Trenkwalder Reggio Emilia: Frassineti, il campionato deve ancora iniziare e siamo già alla classica partita dell’ex
- Il Resto del Carlino -
24/09/2010 09:04 - Gabriele Gallo
VIENE considerato uno dei talenti emergenti del basket italiano. Concupito, anche negli anni passati, da diverse squadre professionistiche, ha sempre scelto di rimanere a Forlì, la sua città, per riportarla in Legadue. Ci è riuscito pochi mesi fa, complice anche i guai finanziari della Fortitudo che hanno portato al ripescaggio dei romagnoli, poi ha pensato di fare il grande salto, emigrando a Reggio in maglia Trenkwalder, prima di sapere che avrebbe affrontato la sua ex squadra da avversario con la canotta biancorossa. E certamente non avrebbe potuto prevedere che il primo scontro con la Fulgor Libertas sarebbe giunto così presto: già domani sera alle 20,45 con la sfida per il Q-Round di Coppa di Lega.
Frassineti, il campionato deve ancora iniziare e siamo già alla classica partita dell’ex, che ne pensa?
“Non sarà una partita come le altre, non può esserlo. Forlì è la mia città, ci sono nato e cresciuto. Appena posso ci torno e direi che conosco tutti, in quella squadra. Anche se non è una finale di play-off sento molto l’attesa e per me sarà un match emozionante, ma, come si dice, meglio toglierselo subito questo dente”.
Ha dei rimpianti per non aver aspettato? Ora disputerebbe la Legadue con la Fulgor...
“No, no, assolutamente. La mia è stata una precisa scelta di vita, non solo cestistica. Ho ritenuto fosse giunto il momento di vedere nuove cose, fare altre esperienze, confrontarsi con una realtà nuova rispetta a quella in cui, comunque andasse, ero coccolato. Era tempo di andare oltre Forlì. Tra l’altro qui va tutto benissimo. Facendo i debiti scongiuri non c’è mezza cosa che non vada”.
Giudizio positivo quindi dei suoi primi mesi con la Trenkwalder. Giusto?
“Ottimo direi. La squadra sta lavorando bene fin dal raduno; a parte qualche logico intoppo e l’episodio negativo del match con Casalpusterlengo, dopo il quale comunque, fin dal successivo allenamento, abbiamo avuto una grande reazione, siamo sempre progrediti. La strada è quella giusta per carattere e mentalità, in attacco siamo sempre più fluidi e ora stiamo lavorando molto sull’intensità difensiva. E’ in quel reparto che dobbiamo provare a fare la differenza, perché in fase offensiva direi che siamo molto forti”.
L’infortunio di Slanina la pone nella condizione di essere subito protagonista…
“La cosa non mi spaventa. In A Dilettanti ho sempre giocato molto ed ero abituato ad assumermi tante responsabilità e a dover essere determinante. Sono pronto a farlo anche a Reggio. Non si tratta di presunzione, so che ho le possibilità di farlo, poi bisogna vedere come andrà sul campo”.
Quale la chiave della partita di domani sera?
“Essere sempre concentrati e attenti. Forlì appare un po’ appannata a livello fisico. Ma, credetemi, li conosco. Dall’allenatore all’ultimo dei giocatori è gente che non molla mai, neanche se va sotto di tanto nel punteggio. Non potremo rilassarci in alcun istante”.
Dal punto di vista umano come si trova nella nostra città?
“Non ho avuto ancora il tempo di viverla appieno, diciamo che la sto conoscendo. Credo abbia diversi punti in comune con Forlì e sono stato accolto con tanta cordialità. Chiaro che, appena posso, torno in Romagna dalla mamma e dagli amici. Ma non è una fuga, a Reggio si sta molto bene”.
24/09/2010 09:04 - Gabriele Gallo
VIENE considerato uno dei talenti emergenti del basket italiano. Concupito, anche negli anni passati, da diverse squadre professionistiche, ha sempre scelto di rimanere a Forlì, la sua città, per riportarla in Legadue. Ci è riuscito pochi mesi fa, complice anche i guai finanziari della Fortitudo che hanno portato al ripescaggio dei romagnoli, poi ha pensato di fare il grande salto, emigrando a Reggio in maglia Trenkwalder, prima di sapere che avrebbe affrontato la sua ex squadra da avversario con la canotta biancorossa. E certamente non avrebbe potuto prevedere che il primo scontro con la Fulgor Libertas sarebbe giunto così presto: già domani sera alle 20,45 con la sfida per il Q-Round di Coppa di Lega.
Frassineti, il campionato deve ancora iniziare e siamo già alla classica partita dell’ex, che ne pensa?
“Non sarà una partita come le altre, non può esserlo. Forlì è la mia città, ci sono nato e cresciuto. Appena posso ci torno e direi che conosco tutti, in quella squadra. Anche se non è una finale di play-off sento molto l’attesa e per me sarà un match emozionante, ma, come si dice, meglio toglierselo subito questo dente”.
Ha dei rimpianti per non aver aspettato? Ora disputerebbe la Legadue con la Fulgor...
“No, no, assolutamente. La mia è stata una precisa scelta di vita, non solo cestistica. Ho ritenuto fosse giunto il momento di vedere nuove cose, fare altre esperienze, confrontarsi con una realtà nuova rispetta a quella in cui, comunque andasse, ero coccolato. Era tempo di andare oltre Forlì. Tra l’altro qui va tutto benissimo. Facendo i debiti scongiuri non c’è mezza cosa che non vada”.
Giudizio positivo quindi dei suoi primi mesi con la Trenkwalder. Giusto?
“Ottimo direi. La squadra sta lavorando bene fin dal raduno; a parte qualche logico intoppo e l’episodio negativo del match con Casalpusterlengo, dopo il quale comunque, fin dal successivo allenamento, abbiamo avuto una grande reazione, siamo sempre progrediti. La strada è quella giusta per carattere e mentalità, in attacco siamo sempre più fluidi e ora stiamo lavorando molto sull’intensità difensiva. E’ in quel reparto che dobbiamo provare a fare la differenza, perché in fase offensiva direi che siamo molto forti”.
L’infortunio di Slanina la pone nella condizione di essere subito protagonista…
“La cosa non mi spaventa. In A Dilettanti ho sempre giocato molto ed ero abituato ad assumermi tante responsabilità e a dover essere determinante. Sono pronto a farlo anche a Reggio. Non si tratta di presunzione, so che ho le possibilità di farlo, poi bisogna vedere come andrà sul campo”.
Quale la chiave della partita di domani sera?
“Essere sempre concentrati e attenti. Forlì appare un po’ appannata a livello fisico. Ma, credetemi, li conosco. Dall’allenatore all’ultimo dei giocatori è gente che non molla mai, neanche se va sotto di tanto nel punteggio. Non potremo rilassarci in alcun istante”.
Dal punto di vista umano come si trova nella nostra città?
“Non ho avuto ancora il tempo di viverla appieno, diciamo che la sto conoscendo. Credo abbia diversi punti in comune con Forlì e sono stato accolto con tanta cordialità. Chiaro che, appena posso, torno in Romagna dalla mamma e dagli amici. Ma non è una fuga, a Reggio si sta molto bene”.
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