Basket italiano in crisi. La risposta è nei giovani
Vivere la crisi come un’opportunità.
Senza citare il Ministro Fornero, ché magari si finisce per arrabbiarsi,
ma il basket italiano nel suo piccolo ci prova. Le risorse dei club
nella maggior parte dei casi sono dimezzate, se non di più. sinora
prendiamo schiaffi in giro per l’Europa (il biancio in Eurolega è 2
vinte di Milano e 4 perse tra Siena e Cantù). E’ già scomparsa una
società, il Nuovo Napoli in LegAdue. Tanti stranieri di qualità hanno
scelto ricchi contratti all’estero. La qualità del gioco, talvolta, è
carente. Eppure. Eppure la crisi è opportunità. Soprattutto per gli
italiani, giovani. Emblematica la sfida al vertice di domenica tra
Virtus Bologna e Varese, laddove ben quattro Under 21 hanno giocato e da
protagonisti. Come non capitava dai tempi delle generazioni Anni ‘70.
Ebbene Achille Polonara, Andrea De Nicolao, Matteo Imbrò e Riccardo
Moraschini non sono gli unici. A volte, per ora, ci si deve accontentare
dei minuti in campo, dell’esperienza in corso, piuttosto che di altri
segnali. Però è un passo, importante. E’ passato oltre un anno, ma
finalmente i ragazzi che fecero l’impresa d’argento all’Euro Under 20
2011 hanno trovato spazio, tutti, ovviamente al rispettivo livello. A
Varese De Nicolao è il cambio del play per 14', Polonara è lungo di
rferimento per 22' circa.
A Bologna, s’è detto, Moraschini sfiora i 9', ma di qualità. E Imbrò, classe 1994 e dunque non in quel gruppo medagliato, dirige l’orchestra per 18'. Alessandro Gentile sta faticando a Milano, ma è reduce da intervento alla spalla e si sta adattando al livello più alto in Europa. Meglio va Melli (circa 14,5' come il compagno, ma con 5 punti). Il centrone Cervi ha lo stesso spazio a Reggio Emilia, al debutto in A. Il play Traini è in campo quasi mezza partita a Pesaro. Altri azzurrini sono scesi in LegAdue, come Michele Vitali: nella Biancoblù Bologna ha subito trovato campo per 14,5'. Santiangeli a Jesi ne gioca 23'. Ceron a Napoli (ma ora dovrà cambiare) viaggiava a 12,5 punti in 21'. Gli ultimi due medagliati sono Luca Fontecchio (a Reggio Calabria) e Filippo Baldi Rossi (a Torino) sono nella terza lega (Dna), dove hanno ruoli importanti (intorno ai 13 punti in 29' di gioco). Che sia una vera tendenza lo capisci dagli altri ragazzi ora visibili. I 1993 Laganà (a Biella, 15') e Chillo (Imola 16'), il 2,06 del 1992 Pini (Biancoblù, quasi 20'), il 1994 Tessitori preso da Sassari e prestato a Forlì (7' non sono pochi per un lungo “deb”). E Amedeo Della Valle sta per esordire nei Buckeyes di Ohio State, college da Final Four Ncaa. Vedete, la lista s’allunga. Lui che ha voluto l’America. Loro, i ragazzi, hanno scelto di mettersi in gioco rinunciando mgari a più soldi subito. Non tutti saranno campioni, ma se non avessero giocato non l’avremmo mai scoperto. La via italiana al basket, deve essere italiana. Che sia solo l’inizio, allora, che si torni a investire quei pochi soldi sui settori giovanili.
Piero GuerrinA Bologna, s’è detto, Moraschini sfiora i 9', ma di qualità. E Imbrò, classe 1994 e dunque non in quel gruppo medagliato, dirige l’orchestra per 18'. Alessandro Gentile sta faticando a Milano, ma è reduce da intervento alla spalla e si sta adattando al livello più alto in Europa. Meglio va Melli (circa 14,5' come il compagno, ma con 5 punti). Il centrone Cervi ha lo stesso spazio a Reggio Emilia, al debutto in A. Il play Traini è in campo quasi mezza partita a Pesaro. Altri azzurrini sono scesi in LegAdue, come Michele Vitali: nella Biancoblù Bologna ha subito trovato campo per 14,5'. Santiangeli a Jesi ne gioca 23'. Ceron a Napoli (ma ora dovrà cambiare) viaggiava a 12,5 punti in 21'. Gli ultimi due medagliati sono Luca Fontecchio (a Reggio Calabria) e Filippo Baldi Rossi (a Torino) sono nella terza lega (Dna), dove hanno ruoli importanti (intorno ai 13 punti in 29' di gioco). Che sia una vera tendenza lo capisci dagli altri ragazzi ora visibili. I 1993 Laganà (a Biella, 15') e Chillo (Imola 16'), il 2,06 del 1992 Pini (Biancoblù, quasi 20'), il 1994 Tessitori preso da Sassari e prestato a Forlì (7' non sono pochi per un lungo “deb”). E Amedeo Della Valle sta per esordire nei Buckeyes di Ohio State, college da Final Four Ncaa. Vedete, la lista s’allunga. Lui che ha voluto l’America. Loro, i ragazzi, hanno scelto di mettersi in gioco rinunciando mgari a più soldi subito. Non tutti saranno campioni, ma se non avessero giocato non l’avremmo mai scoperto. La via italiana al basket, deve essere italiana. Che sia solo l’inizio, allora, che si torni a investire quei pochi soldi sui settori giovanili.
tuttosport
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