Trenk, mi aspettavo qualcosa in più


Domenica è arrivata la prima vittoria stagionale per la Trenkwalder, ma anche la prima vittoria della Vanoli Cremona, che in questo modo tiene i reggiani nel gruppo delle ultime. La formazione di Caja ha rischiato di fare il colpaccio all'esordio mettendo in seria difficoltà Bologna, poi ha perso due gare ma ha firmato una grande impresa lo scorso weekend battendo 94-83 la squadra di Avellino, che pareva tra le più in forma del campionato visto come aveva surclassato Milano. Tra i protagonisti della Vanoli c'è il reggiano Fabio Ruini, che tanti tifosi a Reggio hanno rimpianto quando la società ha deciso di non avvalersi più delle sue prestazioni. Per lui un ruolo da vice-play e ora pure da guardia, giocando 11 minuti a gara.
Anche per la sua squadra è arrivata la prima vittoria. Era attesa come a Reggio.
«Ne avevamo bisogno per sbloccarci. Anche noi, come la Trenkwalder, abbiamo avuto un inizio difficile, partendo subito contro una big del campionato e quindi due gare esterne. Questa vittoria in casa ci ha fatto davvero piacere».
Avete avuto bisogno di un po' di tempo per rodare la squadra?
«Il roster è praticamente tutto nuovo, e questo fatto inizialmente lo abbiamo pagato. Aspettavamo con ansia di riuscire finalmente ad ottenere una vittoria. Contro Avellino abbiamo dimostrato che se giochiamo di squadra, sia in attacco che in difesa, siamo competitivi. Nel precampionato a volte eravamo riusciti a trovare il giusto feeling in campo e, lottando su ogni pallone, eravamo riusciti a battere perfino il Cska».
Avete incontrato alcune squadre che si suppone siano nella fascia vostra e della Trenkwalder. Che impressione ha avuto giocando contro queste formazioni?
«Penso che Brindisi e Avellino in realtà siano di fascia più alta. Entrambe dispongono di molto talento. Noi cercheremo di arrivare più in alto possibile, giocandocela con tutte».
A Cremona sta dimostrando che pure in serie A è in grado di rendersi utile.
«Sto trovando il mio spazio e cerco di fare quello che mi chiede il coach, cioè mettere qualche canestro in attacco e dare molta intensità in difesa. All'inizio giocavo solo da play, ma con l'arrivo di Vitali ho anche qualche minuto da guardia».
L'inizio di stagione della Trenkwalder se lo immaginava così?
«Mi aspettavo qualcosina di più. Certo, Reggio ha trovato subito squadre molto blasonate e, se avesse vinto contro Venezia, come meritava di fare, ora non avrebbe rimpianti».
Riccardo Bellelli - gazzettadireggio

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