Trenkwalder: La squadra? E’ un gruppo giovane, fatto di persone motivate e animate dalla volontà di far bene

Capelli rasati, sorriso alla Alvin Young, idee chiare. Paul Marigney è tornato a Reggio per aiutare la Trenkwalder a fronteggiare i guai dell’infermeria. «E’ un buon gruppo, io sono pronto».
«La Pallacanestro Reggiana ha messo sotto contratto Paul Marigney - spiega Gianluca Berti, team manager biancorosso - e oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo inoltrato la documentazione in Lega per il tesseramento. Non dovrebbero esserci intoppi, quindi Paul debutterà domenica contro Casale Monferrato. Il contratto - prosegue Berti - prevede una clausola di uscita a favore della società, alla fine del girone d’andata. Ci fa piacere avere Paul a Reggio, sia dal punto di vista tecnico che umano. Lui qui si sente a casa ed è pieno di motivazioni. Donatas Slanina sta facendo terapie e speriamo di riaverlo in squadra prima possibile; nel frattempo abbiamo Paul, e per noi è motivo di soddisfazione».
«Sono contento di essere qui, anche perché il programma è buono», esordisce Paul Marigney, l’ex Uomo-Treccia arrivato con i capelli rasati quasi a zero. «A Reggio ho lavorato bene già due anni fa, e conto di fare altrettanto».
Come mai ha tagliato i capelli?
«E’ un nuovo look che mi dà un’immagine più seria», dice sorridendo.
L’anno scorso, a Pavia, ha disputato la sua miglior stagione, con cifre notevoli in campionato e ancora migliori ai play off. Perché è andato via ed è rimasto senza squadra fino al contratto attuale con la Trenkwalder?
«Ho aspettato la migliore soluzione per me. Ho anche cambiato l’agenzia di riferimento, perché non mi sentivo particolarmente tutelato. Ora ne ho una che cura meglio la mia posizione. Ma ora mi interessa solo essere qui e ripartire dalla Pallacanestro Reggiana».
Che idea si è fatto della Trenkwalder attuale?
«E’ prima in classifica, è un team giovane ed è un buon gruppo. Sono tutti felici di farne parte, motivati e senza antagonismi interni. Sono tutti animati dalla volontà di far bene».
Fisicamente sta bene?
«Sì, perfetto», risponde Marigney in italiano.
In questi mesi si è allenato?
«Sì, mi sono allenato a Oakland per mantenere la condizione. Sapevo che sarei entrato “in corsa” in qualche campionato, per cui mi sono preparato. Ora si tratta di capire le esigenze della Trenkwalder».
Ne ha già parlato con il coach Ramagli?
«Sì. C’è bisogno di un team player, di un elemento di sistema: una buona persona che non rompa gli equilibri della squadra». Interviene Berti: «Da questo punto di vista, Marigney è l’elemento giusto per la squadra».
E’ preoccupato per la possibilità del club di uscire dal contratto alla fine del girone d’andata?
«No - dice Marigney - accetto l’offerta che mi è stata fatta. Non è un motivo di preoccupazione ma una spinta a far bene. La voglia di tornare a Reggio era molta».
Domenica il suo esordio con Casale Monferrato. Un bel test.
«Sì, perché Casale è un buon team, e ne siamo tutti consapevoli. Conosco bene la squadra, nonostante abbia cambiato gli americani e abbia perso Formenti. Il sistema del coach Crespi è molto importante, molto “condizionante” per la filosofia del gioco. Ogni anno il sistema si ripresenta. In passato abbiamo perso con Casale; è arrivata l’ora di vincere». (di Mauro Grasselli - La Gazzetta di Reggio)

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