La MarcoPoloShop.it Forlì, domenica avversaria della Trenkwalder al Palabigi

- La Gazzetta di Reggio -

18/03/2011 09:56 - RICCARDO BELLELLI
REGGIO. La MarcoPoloShop.it Forlì, domenica avversaria della Trenkwalder al Palabigi, finora ha avuto una stagione piuttosto tormentata, caratterizzata da tanti cambiamenti nel roster e, qualche settimana, fa anche in panchina. Di Lorenzo ha dovuto fare spazio al nuovo coach Nenad Vucinic, serbo di 45 anni, che è giunto con la fama di sergente di ferro.
Evidentemente la sua cura è stata quella giusta, visto che una formazione che sembrava spacciata ora è rientrata in corsa per la salvezza e domenica, contro la Trenkwalder, si gioca un vero e proprio spareggio, con la possibilità di agganciare i reggiani e superarli per via degli scontri diretti favorevoli (all’andata finì 79-76 per Forlì).
Vucinic, rispetto alla gara di andata Forlì è cambiata parecchio. Ce la vuole presentare?
«Penso che siamo una squadra decisamente diversa anche rispetto a due settimane fa. Abbiamo trovato un buon equilibrio in campo e c’è molta più intesa tra i giocatori. Dall’inizio della stagione la società ha ceduto 7 giocatori e ne ha 5 nuovi. In teoria dovremmo essere più deboli, ma in realtà credo che siamo molto più uniti, e questo è un punto di forza».
Qual è stata la sua impressione sulla squadra quando è arrivato e su cosa ha lavorato per creare un gruppo vincente?
«Non ero assolutamente soddisfatto della intensità e della determinazione che i giocatori mettevano in campo, ma devo dire che tutti si sono messi a mia disposizione con impegno, e nelle ultime due partite si sono visti i miglioramenti. Ora tutti giocano forte».
Le due vittorie consecutive (su Lodi e Barcellona) vi danno un vantaggio psicologico su Reggio?
«Sì, questo può essere un fattore importante, ma ancora più importante è che tutti giocatori sanno che la vittoria la dobbiamo ottenere perché l’abbiamo meritata lavorando sodo. Senza sforzo e sacrificio non si va da nessuna parte. Ci davano per spacciati, invece siamo risorti. Domenica entreremo in campo senza paura di perdere. Dovremo semplicemente metterci intensità e fare il nostro gioco».
Che idea si è fatto della Trenkwalder?
«E’ una buona squadra, con giocatori esperti in ogni ruolo. Ha giocatori di stazza da mettere sotto canestro, ma anche buoni tiratori. Credo che in una partita come questa, dove ci sarà molta pressione, non saranno le individualità a fare la differenza ma la capacità di giocare di squadra dei due club».
Una sfida molto interessante sarà probabilmente quella tra Robinson e Goldwire.
«Non credo che il confronto tra loro sarà decisivo per l’esito del match. Certo, questi due sono giocatori molto importanti per le squadre e sarà determinante quanto sapranno trascinare e motivare i loro compagni».
Come le sembra il reggiano Luca Campani, che ora gioca a Forlì?
«Si tratta di un giovane che, a causa degli infortuni, ha perso molto tempo nel suo sviluppo cestistico. Ha lavorato sodo negli scorsi mesi e ora si rende conto che quanto potrà arrivare lontano dipende da lui. Credo in lui come giocatore e come persona, e sinceramente sono stupito del fatto che Reggio Emilia abbia rinunciato ad un giocatore simile. Ha grandi qualità e, se lavora seriamente, può farle fruttare per diventare un buon giocatore».

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