La mossa del Commissario tecnico dell'Italbasket: inserisce tra i convocati il nome del giocatore che sta combattendo la leucemia e gli affida un incarico tecnico che si può eseguire a distanza, dimostrando di non avere perso l'estro da "mosca atomica" che fece la sua fortuna di cestista altro 1,81 in un mondo di giganti
Tutto può mancare a Gian Marco Pozzecco, di certo la freddezza e non è detto che sia sempre un male, ma non l'empatia. In arte Poz, il vulcanico Ct della Nazionale di pallacanestro ed ex playmaker dell'Italia di Recalcati, argento olimpico ad Atene 2004, soprannominato mosca atomica.
Lo prova questo video dal ritiro dell'Italia in vista del mondiale in programma dal agosto. Lo prova soprattutto la lista dei convocati: tra loro c'è Achille Polonara, che sarebbe stato in campo, se durante i play off di campionato con la Virtus, non fosse stato fermato dalla diagnosi di una leucemia mieloide per cui si sta curando.
La convocazione non è pro forma: Polonara farà l'analista, il suo compito sarà dare a distanza un supporto concreto alla squadra in ritiro: «La sua La sua conoscenza del contesto, della mia pallacanestro, di tutto l'ambiente, - ha spiegato il Poz alla Gazzetta dello sport - lo rende prezioso per noi. Lavorerà attraverso Synergy, un programma di analisi video e statistiche: attingeremo ai suoi spunti, alle sue idee, alle sue analisi, e sono convinto che sarà un valore aggiunto. Ha vissuto questa Nazionale dal primo momento, ha una visione completa di ciò che facciamo. Voglio che si senta realmente parte dell'ambiente azzurro". Per questa ragione sul profilo Istagram ufficiale dell'Italbasket il primo post del ritiro con il commento "primo pensiero" è stato il video della videochiamata a Polonara che sembra un bisticcio di parole ma non lo è affatto: è uno dei tanti modi che si possono inventare per fare squadra, tema del quale Pozzecco è maestro.
Pozzecco e Polonara del resto hanno condiviso tra campo e panchina una lunga strada inziata nel 2018-2019 con la maglia del Banco di Sardegna Sassari, vincendo la FIBA Europe Cup e raggiungendo la finale-scudetto, poi persa contro l'Umana Reyer Venezia in gara-7. E dopo, da quando il Poz, è Ct, con la Nazionale a partire dagli Europei 2022, passando per i Mondiali del 2023 e poi per il torneo preolimpico del 2024.
A proposito della sua filosofia di allenatore, il Poz, alla vigilia della sua prima uscita importante da Ct, raccontava a Fc: «Da giocatore sognavo che mi allenasse una persona che si fidasse di me indipendentemente dai miei limiti: sono convinto che un modo per far crescere un giocatore sia dargli fiducia. L'allenatore, come i capi in genere, cerca di avere il controllo, lo fa per la sua serenità: una squadra di disciplinati dà sicurezza, ma questo non è fidarsi. Io sono un po' anomalo. Mi affido veramente ai miei giocatori». Dei quali, pur essendo padre da appena due anni, ha sempre detto di sentirsi un po' padre: «Nel rapporto di paternità - ci spiegava nell'intervista citata - «il dato più significativo è l'altruismo: quando la mia bimba ha la febbre alta, se potessi prendermi la febbre al suo posto lo farei senza pensare. Quello che desidero per lei non è che mi dia delle soddifazioni , ma che viva felice e soddisfatta del suo percorso. Con i miei giocatori ho un atteggiamento simile».
Da uno che si esprime così, anche se poi qualche volta sbaglia perché per troppa empatia con la sua squadra eccede in proteste e si fa cacciare dalla panchina, l'idea della convocazione di Polonara, è un pronostico fattibile, perché fuori dagli schemi del basket ma dentro gli schemi della vita come è sempre stato il Poz, uno che con un metro e 81 di statura, che nel basket dei giganti valeva un soldo di cacio, ha saputo sognare una carriera da cestista e conquistarsela.
Famiglia Cristiana

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