Trenkwalder, il presidente Landi: credo nella promozione

REGGIO. Ultime otto gare della stagione regolare di Legadue, precedute dalle finali di Coppa Italia. Ecco il punto della situazione in casa Trenkwalder, fatto dal presidente biancorosso Stefano Landi.
A otto partite dalla fine del girone di ritorno, la Trenkwalder è seconda in classifica a due punti dalla capolista Sassari. Che cosa significa?
«Significa che siamo in una bella posizione - risponde Stefano Landi -. Ovviamente siamo tutti contenti di come si sta sviluppando il nostro campionato, io per primo. Sappiamo di avere 8 partite veramente molto difficili, ma credo che la politica migliore sia sempre quella: affrontiamo partita dopo partita, poi tireremo le somme. Dopo la Final Four a Sassari, ci aspettano due trasferte che non dico saranno decisive, ma di sicuro molto importanti. Al di là della posizione in classifica, sia Venezia che Rimini hanno investito tanto e hanno le capacità tecniche per essere ad alto livello. Credo che dopo queste due partite avremo modo di fare un altro momento di riflessione sul nostro campionato».
Al di là della classifica, crede alla promozione diretta di questa Trenkwalder?
«Sì, dobbiamo crederci tutti. Sarebbe stupido, trovandoci a 2 punti dalla capolista, che dovremo affrontare in casa, non pensare anche alla promozione diretta».
Sarà una lotta a tre con Sassari e Brindisi?
«Credo che anche Veroli sia una squadra molto attrezzata, quindi va tenuta in considerazione».
In ogni caso, se Reggio terrà il passo della capolista, sarà decisivo il match casalingo con Sassari: se la Trenk perde quello...
«Certo. Ma ora ci attendono due trasferte che sento in modo particolare. Se dovessimo perdere, e Sassari vincere, il confronto diretto potrebbe non essere più determinante. Dobbiamo restare attaccati a Sassari il più possibile. Mai come in questo momento dobbiamo restare concentrati sulle due prossime partite».
E se a fine stagione la Trenk non salirà direttamente in A ma accederà ai play off?
«Saremmo tutti soddisfatti e contenti anche se a fine stagione avremo la possibilità di partecipare ai play off. E’ chiaro che, in questo momento, dobbiamo essere concentrati perché siamo lì, in classifica, per cui dobbiamo giocarci tutte le possibilità. Ma se non riusciamo ad agguantare il sogno, andare ai play off sarebbe molto positivo».
Nel caso, ai play off potrebbe esserci anche Slanina?
«Non lo so. Conoscendo il giocatore, grande professionista, al di là di ciò che diranno i medici circa il suo rientro, conterà molto il suo feeling. Se sarà pronto, non si tirerà indietro; altrimenti, sarà inutile rischiare, perché per noi è importante che Slanina sia in superforma per il prossimo campionato, in Legadue o nella serie superiore. Piuttosto - aggiunge Landi con una risata - sarebbe problematico avere a disposizione anche Slanina: al posto di Ramagli, non saprei chi togliere per fargli posto in squadra».
La partita con Casalpusterlengo può essere considerata l’ennesima prova di maturità, per la Trenk? Tra l’altro, la squadra è riuscita ad evitare la volata punto a punto.
«Sì. All’intervallo ero veramente preoccupato, perché non mi ricordo altre volte in cui abbiamo preso 55 punti in 20 minuti. Poi al rientro ho visto un cambio di registro e siamo riusciti a fare nostra la partita. Abbiamo chiuso alla grande, ma sino a 2 minuti dalla fine gli avversari erano ancora vicinissimi. E’ stata una buona partita, per noi, ancora una volta divertente per il pubblico, che ci segue sempre più numeroso. Abbiamo visto anche giocate spettacolari, come quelle di Nicolò (Melli, ndr). Cito lui perché è il nostro baby, ma i cinque giocatori in doppia cifra la dicono lunga».
Appunto Melli: molto giovane, con alti e bassi comprensibilissimi. Quest’anno forse ha fatto più fatica del previsto ad emergere, dopo le cose straordinarie mostrate nella passata stagione prima d’infortunarsi. Se da qui alla fine decollerà per davvero, può essere l’arma in più della Trenk nella parte finale della stagione?
«Sicuro. La Trenkwalder di quest’anno è la prova vivente che le partite si vincono in 10 e non in 2 o 3, perché la nostra forza è la forza del gruppo. Detto questo, è chiaro che Nicolò può rappresentare un valore aggiunto, da salto di qualità, come era stato l’anno scorso prima dell’infortunio. Per lui c’è stata non solo la maturazione data dall’età, ma ha dovuto superare anche un infortunio importante. Se vogliamo parlare di percentuali, direi che ha raggiunto l’80% del suo rendimento. Se aggiungesse un po’ di sicurezza nel tiro da tre punti, sarebbe assolutamente devastante».
Altri biancorossi che l’hanno colpita finora?
«Banale dire che la nostra forza è la forza del gruppo, appunto. Sono tutti bravi. Fultz, come Nicolò, è un giocatore da salto di qualità: se gioca “da Fultz”, di play così non ne hai, in Legadue. Gli è mancata un po’ di continuità, anche a causa di qualche problema fisico, però è un giocatore fondamentale. Poi Frosini, il salvatore della patria».
Paul Marigney? E’ soddisfatto della conferma contrattuale nel momento in cui la società poteva uscire dall’accordo?
«Molto contento. Quello che ha mostrato dopo la conferma è stato ancora meglio di quello che aveva fatto vedere prima».
Finali di Coppa Italia a Sassari. Solo un weekend interlocutorio in vista della ripresa del campionato o anche un trofeo da portare a casa?
«E’ anche una coppa da mettere in bacheca, per noi. Il nostro obiettivo stagionale non è quello, anche perché vincere la Coppa Italia non porta altri vantaggi; però essere là tra le prime quattro è importante, per cui giocheremo per fare bella figura».
Secondo «tradizione», chi vince la Coppa Italia di Legadue poi non sale in serie A.
«E’ vero, ma non bado a queste cose, perché la cabala è fatta per essere smentita. L’unica cosa, e il coach lo sa molto bene, è che il nostro obiettivo stagionale è un altro. Però andiamo per fare il meglio possibile».
Una domanda evergreen, anzi due: novità sul nuovo palasport? E sulla cordata per la polisportiva salva-Reggiana Calcio?
«Sul pala, nulla. Quanto alla Reggiana, oggi (ieri per chi legge, ndr) ho letto degli obiettivi del sindaco. Ma non ho parlato con nessuno, nemmeno con il sindaco».

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