Aggrappata alla partita. Aggrappata con le unghie e i denti. Aggrappata disperatamente. E’ questa l’impressione che regala la Trenkwalder fin dal primo secondo, fin dal primo pallone

- Il Resto del Carlino -

02/04/2011 10:52 - Trenkwalder 76 - Fastweb 65
TRENKWALDER: Bell 17 (3/6, 3/6), Robinson 16 (5/11, 0/3), Valenti 13 (4/5), Slanina 7 (1/1, 1/2), Chiacig 13 (5/9); Frassineti 6 (3/6, 0/2), Frosini 4 (1/4), Pini (0/1 da 3), Viglianisi. N.E. Germani, Cervi, Zanotti. All. Frates
FASTWEB CASALE MONFERRATO: Malaventura 16 (5/8, 1/5), Hickman 16 (1/3, 2/5), Nnamaka, Ferrero 11 (1/3, 172), Fantoni 7 (3/6); Pierich 5 (1/1, 1/4), Taylor 3 (0/3, 1/3), Chiotti 7 (3/6), Gentile (0/1). N.E. Masciadri. All. Crespi
Arbitri: Ursi, Moretti e Conti
NOTE – Parziali tempi: 16-19, 35-33, 51-53. Tiri liberi: Trenkwalder 20/29, Fastweb 19/26. Usciti per 5 falli: Nnamaka al 35’10 (64-57), Robinson al 36’33 (68-59) e Fantoni al 38’16 (74-63). Antisportivo a Pierich al 12’04 (20-19). Rimbalzi: 34-33 per la Trenkwalder. Spettatori 2444 per 21206 euro.
Daniele Barilli
C’ERA UNA volta Cenerentola. Una notte passò di lì una fatina e Cenerentola diventò una principessa. Almeno per quella notte. Almeno fino a mezzanotte. Ecco: non vogliamo sapere qual è stata la fatina dei canestri che ieri sera è passata da via Guasco. E non vi staremo neppure lì a raccontare che la Cenerentola biancorossa è diventata una principessa bellissima. Suvvia, siamo seri. Però, per una notte, una squadra che continua a mostrare tutte le sue lacune, ha tirato fuori il cuore dal petto e l’ha buttato sul parquet. Lottando, soffrendo, rischiando, sbagliando, riemergendo da tutti i tunnel in cui si era infilata. Difendendo con il coltello tra i denti e, alla fine, battendo la capolista concedendole solo 65 punti. Non chiedeteci come tutto ciò sia successo e sia stato possibile, cuore a parte: quel che conta è che la Trenkwalder ce l’abbia fatta. Che abbia superato la capolista Casale Monferrato e ora sia vicinissima al traguardo della salvezza. I «nostri eroi», ieri sera, sono stati proprio bravi. E, quindi, giù il cappello. Perché fin dall’inizio hanno dovuto faticare moltissimo. E per 30 minuti, in tutta onestà, non avremmo scommesso un euro sul successo biancorosso. E invece...
LA SOFFERENZA. Aggrappata alla partita. Aggrappata con le unghie e i denti. Aggrappata disperatamente. E’ questa l’impressione che regala la Trenkwalder fin dal primo secondo, fin dal primo pallone. Perché dall’altra parte della trincea c’è una squadra che sembra più forte, completa, organizzata e profonda. E che, non a caso, viaggia ai vertici della classifica. I piemontesi sembrano quasi giocare al «gatto con il topo» e paiono pronti, da un secondo all’altro, a dare la zampata decisiva. Quella letale per i reggiani. Però i biancorossi restano lì, attaccati alla partita. Un po’ con qualche penetrazione di Robinson che, in verità, a gioco lungo esagera ma porta a casa 11 falli e 8 rimbalzi. Un po’ con qualche canestro da sotto di Valenti (11 punti e 5 palle recuperate al riposo), Chiacig e Frosini. Un po’ con quel che passa il convento. Malgrado tutto ciò e malgrado la Fastweb, presa per mano da un incontenibile Malaventura (10 punti nel primo quarto), dia sempre l’impressione di essere sul punto di fuggire (9-13 e 28-33), alla fine Reggio, nonostante l’1/7 da 3 punti, resta incollata alla partita e, pur correndo su un filo sottile sospeso nel vuoto, riesce a non far scappare via l’incontro, finendo negli spogliatoi con due punticini di vantaggio (35-33) dopo un primo tempo di sofferenza e generosità.
IL TRIONFO. Si può restare aggrappati alla partita 40 minuti, soffrendo maledettamente su ogni pallone? Si può restare incollati al match con uno sputo dall’inizio alla fine? La domanda, quando si riparte, è proprio quella lì. Perché Casale pare voler fare sul serio. E la Trenkwalder vacilla. Sembra sul punto di cadere e farsi male. In qualche modo, però, resta in piedi e tenta addirittura di allungare arrivando sul più 4 (47-43) sbagliando pure due liberi con Frosini. Mai svegliar il can che dorme, però: la Fastweb reagisce di rabbia infilando tre triple consecutive nel canestro reggiano (47-52). La compagine di Frates, però, non vuole saperne di chinare la testa. E riparte. Con immenso cuore e, magari, non tantissima lucidità. Ma il cuore c’è accidenti e, a tratti, fa provincia. Soffrendo, sputando sangue, credendoci, difendendo duro e lottando la Trenkwalder risale la corrente e si inerpica fino al più 10 (68-58 al 36°) con un sontuoso parziale di 21-5. A forza di giocare al «gatto con il topo» la Fastweb si è vista sfilare via la partita dalle mani. Reggio ora corre verso il traguardo e, malgrado Robinson esca dal campo per 5 falli, i biancorossi resistono, resistono, resistono, resistono e tagliano il traguardo a braccia alzate. E’ un’impresa enorme: la salvezza ora è davvero lì, a un passo. E i «nostri eroi» , stavolta, sono stati proprio bravi. Giù il cappello.

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