7/03/2010 11:10 - di Fabrizio Pungetti / Uff. Stampa Legadue
Spettatori d’eccezione, emozionati e coinvolte nonostante nella loro trionfale vita vestistica ne abbiano viste (e spesso vinte) di tutti i colori, Valerio Bianchini e Carlo Recalcati hanno vissuto attimo per attimo la semifinale tra Sassari Brindisi gustandone in modo estasiato le giocate spettacolari dei singoli , l’altalenanza di punteggio ed emozioni ,e la forza mentale delle due squadre.
Valerio Bianchini, l’uomo dei tre scudetti vinti su tre panchine diverse, (Cantù, Roma e Pesaro) e di altrettanti trionfi europei, commenta ammirato: “Questo è il basket. Poi, noi allenatori, sappiamo che la difesa è un valore base, assoluto, ma sono discorsi tra noi, per noi: la gente vuole questo, si ricorda del basket e delle emozioni che offre in partite come questa. Non credevo ai miei occhi, mai un attimo di respiro, mai un cedimento di nessuna delle due squadre, una voglia di vincere pazzesca e coinvolgente anche per chi assisteva neutrale. Ribadisco, una delle partite più belle viste negli ultimi anni, Sassari ha perso, Sassari ha vinto, come Brindisi. La Dinamo non deve sentirsi scorata, e il suo pubblico deluso;:è la tremenda bellezza del basket vivere partite così, e a decidere a volte è un’inezia. A volte va bene, a volte no: ma quando succede devi sentirti forte lo stesso e la Dinamo deve trarre consapevolezza anche da questa partita che il suo sogno serie A è possibile e prima di tutto dipende da se stessa, dal continuare a vivere magicamente questa stagione senza abbattersi. Tornando alla partita, ho visto giocate di talento puro, di coraggio, con finezze tecniche anche quando il pallone era di fuoco, Gesti strepitosi, di Rowe, Kemp, Hubalek, a volte anche con un istinto e un’incoscienza positiva e trascinante, Crispin, Radulovic,Thomas, ma anche ragazzi come Coviello e Malagoli hanno tenuto il campo in un simile contesto. Difese non perfette? Detto che spesso ci sono stati canestri anche con l’avversario attaccato e mani in faccia, ricordo quello del pareggio finale di Rowe o quell’entrata tutto spostato e fuori equilibrio di Crispin, queste sono discussioni filosofiche per addetti ai lavori maniacali, come noi coach, alla gente proponiamo partite così e vedrete come riesploderà in poco tempo la passione in Italia”.
Carlo Recalcati, che ha vinto tutto anche da giocatore, a livello di club e anche in maglia azzurra, (ultimo trionfo l’argento olimpico ad Atene ’04) è slla stessa lunghezza d’onda: “Partita magica tra Dinamo ed Enel, in cui ad una prodezza ne seguiva una ancora più grande. Sassari ha pagato la panchina cortissima con il ko di Baldassarre, ma anche Brindisi ha tenuto botta a difficoltà e problemi come l ‘assenza di Maresca. Condivido con Valerio, un basket così piace alla gente, che vuole questo. Dove il talento eccelle l’aspetto offensivo viene premiato, ma all’interno di un sistema e di un prodotto credibile. La finalissima di oggi è un rebus, di fronte due squadre strutturalmente fortissime, forse le più forti come talento suddiviso fra tutti, che arrivano a questa finale in momenti diversi. Veroli dopo una grande reazione ad alcuni ko in campionato e dimostrando di saper anche difendere oltre che attaccare, Brindisi ha affrontato la coppa nel modo giusto, e ha fatto bene: la mentalità vincente, le stagioni diventano vincenti attraverso le vittorie: più vinci e più cresci, qualunque cosa ci sia in palio. Sulla carta, c’è da aspettarsi, viste le premesse, una partita spettacolare e di alto livello, sul canovaccio di quella fra Banco di Sardegna ed Enel, anche perchè le caratteristiche sono simili. Squadre che corrono, aprono il campo, hanno talento offensivo ma sanno essere anche molto coese. I presupposti per un altro spettacolo. Per Brindisi ci sarà da fare i conti con le energie spese in un match cosi tirato e spasmodico, tra l’altra senza Maresca e, quindi, bisognerà vedere se l’adrenalina, la voglia di vincere, prevarrà su quanto indubbiamente speso ieri sera. Dal punto di vista tecnico, ricordo che Nissim per Veroli fu decisivo per vincere la Coppa l’anno scorso a Cremona, e potrebbe essere un uomo da finale anche oggi. Come per Veroli ci sarà il problema Crspin, determinante per Brindisi ,che ha in Radulovic un collante di esperienza e intelligenza di gioco. Poi, Infnate e Bryan dovranno risolvere il problema di contenere un giocatore felino a rimbalzo e in attacco nel prendere tiri e posizioni difficili da marcare. Credo che ci divertiremo anche stasera”.
Bianchini e Recalcati, , due Miti del basket concordi: Dianm-Enel di straordinaria e rara bellezza, come poche viste in questi anni. Veroli-Brindisi,
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