilità di attingere dal quaderno tecnico il proprio copione da interpretare nei vari momenti della partita. Tutti conoscono la teoria, però, a volte, manca ancora la pratica... - dice Crespi - Il miglioramento è possibile e vicino, anche se il percorso di crescita sarà più lungo di due o tre settimane... L’aspetto individuale e mentale deve essere uno di quei piccoli passi da compiere su questa strada. In questa fase è importante essere realisti e non scoraggiarsi».
Paolo Zavattaro (legadue - ilmonferrato)
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