La Trenkwalder ha le carte in regola per la serie A

- Il Resto del Carlino -

17/03/2011 11:13 - Gabriele Gallo

E’ UN PO’ L’ESSENZA del basket made in Reggio sul versante extrasportivo, anche se la passione per la palla a spicchi ce l’ha sempre avuta nel sangue, assumendo pure, a suo tempo, ruoli dirigenziali nella Pallacanestro Reggiana dei primi anni ‘80, quelli dell’approdo nell’elite del basket.
Adelmo “Jerry” Ferrari, 67 anni, per venti circa a capo della Fip provinciale, dal 2008 fa parte del consiglio nazionale della Federazione italiana pallacanestro.
Ferrari, che si dice in Fip della possibilità di creare un’unica Lega di serie A, alla quale potrebbe partecipare anche la Trenkwalder, ipotesi molto in voga in questi giorni?
«E’ una questione che, per noi, non è all’ordine del giorno. Nell’ultima riunione federale, tenutasi alla fine della scorsa settimana non è nemmeno stata presa in considerazione, perlomeno ufficialmente».
E ufficiosamente?
«La questione è nelle mani delle due Leghe».
Dato il suo importante ruolo in Federazione un’idea se la sarà fatta...
«Commentare cose che, finora, sono chiacchiere di corridoio, mi sembra improprio, tuttavia il tema è interessante. Si potrebbe inserire nella riforma generale dei campionati, in parte già avviata con l’introduzione del Campionato di Sviluppo, quello che si unirà a A1 e Legadue con ampia quota di giovani in campo. Non è un delitto pensare a una A unica tramutando il Campionato di Sviluppo in una sorta di seconda serie, con largo spazio ai vivai».
Allora, Ferrari, non sono solo chiacchiere...
«Come Fip il discorso è prematuro. Ma le esigenze delle due Leghe, legate anche alla forte crisi economica del movimento, potrebbero velocizzarlo.
In che maniera? In quelle organizzazioni ci sono un po’ tanti galli nel pollaio...
«Facendo un po’ di Fantabasket se Meneghin (attuale capo della Fip, ndr) tra due anni, alle prossime elezioni, decidesse di non ricandidarsi per sua scelta, perché tutti noi lo riconfermeremmo senza problemi, si potrebbero aprire nuovi scenari. Con Valentino Renzi, ora numero uno della Lega di serie A, presidente Fip e Bonamico, oggi al vertice della Legadue, che andrebbe a reggere le sorti della serie A. Sarebbe la quadratura del cerchio, no?»
Questo pressuppone bocce ferme fino al 2013...
«In teoria sì, a meno che i problemi economici di tante società non portino come conseguenza l’impossibilità di raggiungere un numero adeguato di squadre per formare due campionati professionistici. In quella situazione lo scenario muterebbe radicalmente».
Sembra che qualcuno abbia interpellato la dirigenza della Trenkwalder sull’argomento.
«Non certo la Fip. Detto questo è indubbio che i biancorossi hanno tutte le carte in regola per essere iscritti a un campionato di quel tipo».
A parte la mancanza di un Palasport degno di questo nome...
«Esatto. E questo potrebbe rappresentare un ostacolo molto serio».
A favore della Pallacanestro Reggiana cosa gioca?
«La sua storia e serietà, sia sotto il profilo economico sia gestionale, innanzitutto. Poi vi assicuro che in Federazione la società di Stefano Landi è molto stimata, per il radicamento sul territorio, e l’eccezionale lavoro con i giovani».
Davvero? E con i casi del passaporto taroccato del livornese Simon e soprattutto del celebre scandalo Lorbek, dove la società biancorossa è stata presa a pesci in faccia, come la mettiamo?
«E’ verissimo. Reggio ha subito, a lungo, le angherie di alcuni personaggi all’interno della Federazione, persone di nascita toscana, ma è un tempo ormai passato».
E adesso?
«Quello che posso dire è che, come eletto della regione Emilia Romagna e, in particolare, della mia città, sarò molto attento alla tutela dei diritti di quelle società che, come la Pallacanestro Reggiana, meritano considerazione e sostegno».

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