Uscita dal tunnel, la Trenkwalder Reggio Emilia? No, ma ci sta provando

- Il Resto del Carlino -

18/03/2011 09:13 - Gabriele Gallo

Reggio Emilia

NON È ancora uscita dal tunnel, la Trenkwalder Reggio Emilia, ma ci sta provando. Perlomeno ha trovato quello spirito combattente che era sinora mancato: così ha infilzato Udine e sfiorato il successo a Ferrara.
Frates, come procede il percorso di avvicinamento alla gara di domenica?
«Facciamo i conti con vari problemini fisici. Teniamo Frosini come un vaso cinese: in partita, deve essere il più sano possibile. Gestiamo il ginocchio di Valenti e la schiena di Chiacig».
La squadra ha smaltito la rocambolesca sconfitta di Ferrara?
«Non lo so ancora: me ne renderò conto solo domenica. La botta è stata pesante, perché abbiamo lottato fino allo stremo, mostrato personalità, meritato di vincere. Siamo arrivati in vantaggio all’ultimo possesso sia nei regolamentari che nel supplementare, poi abbiamo perso in quel modo».
Che idea si è fatto dei miglioramenti di Forlì dopo l’arrivo di Vucinic?
«Con tutto il rispetto, credo che la Marco Polo sia cambiata perché ha modificato il suo assetto con diversi, e buoni, nuovi acquisti. Ora sono imprevedibili e difficilissimi da affrontare. Il taglio di Gordon ha dato modo a Poletti e Campani di far vedere le loro qualità. Hanno la mente sgombra e l’ambiente galvanizzato».
Quali saranno le chiavi della gara?
«Forlì è squadra giovane, votata alla corsa, dunque non dovremo seguirla su quel terreno. Cercheremo di appoggiare maggiormente il gioco sui lunghi e di ragionare di più. Ma ancora più importante sarà la componente emotiva. La posta in palio è talmente alta che vincerà chi sarà più bravo a gestire i momenti difficili».

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