PALLAVOLO Tanti ragazzi ad applaudire i grandi del volley

REGGIO EMILIA. Si sono tinti di azzurro i chiostri di San Pietro lunedì sera per ricevere tre incredibili figure e presenze della nazionale maschile di pallavolo: Alberto Cisolla, Andrea Sartoretti ed Emanuele Birarelli.
La serata, organizzata da Lorenzo Dallari, reggianissimo giornalista sportivo nonché storico commentatore televisivo degli incontri di pallavolo, si è svolta sotto forma di una “chiacchierata” tra amici ed ha visto un grande afflusso di partecipanti, tra appassionati e sportivi reggiani.

I tre campioni della nazionale hanno raccontato interessanti aneddoti delle loro esperienze in azzurro e nel farlo ognuno di loro ha saputo trasmettere un emozione unica.
Dalla gioia esplosiva di Alberto Cisolla nel ricordare l’europeo vinto da capitano nel 2005 con conseguente titolo di Mvp del torneo, alla gioia descritta da Andrea Sartoretti quando nel 2001 si recò con i compagni di squadra a Buenos Aires per ritirare il premio di “miglior nazionale del secolo”, fino al brivido trasmesso da Birrarelli nel raccontare le gravi difficoltà fisiche superate con sacrificio e dedizione per continuare a praticare lo sport che più ama.

Tanti quindi i temi affrontati durante l’incontro che hanno descritto il profilo di tre grandi persone non solo sul piano atletico ma anche su quello umano, come preannunciato dallo stesso Lorenzo Dallari.
Protagonista indiscussa della serata è stata la medaglia d’argento vinta dalla nazionale italiana durante le olimpiadi di Rio 2016 mostrata con orgoglio ed un pizzico di amarezza da capitan Birarelli.

Dopo i racconti targati “casa azzurri” si è parlato un po’ della prossima stagione agonistica che vedrà Emanuele Birarelli e Adrea Sartoretti come avversari, l’uno da giocatore del Verona e l’altro come direttore sportivo del Modena, mentre Cisolla ha spiegato la sua coraggiosa scelta di rimanere a Brescia nonostante la retrocessione.
Al termine dell’evento i ragazzi di diverse società pallavolistiche reggiane sia maschili sia femminili hanno avuto l’opportunità di conoscere e fare una foto con i tre “mostri sacri” di questo sport.

«Personalmente - ha commentato Alberto Cisolla - credo che queste serate dove si racconta la pallavolo debbano avere come destinatari soprattutto i giovani, per due ragioni. La prima è perché il futuro è in mano a loro e me ne accorgo sempre di più guardando mia figlia crescere, la seconda è perché la pallavolo è il gioco di squadra per antonomasia, come descritto dallo stesso regolamento dunque fa molto piacere vedere molti giovani sportivi tra il pubblico».
Gazzetta di Reggio

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