Trenkwalder: in arrivo la gara con Forlì, decisiva per la salvezza. Intanto cresce l’ipotesi «ripescaggio» in A

- La Gazzetta di Reggio -

15/03/2011 09:52 - MAURO GRASSELLI
REGGIO. Paradossi del basket: mentre la Trenkwalder rischia concretamente di retrocedere in A Dilettanti (domenica prossima al Palabigi il match decisivo con l’incalzante Forlì), la Pallacanestro Reggiana viene indicata fra le candidate al «ripescaggio» nella futura serie A.
Una situazione paradossale e per certi versi tragicomina, quella della Trenkwalder, che 2 giorni fa ha sfiorato la vittoria a Ferrara sia al termine dei tempi regolamentari (+2 annullato da un canestro di Ndoja sulla sirena) che al supplementare (+1 ribaltato dalla magia di Farabello allo scadere). La vittoria avrebbe consentito di conquistare, per la prima volta in questo campionato, 2 vittorie consecutive; di agganciare a quota 16 Lodi e Verona; di respirare e togliersi pressione dalle spalle in vista della sfida-salvezza di domenica prossima al Palabigi.
«A» SOTTO. La sconfitta riaccende invece lo psicodramma e inchioda i biancorossi a quota 14, a +2 su San Severo e Forlì. I romagnoli, galvanizzati dal successo casalingo su Barcellona (decisivo il play Goldwire: 32 punti, 5 rimbalzi, 5 assist), arriveranno in via Guasco con la consapevolezza di giocarsi la stagione. Forti del +3 dell’andata (79-76), in caso di vittoria i forlivesi raggiungerebbero la Trenk a quota 14 e li scavalcherebbero per via degli scontri diretti. Considerando che domenica prossima San Severo, reduce dalla rullata presa a Casale, giocherà in casa con Imola e farà di tutto per riscattarsi, il peggior scenario possibile - Reggio ultimissima in classifica - è tutt’altro che fantasioso. In altre parole: o la Trenk batte Forlì, e possibilmente con almeno 4 punti di scarto, oppure la retrocessione dei biancorossi in A Dilettanti risulterà quasi certa, anche perché la sabbia nella clessidra è agli sgoccioli e Reggio ha gli scontri diretti in negativo con tutte le squadre di coda.
Una situazione inimmaginabile l’estate scorsa, quando l’obiettivo prudente erano i play off e il sogno di promozione in serie A vivissimo. Come possa fare la Trenk a battere in modo netto Forlì e a scavare un bel solco tra sé e i romagnoli (4 punti più gli scontri diretti), toccherà a Frates e alla squadra deciderlo in questi giorni. Ma una cosa è certa: o si vince, oppure sono guai enormi. Quantomeno, a Ferrara sono emerse buone indicazioni: la squadra è viva, determinata e capace di fare buone cose. Certo, il solito parzialone «contrattuale» (12-0 incassato nel secondo quarto), la mamncanza di killer instinct e la «palleggite» ai limiti dei 24” nel finale hanno pesato, così come l’exploit di Ndoja e il jolly finale di Farabello.
«A» SOPRA. Mentre la realtà vede i biancorossi annaspare alla ricerca dei punti-salvezza, dal caleidoscopico mondo del basket - quello che aveva già inventato la possibilità per la penultima della A di comprare la salvezza versando 500mila euro alla seconda di Legadue, con meccanismo analogo previsto anche nel torneo cadetto, ma solo dalla prossima stagione (il solito fattore C. dei reggiani) - in questi giorni si discute ai massimi liveli di una futura serie A a 20 o 22 squadre, allargata alle società finanziariamente più solide della Legadue. I club che avrebbero già dato la disponibilità al salto di categoria per via extrasportiva: Trenkwalder, Venezia, Veroli e Casale Monferrato, con l’eventuale aggiunta di Barcellona e Verona. Di sicuro la Pallacanestro Reggiana ha le spalle economicamente larghe (quest’anno ha speso come un medio club di serie A), pur non avendo un palazzetto da massima serie (problema trentennale), ma l’ambizione al momento stride in modo clamoroso con la realtà sportiva.

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