La stagione della Trenkwalder gira intorno alla gara contro Forlì

- Informazione Reggio Emilia -

17/03/2011 10:34 - di Adelmo Tagliavini

Roberto Chiacig ha in testa una sola missione: vincere. La stagione della Trenkwalder gira intorno alla gara contro Forlì. Sfida da dentro o fuori.
E tutto questo il centro lo sa.
Chiacig siamo al
D Day, la sfida contro Forlì vale una stagione, concorda?
Bisogna far risultato, non ci sono scappatoie. Dovremo vincere e basta. Siamo tutti consapevoli che non possiamo sbagliare e la voglia di combattere non manca.
Ritiene che la Trenkwalder abbia gli uomini con le caratteristiche da dentro o fuori?
Per forza di cose dobbiamo esserlo. A questo punto diventano tutte finali. Mancano sette gare alla fine della stagione regolare e tutti noi abbiamo la necessità per dimostrare di avere queste qualità. Ora però dobbiamo pensare a superare Forlì e non dobbiamo guardare troppo avanti, poi arriveranno altre gare più dure e da lunedì dovremo occuparci di Scafati.
Quando è arrivato a Reggio, quale situazione ha trovato?
La squadra subiva pesanti parziali che la portavano ad andare sempre più in basso nel punteggio. Continui break negativi che ci hanno affossato. Un problema che ha condizionato la Trenkwalder ancor prima del mio arrivo a Reggio.
Vi trovate in questa situazione dopo aver perso a Ferrara una gara che avevate in pugno, concorda?
Contro la Naturhouse abbiamo giocato meglio dei nostri avversari, ma siamo tornati a casa senza nulla in mano. Resto convinto che siamo sulla buona strada, giochiamo meglio e la qualità del gioco è migliorata, ma non siamo ancora fuori dai problemi.
Ritiene d’essere poco coinvolto in attacco?
Diciamo che occupo una posizione diversa rispetto a quella che ricoprivo a Scafati.
In quale zona del campo ritiene che la Trenkwalder debba crescere?
In attacco siamo una buona intelaiatura dove tutti sanno trovare il bersaglio, ma è nella nostra metà campo dove dobbiamo crescere.
Dove mancate?
Commettiamo distrazioni che portano i nostri avversari a prendere tiri con i piedi per terra. Qui dobbiamo far meglio e questo è un aspetto non tollerabile.
Il suo ritorno a Reggio com’è stato?
Mi trovo bene, ho trovato casa in centro e la città è la stessa che avevo conosciuto quando mi recai qui in precedenza.
Lo sa che la gente di Reggio si aspetta molto da lei?
Ne sono consapevole e non sono venuto qui per svernare. Voglio vincere e posso assicurare che faccio del mio meglio per aiutare la Trenkwalder ad imporsi.
Fisicamente come sta?
Bene. Non accuso più il problema al ginocchio che mi aveva creato qualche problema al mio arrivo e adesso è tutto ok.

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