Cosa succede alla Trenkwalder? Soprattutto come andrà a finire?
Paterlini: se Landi molla sono guai seri
Il presidente esorta la città a non lasciare solo l’imprenditore
- La Gazzetta di Reggio -
30/03/2011 09:42 - REGGIO. Cosa succede alla Trenkwalder? Soprattutto come andrà a finire? Domande che metterebbero in imbarazzo qualsiasi dirigente, ma non il presidente Ivan Paterlini. «Riuscissi a dare risposte sensate...Io penso che mancando le abituali aspettative dei play off i giocatori vogliano tenerci sulle spine sino all’ultimo per regalarci la gioia della salvezza e far festa con la città».
In altre parole: cogliere un obiettivo, anche se quello minimo, consente di ripartire con nuovo slancio».
Ok presidente, pigliamola con il sorriso, ma venerdì arriva una capolista e subito dopo toccherà alla seconda...
«Gli avversari sono di valore - risponde Ivan Paterlini - ma i nostri ragazzi ci hanno abituato a tutti i risultati. A perdere con le ultime, a vincere con le prime. L’importante è che abbiano tutti la voglia di combattere, vincere e riescano a mettere la palla nel canestro».
Servirà una gara di quelle speciali.
«Io conto soprattutto in una squadra arrabbiata. Spero giochi con un piglio diverso rispetto a Scafati. Non ci sono andato ma mi hanno riferito che non siamo mai stati in partita. Che sono mancati all’appuntamento uomini essenziali, come Slanina e Frassineti; senza dimenticare che Bell era menomato».
A proposito: che cosa gli è capitato?
«Mi dicono soffra di cefalea a grappolo. Un malanno che a volte passa in poco tempo ma quando colpisce crea un fastidio pesantissimo. Forse era meglio non farlo giocare anche se l’assenza di un americano può avere risvolti psicologici negativi».
Il calendario non sembra essere molto amico della Pallacanestro Reggiana. «Già. Dovremo misurarci in successione con le due capolista; inoltre si gioca con un paio di giorni d’anticipo rispetto alle altre squadre: i ragazzi potrebbero essere piuttosto stanchi. Spero solo che, sebbene si tratti di una serata feriale, ci sia una bella cornice di pubblico a dare un aiuto allaa squadra».
«In ogni caso - prosegue Paterlini - non siamo ancora all’ultimo traguardo e, dunque, possiamo sperare di avere il tempo di guadagnare i punti necessari alla salvezza. Per chiudere definitivamente un campionato che mi sta facendo penare oltre ogni immaginazione. Al debutto non avrei mai immaginato di trovarmi in questa situazione. Non vedo l’ora di finire per ripianificare e, possibilmente, evitare gli errori commessi».
Landi che cosa pensa?
«Il mio auspicio è che la città non lo lasci solo. Mi auguro ci sia qualche collega che lo affianchi. Se si spegnesse il suo entusiasmo sarebbe un guaio per tutti».
Il presidente esorta la città a non lasciare solo l’imprenditore
- La Gazzetta di Reggio -
30/03/2011 09:42 - REGGIO. Cosa succede alla Trenkwalder? Soprattutto come andrà a finire? Domande che metterebbero in imbarazzo qualsiasi dirigente, ma non il presidente Ivan Paterlini. «Riuscissi a dare risposte sensate...Io penso che mancando le abituali aspettative dei play off i giocatori vogliano tenerci sulle spine sino all’ultimo per regalarci la gioia della salvezza e far festa con la città».
In altre parole: cogliere un obiettivo, anche se quello minimo, consente di ripartire con nuovo slancio».
Ok presidente, pigliamola con il sorriso, ma venerdì arriva una capolista e subito dopo toccherà alla seconda...
«Gli avversari sono di valore - risponde Ivan Paterlini - ma i nostri ragazzi ci hanno abituato a tutti i risultati. A perdere con le ultime, a vincere con le prime. L’importante è che abbiano tutti la voglia di combattere, vincere e riescano a mettere la palla nel canestro».
Servirà una gara di quelle speciali.
«Io conto soprattutto in una squadra arrabbiata. Spero giochi con un piglio diverso rispetto a Scafati. Non ci sono andato ma mi hanno riferito che non siamo mai stati in partita. Che sono mancati all’appuntamento uomini essenziali, come Slanina e Frassineti; senza dimenticare che Bell era menomato».
A proposito: che cosa gli è capitato?
«Mi dicono soffra di cefalea a grappolo. Un malanno che a volte passa in poco tempo ma quando colpisce crea un fastidio pesantissimo. Forse era meglio non farlo giocare anche se l’assenza di un americano può avere risvolti psicologici negativi».
Il calendario non sembra essere molto amico della Pallacanestro Reggiana. «Già. Dovremo misurarci in successione con le due capolista; inoltre si gioca con un paio di giorni d’anticipo rispetto alle altre squadre: i ragazzi potrebbero essere piuttosto stanchi. Spero solo che, sebbene si tratti di una serata feriale, ci sia una bella cornice di pubblico a dare un aiuto allaa squadra».
«In ogni caso - prosegue Paterlini - non siamo ancora all’ultimo traguardo e, dunque, possiamo sperare di avere il tempo di guadagnare i punti necessari alla salvezza. Per chiudere definitivamente un campionato che mi sta facendo penare oltre ogni immaginazione. Al debutto non avrei mai immaginato di trovarmi in questa situazione. Non vedo l’ora di finire per ripianificare e, possibilmente, evitare gli errori commessi».
Landi che cosa pensa?
«Il mio auspicio è che la città non lo lasci solo. Mi auguro ci sia qualche collega che lo affianchi. Se si spegnesse il suo entusiasmo sarebbe un guaio per tutti».
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