Trenkwalder, Ramagli: «Dimostriamo di essere dei cuori vincenti»

05/03/2010 09:05 - (di Gabriele Gallo - Il Resto del Carlino)

«CUI PRODEST?» si chiedeva Medea nell’omonima tragedia. A chi giova la disputa della Final-Four di Coppa di Legadue, in un momento chiave della stagione, con l’approssimarsi del rush finale decisivo per la promozione? A nessuno probabilmente, tranne al management della Lega stessa e, forse, al blasone delle società. Anche se non l’ammetteranno mai ufficialmente siamo pronti a giocarci alla Snai, quasi alla pari, che se potessero evitare questa kermesse Meo Sacchetti, Giovanni Perdichizzi e Alessandro Ramagli, coach rispettivamente di Sassari, Brindisi e Trenkwalder, lo farebbero molto volentieri, alla luce dei già scarsi tempi di riposo concessi ai giocatori acciaccati di tutte e tre le formazioni. In sede ufficiale però il coach biancorosso fa buon viso a cattivo gioco. E lascia capire che, pure sul parquet abitualmente casa del Banco di Sardegna, Reggio si farà valere.
Ramagli, è più un peso o un’opportunità, questa coppa?
«E’ un riconoscimento del nostro valore. In America si dice che la sorte premia i cuori vincenti. Noi tali siamo. Abbiamo meritato di essere in alto e credo ci resteremo, anche dopo questo week end».
Si va in Sardegna con buone chances di vittoria?
«Ce la giocheremo al massimo perchè le partite secche hanno sempre un loro fascino e un torneo vale sempre la pena di vincerlo. Chiaro che non sarà il risultato di questa final-four a cambiarci la vita. Sono comunque test importanti, che tengono alta l’intensità di gioco e di concentrazione».
Magari potrebbe essere l’occasione per sperimentare nuove soluzioni tattiche? Tipo vedere Melli da numero tre?
«Non penso proprio, salvo i casi di emergenza, ovviamente. Queste cose si provano in allenamento e dopo una lunga preparazione. Non è questione di pretattica ma di logica. In Sardegna punteremo sulle situazioni consolidate, che è sempre bene tenere oliate».
La Coppa potrà dare indicazioni anche per il futuro del campionato?
«Anche in questo caso direi di no. E’ una manifestazione a sè stante. Conteranno moltissimo gli aspetti emotivi, la vena dei singoli, gli episodi anche imprevisti. Non credo che alcuna squadra manderà messaggi in chiave finale di torneo“.
Il reparto infermeria biancorosso si è svuotato?
«Mah! Veniamo da una settimana dedicata soprattutto allo scarico, dovevamo giocoforza tirare un po’ il fiato, tutti. Distenderci, insomma. Fultz ha svolto lavoro differenziato, abbiamo fatto in modo che Smith e Frosini non forzassero troppo, l’uno per il recente infortunio, l’altro perchè deve pur riposarsi ogni tanto. Oggi (ieri per chi legge, ndr) farevo il primo vero allenamento di squadra, così da prepararci degnamente alla competizione che stiamo per affrontare».
LA TRENKWALDER scenderà in campo contro la Prima Veroli, domani alle 18.15. A seguire (20.45) Sassari opposta a Brindisi. La finale per il primo e secondo posto è prevista per domenica alle 20.30.

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