Trenkwalder dal doppio volto? Dopo Jesi nuovo corso
- La Gazzetta di Reggio -
10/10/2010 11:14 - DANIELE VALISENA
REGGIO. C’è una Trenkwalder capace di andare a Jesi, su uno dei parquet più tosti della Legadue, di affrontare ad armi pari la squadra che dispone forse del quintetto più forte in assoluto e di batterla con merito, pur dovendo rinunciare a Slanina e con Frosini a mezzo servizio.
C’è un’altra Trenkwalder che solo qualche settimana prima veniva sconfitta meritatamente da Lodi e lasciava i suoi tifosi con tanti dubbi e uno su tutti: chi scenderà in campo stasera?
Considerando che di solito le squadre con problemi fisici tendono a migliorare con il tempo sembrerebbe più che plausibile attendersi una Trenkwalder versione Jesi. E ce ne sarà bisogno, perché questa Lodi, nonostante la netta sconfitta nella gara d’esordio con Casale, ha già fatto sentire ai reggiani di che pasta è fatta.
La vittoria di Jesi ha sicuramente dato sicurezza ai ragazzi di Piero Coen. Come le sconfitte però, allo stesso modo anche dalle vittorie bisogna saper trarre un insegnamento: occorre saper difendere con intensità.
Pensando all’attacco non si può prescindere dalla questione Fultz. Chi ha avuto l’occasione di ammirare a Jesi, ma anche lo scorso anno, il regista bolognese, difficilmente potrà negare che il figlio di John sia di gran lunga il giocatore più importante, almeno in attacco, per la formazione biancorossa. Tutte le azioni partono dalle sue mani, ed è sempre lui a mettere una pezza quando le cose non girano, magari con un azione personale. La perfezione non esiste, bisogna rassegnarsi, ma nel dubbio Fultz è meglio tenerselo stretto. Romel Beck ha mostrato netti segnali di crescita, non tanto per quanro riguarda le sue scelte offensive, che restano a volte discutibili, ma le zero palle perse e la capacità di farsi trovare al posto giusto al momento giusto sembrano dimostrare che il ragazzo sta lavorando duramente e un po’ alla volta si sta inserendo nelle tessuto cestistico di Coen. Pure Joe Salvi sta pian piano iniziando a trovare la propria dimensione, che non sarà mai quella del grande realizzatore, ma in difesa e vicino a canestro la sua intelligenza e la sua grinta saranno fondamentali per dare equilibrio ad una squadra che sembra naturalmente portata ad offendere più che a difendere. Infine il sorprendente Alessandro Frosini, che quest’anno si ritrova sulle spalle ancora maggiore responsabilità rispetto alla stagione passata; sì, perché oltre al suo, ora ha da occuparsi anche di quelle situazioni in cui lo scorso anno Melli garantiva un supporto a cinque stelle. Senza fiatare, con qualche sbuffo di fatica forse e finché il fisico tiene, Frosini farà il suo lavoro, finché al suo fianco ci sarà un Valenti come quello di sette giorni fa.
E gli altri? Si attende qualche cosa di più da Frassineti, giocatore che forse avrà bisogno di qualche gara per abituarsi al nuovo ruolo e alla realtà della Legadue, ma anche da Kudlacek, la cui vera colpa è quella di essere Ceko e quindi di occupare un posto da comunitario che a questi livelli può fare la differenza. La voglia, le mani e la testa ci sono, ma restano da far girare un paio di cose a livello mentale e fisico.
Concludendo, in casa Trenkwalder si attendono conferme. Battere Lodi significherebbe indirizzare questo avvio di stagione verso la direzione giusta: e considerando che tra una o due settimane Slanina si aggregherà al gruppo, allora forse ci si potrà iniziare a sfregare le mani pensando a quello che questa squadra potrà regalre.
10/10/2010 11:14 - DANIELE VALISENA
REGGIO. C’è una Trenkwalder capace di andare a Jesi, su uno dei parquet più tosti della Legadue, di affrontare ad armi pari la squadra che dispone forse del quintetto più forte in assoluto e di batterla con merito, pur dovendo rinunciare a Slanina e con Frosini a mezzo servizio.
C’è un’altra Trenkwalder che solo qualche settimana prima veniva sconfitta meritatamente da Lodi e lasciava i suoi tifosi con tanti dubbi e uno su tutti: chi scenderà in campo stasera?
Considerando che di solito le squadre con problemi fisici tendono a migliorare con il tempo sembrerebbe più che plausibile attendersi una Trenkwalder versione Jesi. E ce ne sarà bisogno, perché questa Lodi, nonostante la netta sconfitta nella gara d’esordio con Casale, ha già fatto sentire ai reggiani di che pasta è fatta.
La vittoria di Jesi ha sicuramente dato sicurezza ai ragazzi di Piero Coen. Come le sconfitte però, allo stesso modo anche dalle vittorie bisogna saper trarre un insegnamento: occorre saper difendere con intensità.
Pensando all’attacco non si può prescindere dalla questione Fultz. Chi ha avuto l’occasione di ammirare a Jesi, ma anche lo scorso anno, il regista bolognese, difficilmente potrà negare che il figlio di John sia di gran lunga il giocatore più importante, almeno in attacco, per la formazione biancorossa. Tutte le azioni partono dalle sue mani, ed è sempre lui a mettere una pezza quando le cose non girano, magari con un azione personale. La perfezione non esiste, bisogna rassegnarsi, ma nel dubbio Fultz è meglio tenerselo stretto. Romel Beck ha mostrato netti segnali di crescita, non tanto per quanro riguarda le sue scelte offensive, che restano a volte discutibili, ma le zero palle perse e la capacità di farsi trovare al posto giusto al momento giusto sembrano dimostrare che il ragazzo sta lavorando duramente e un po’ alla volta si sta inserendo nelle tessuto cestistico di Coen. Pure Joe Salvi sta pian piano iniziando a trovare la propria dimensione, che non sarà mai quella del grande realizzatore, ma in difesa e vicino a canestro la sua intelligenza e la sua grinta saranno fondamentali per dare equilibrio ad una squadra che sembra naturalmente portata ad offendere più che a difendere. Infine il sorprendente Alessandro Frosini, che quest’anno si ritrova sulle spalle ancora maggiore responsabilità rispetto alla stagione passata; sì, perché oltre al suo, ora ha da occuparsi anche di quelle situazioni in cui lo scorso anno Melli garantiva un supporto a cinque stelle. Senza fiatare, con qualche sbuffo di fatica forse e finché il fisico tiene, Frosini farà il suo lavoro, finché al suo fianco ci sarà un Valenti come quello di sette giorni fa.
E gli altri? Si attende qualche cosa di più da Frassineti, giocatore che forse avrà bisogno di qualche gara per abituarsi al nuovo ruolo e alla realtà della Legadue, ma anche da Kudlacek, la cui vera colpa è quella di essere Ceko e quindi di occupare un posto da comunitario che a questi livelli può fare la differenza. La voglia, le mani e la testa ci sono, ma restano da far girare un paio di cose a livello mentale e fisico.
Concludendo, in casa Trenkwalder si attendono conferme. Battere Lodi significherebbe indirizzare questo avvio di stagione verso la direzione giusta: e considerando che tra una o due settimane Slanina si aggregherà al gruppo, allora forse ci si potrà iniziare a sfregare le mani pensando a quello che questa squadra potrà regalre.
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