Crac Reggiana, Foglia patteggia 4 anni e 10 mesi

Un patteggiamento di pena di 4 anni e 10 mesi. E' la strategia difensiva scelta dall'ex amministratore delegato della Reggiana calcio, Ernesto Foglia, per il quale la Procura di Reggio aveva chiesto il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta dopo il fallimento della società nel luglio del 2005. Il giudice dell'udienza preliminare, Giovanni Ghini, ha accolto la richiesta presentata dall'avvocato di Foglia, Romano Corsi, che ha concordato la pena a 4 anni e 10 mesi di reclusione per il fallimento della Reggiana e per la bancarotta collegata di un'altra società, la Foglia e C, di Parma. Ma l'ex patron della Reggiana non finirà il carcere. Il reato è coperto dall'indulto, con uno sconto di pena di tre anni. Per l'anno e 10 mesi restanti potrà ottenere l'affidamento ai servizi sociali, anche se dovrà trasferire la sua residenza dalla Francia, dove fa l'antiquario, a Parma. Il 4 novembre prossimo andranno a giudizio invece gli altri membri del consiglio d'amministrazione, l'ex presidente Federico Spallanzani, e gli ex consiglieri Claudio Zambelli e Nando De Napoli, che hanno ottenuto il rito abbreviato. Per l'altro consigliere, Marco Pecoraro Scanio, è stata chiesta l'archiviazione, mentre per i tre componenti del collegio sindacale, Franco Tranquilli, Luca Reverberi e Alfredo Ferrarini, il giudizio è fissato il 23 marzo prossimo per bancarotta semplice. All'udienza era presente l'ex calciatore Nando De Napoli, che vive a Quattro Castella e si dichiara estraneo al disastro societario. Anzi, il suo avvocato, Michela Vecchi, dice che è in esborso di un milione e mezzo di euro con la società fallita. Lo stesso sostiene l'avvocato Bruno Rocchetti per il suo assistito Claudio Zambelli: "Zambelli e De Napoli - dice l'avvocato - sono solo vittime". De Napoli, che oggi gestisce un negozio di articoli sportivi a Molinella di Bologna, dice di essere distrutto da tutta questa vicenda. Anche perché parallelamente va avanti un procedimento civile. La curatela fallimentare ha citato i protagonisti del fallimento per oltre 4 milioni di euro.
di GIAN PIERO DEL MONTE

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