Reggio, ripartire dal blocco di italiani

Paterlini vuole impostare così la nuova Trenkwalder

- La Gazzetta di Reggio -

07/06/2010 09:30 - RICCARDO BELLELLI
REGGIO. La corsa verso la serie A della Trenkwalder si è fermata bruscamente in semifinale e mentre Veroli e Sassari si giocano la finale le altre squadre iniziano a programmare il futuro. In in casa Trenkwalder dove il primo punto da chiarire è quello del nome dell’allenatore.
Il vicepresidente Ivan Paterlini è certo che il rebus del coach verrà risolto in settimana. «Con Ramagli sta trattando Landi in persona. Solo una volta scelto il nostro allenatore, potremo pensare a quale squadra costruire. In settimana ci troveremo per iniziare la programmazione: lì sapremo se Ramagli resterà o meno».
Quali giocatori vorrebbe tenere?
«Gli italiani in blocco in blocco Sugli americani ho qualche dubbio».
Come vi siete spiegati il calo di Smith soprattutto ai play off? «Non ci siamo dati una spiegazione. Forse era stanco, comunque è un peccato che non abbia dato il suo contributo, sarebbe servito».
Nelle ultime due stagioni la Trenk è stata pesantemente condizionata dai tanti infortuni: avete chiesto allo staff medico come mai si è creata una simile situazione?
«Non abbiamo ancora avuto il tempo di analizzare nei dettagli la stagione».
Tiene molto ai giovani, è soddisfatto di quelli lanciati quest’anno?
«Verri, Melli e Kudlacek hanno fatto la loro parte. Melli se ne andrà ma gli altri due mi piacerebbe tenerli. Ed affiancare loro nuovi ragazzi del vivaio».
Dove andrà Melli?
«Non lo so, le società interessate trattano direttamente con lui, non con noi»,
Slanina sarà uno dei punti fermi?
«Speriamo. I medici dicono che sta recuperando bene ma andrà visto in campo per sapere se potrà restare».
Tanti club di Legadue hanno grossi problemi economici.
«E’ molto grave, ma io lo dico da tempo. Questo basket è troppo costoso, i giocatori costano più di un dipendente in contributi, tasse e quant’altro. Bisognerebbe alleggerire il peso sostenuto dalle società, non si può andare avanti così».
La Pallacanestro Reggiana è riuscita a salvaguardare il bilancio?
«Diciamo che è stato un anno meno dispendioso rispetto ad altri, ma le spese sono state più di quante credessi».
Come le è sembrato il campionato?
«Equilibrato, con 6-7 squadre di buon livello a giocare per la vetta. A parte Venezia che ha speso molto ma rischiato di retrocedere».
Chi vince la finale?
«Veroli mi sembra meglio attrezzata, nei play off si è visto che la panchina lunga conta. Sassari però all’inizio giocava molto bene».
E’ vero che che la Trenkwalder ha superato le aspettative?
«Sì, è andata meglio del previsto».
Dal prossimo anno ci sarà solo una promozione certa in serie A...
«Non mi piace. Se non ci sarà più la promozione diretta ma solo coi play off, molti club spenderanno solo a fine stagione».

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