Campanello d’allarme in casa Trenk

di Mauro Grasselli  - La Gazzetta di Reggio 
Una squadra molle, fragile, sgonfia, incapace di difendere e, dall’altra parte del campo, per nulla convinta delle proprie potenzialità, quindi portata basare l’attacco sulle azioni individuali, più che sul gioco del gruppo. 

E’ la Trenkwalder in versione ciociara: quella che venerdì sera, a Frosinone, ha sprecato il primo dei due jolly, ovvero il recupero della partita con la Prima Veroli che poteva riportare i biancorossi in vetta alla classifica al fianco di Scafati. Ai reggiani resta una partita in più rispetto alle altre squadre di vertice per cercare di conquistare il primo posto al termine della regular season, traguardo che vale la promozione diretta in serie A, ma a giudicare dalla partita con Veroli emerge con evidenza che il primo pensiero della Pallacanestro Reggiana è un altro: ritrovare se stessa, e in fretta, perché domenica prossima il tour de force biancorosso proseguirà con il match casalingo con l’Enel Brindisi, coinquilina di Reggio sul secondo gradino della classifica. E la domenica successiva toccherà andare a giocarsi un’altra bella fetta di chances-promozione sul campo minato di Pistoia. Un’avversaria alla volta basta e avanza: da oggi la Trenk si prepara alla partita con i pugliesi, e dopo due sconfitte esterne di fila sarà importantissimo difendere l’imbattibilità casalinga, soprattutto per ritrovare fiducia e ricominciare a muovere il pallottoliere. Sette giorni dopo, a Pistoia, si riproporrà l’incognita che nelle ultime settimane ha turbato i sonni biancorossi: riuscirà la squadra di Menetti a giocare da capolista, ruolo legittimato con un bel basket fino al ko di Scafati, oppure il fantasma delle trasferte diverrà incubo ufficiale? Difficile dirlo ora, anche se i dati parlano chiaro: l’ultimo successo esterno risale al 5 gennaio a Faenza contro Imola. Poi il ko di Verona, con la squadra in sostanza mai in partita; quello di Scafati, dove invece Reggio ha lottato duro sino all’ultimo; infine la prestazione da squadra “non pervenuta” sul campo di Frosinone. Un match in cui, dopo il buon avvio con i canestri di Chiacig, la Trenk ha ceduto di schianto, soprattutto dal punto di vista psicologico, non appena ha accumulato un gap di una manciata di punti. Certo, Slanina e Cervi si erano allenati poco in settimana a causa dei consueti acciacchi. Certo, mancava Filloy, rientrato a Reggio per la morte del figlio neonato. Ma la squadra reggiana, al di là di questi problemi oggettivi, ha mostrato di non saper lottare, commettendo tantissimi errori in ogni angolo del campo, difendendo malissimo e concedendo tiri facili ad una squadra che, dopo le difficoltà d’inizio stagione, sta facendo valere il roster di prim’ordine. Così è arrivata la sesta sconfitta stagionale, la seconda consecutiva. Un campanello d’allarme. E’ vero che Reggio ha dimostrato di saper proporre un buon basket e vincere contro chiunque, ma ora occorre ricaricare le pile e ritrovare la tensione positiva, perché la squadra appare in calo psicofisico proprio nel momento in cui affronta la fase decisiva della stagione.

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