Pistoia-Trenkwalder, tappa cruciale nella corsa alla serie A
Coach Menetti carica i suoi: “Possiamo fare una grande partita"
REGGIO EMILIA (18 marzo 2012) - Coach Max Menetti, Giorgio Tesi Pistoia-Trenk, è quanto di meglio che la Legadue possa offrire al momento...
«Sicuramente è una partita importante. Bella. Tra due squadre che stanno facendo bene. Personalmente mi aspetto dai ragazzi una grande partita. Non vedo perché non dovremmo farla. Ci siamo allenati bene durante la settimana, quindi le condizioni ci sono tutte. Poi ovviamente ci sono anche gli avversari che sono veramente di valore».
Ecco parliamo di questa Giorgio Tesi, coach. Una squadra che perde Mathis a metà campionato e che nonostante tutto è in testa alla classifica...
«Beh, penso che un grande plauso vada fatto a Paolo Moretti. Paolo è una persona, oltre che un allenatore, che stimo molto. Sta facendo un grandissimo lavoro. Poi, certo, dietro c’è una società solida, seria, un ambiente appassionato che segue con convinzione la squadra. Insomma, a sette partite dalla fine del campionato non si può certo dire che i toscani siano una sorpresa».
Pensi che il “quarantello” subito all’andata possa concedere un’extra motivazione agli avversari dei biancorossi?
«Mah, non credo. Guarda, penso alla nostra partita di Verona. Se fossimo andati avanti ancora un po’, ne avremmo presi circa così anche noi. Sono partite che vanno così. Noi in quel match abbiamo avuto i giovani in grande spolvero nel quarto periodo, e loro avevano Moretti che si era rotto il ginocchio due giorni prima della partita e in campo non sono mai riusciti a trovare il ritmo giusto. Poi, aggiungo, uno cova vendetta se noi li avessimo mancato di rispetto o presi in giro. Ma questo non è affatto accaduto. Anzi, mi premurai, al termine della partita, di sottolineare proprio come Pistoia fosse, indipendentemente dal risultato, una buonissima squadra. E i fatti non mi hanno smentito».
Reggio su quel campo, non ha una grande tradizione...
«Ma la tradizione non va in campo. Io mi concentro sul presente e su ciò che potremo fare domani (oggi per chi legge, ndr). Poi ti confermo che in tanti a Pistoia hanno una tradizione negativa. E’ un campo caldo, e la squadra in casa sua sa esaltarsi».
«Sicuramente è una partita importante. Bella. Tra due squadre che stanno facendo bene. Personalmente mi aspetto dai ragazzi una grande partita. Non vedo perché non dovremmo farla. Ci siamo allenati bene durante la settimana, quindi le condizioni ci sono tutte. Poi ovviamente ci sono anche gli avversari che sono veramente di valore».
Ecco parliamo di questa Giorgio Tesi, coach. Una squadra che perde Mathis a metà campionato e che nonostante tutto è in testa alla classifica...
«Beh, penso che un grande plauso vada fatto a Paolo Moretti. Paolo è una persona, oltre che un allenatore, che stimo molto. Sta facendo un grandissimo lavoro. Poi, certo, dietro c’è una società solida, seria, un ambiente appassionato che segue con convinzione la squadra. Insomma, a sette partite dalla fine del campionato non si può certo dire che i toscani siano una sorpresa».
Pensi che il “quarantello” subito all’andata possa concedere un’extra motivazione agli avversari dei biancorossi?
«Mah, non credo. Guarda, penso alla nostra partita di Verona. Se fossimo andati avanti ancora un po’, ne avremmo presi circa così anche noi. Sono partite che vanno così. Noi in quel match abbiamo avuto i giovani in grande spolvero nel quarto periodo, e loro avevano Moretti che si era rotto il ginocchio due giorni prima della partita e in campo non sono mai riusciti a trovare il ritmo giusto. Poi, aggiungo, uno cova vendetta se noi li avessimo mancato di rispetto o presi in giro. Ma questo non è affatto accaduto. Anzi, mi premurai, al termine della partita, di sottolineare proprio come Pistoia fosse, indipendentemente dal risultato, una buonissima squadra. E i fatti non mi hanno smentito».
Reggio su quel campo, non ha una grande tradizione...
«Ma la tradizione non va in campo. Io mi concentro sul presente e su ciò che potremo fare domani (oggi per chi legge, ndr). Poi ti confermo che in tanti a Pistoia hanno una tradizione negativa. E’ un campo caldo, e la squadra in casa sua sa esaltarsi».
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