E' difficile però scordarsi la cupa aria che si respira in via Guasco per la scomparsa del figlio di Demian Filloy, morto due giorni dopo essere nato prematuro. Una botta che non può non sentirsi in campo – e ancora più in gruppo unito, realmente unito, come quello reggiano. Vedere una persona come Filloy – di grande umanità ed intelligenza, ed uno dei cardini dentro e fuori il campo – dover partire nella notte in treno per raggiungere l’obitorio dove si trovava il corpo senza vita del figlio, non può non toccare. E davvero, diventa quasi impossibile pensare che i biancorossi – pur professionisti esperti – siano potuti andare in campo a Frosinone con la testa libera. Oltre tutto, contro una rivale dal potenziale altissimo e alla prima striscia positiva della stagione, dopo mesi di enormi difficoltà: fosse stata giocata venti giorni fa, in campo ci sarebbe stata una Veroli decisamente meno pimpante.
Questo è, comunque, e il dato numerico è quello della terza sconfitta consecutiva in trasferta, e della prima doppietta negativa della stagione. Mai sinora Reggio aveva perso due partite in fila, anche se questa era una sequenza molto particolare, e sempre fuori casa.
Segnale di una squadra che comunque non è al massimo della brillantezza atletica e tecnica: d’altronde, nessuna formazione può rendere al massimo per tutta una stagione, e nella prima fase la Trenk ha scintillato più di tutti. Ora è il momento di Scafati, che adesso è la favorita d’obbligo, perché ha il confronto diretto favorevole e anche con una gara di stop per il turno di riposo può contare su un arrivo alla pari.
Essere troppo negativi però non ha senso. Il calendario presenta tante insidie per i campani, soprattutto in trasferta, e la corsa alla promozione diretta è decisamente apertissima. La Trenk deve battere un colpo, e le occasioni non mancheranno. Adesso arrivano i due scontri campali con Brindisi e Pistoia, ancor più pesanti dopo queste sconfitte. A Reggio è richiesto un ultimo salto, di testa e di solidità nelle situazioni calde, e qui dovranno arrivare risposte, se si mira al bersaglio grosso.
Questo è, comunque, e il dato numerico è quello della terza sconfitta consecutiva in trasferta, e della prima doppietta negativa della stagione. Mai sinora Reggio aveva perso due partite in fila, anche se questa era una sequenza molto particolare, e sempre fuori casa.
Segnale di una squadra che comunque non è al massimo della brillantezza atletica e tecnica: d’altronde, nessuna formazione può rendere al massimo per tutta una stagione, e nella prima fase la Trenk ha scintillato più di tutti. Ora è il momento di Scafati, che adesso è la favorita d’obbligo, perché ha il confronto diretto favorevole e anche con una gara di stop per il turno di riposo può contare su un arrivo alla pari.
Essere troppo negativi però non ha senso. Il calendario presenta tante insidie per i campani, soprattutto in trasferta, e la corsa alla promozione diretta è decisamente apertissima. La Trenk deve battere un colpo, e le occasioni non mancheranno. Adesso arrivano i due scontri campali con Brindisi e Pistoia, ancor più pesanti dopo queste sconfitte. A Reggio è richiesto un ultimo salto, di testa e di solidità nelle situazioni calde, e qui dovranno arrivare risposte, se si mira al bersaglio grosso.
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