La Trenkwalder ha conquistato la serie A, una festa fino all'alba
REGGIO EMILIA (1 maggio 2012) - Dopo il bagno di folla al PalaBigi, ed una ventina di minuti negli spogliatoi in privato con Landi, i dirigenti e gli intimi, la Trenkwalder al gran completo si è trasferita al ristorante Paprika, in città, uno dei covi prediletti della formazione biancorossa durante gli ultimi anni, teatro anche della festa di settembre per la presentazione della stagione, dopo la partita con la Virtus Bologna e soprattutto l’addio al basket giocato di Alessandro Frosini.
Con i giocatori e lo staff tecnico e medico al gran completo, tutta la dirigenza, il personale societario, le famiglie, gli amici arrivati da fuori per l’occasione per assistere alla vittoria promozione contro Imola e qualche nome storico dell’ambiente biancorosso. Il tutto in un Paprika interamente colorato proprio di bianco e di rosso, con decine di palloncini appesi alle pareti e grandi striscioni di ringraziamento per la squadra che poche ore prima, dopo un’attesa di cinque anni, ha riportato Reggio Emilia nella massima serie della pallacanestro italiana.
Fra uno sfavillante presidente Ivan Paterlini con sciarpona Trenkwalder d’ordinanza e Alessandro Dalla Salda ritrovatosi in maglietta, la parte del leone l’hanno fatta i grandi specialisti, come capitan Rudy Valenti, purtroppo fuori dal campo da dicembre per il bruttissimo infortunio al tendine d’Achille, ma già in grande forma (ha effettuato una riabilitazione a tempi di record) e pronto, se non per il parquet, perlomeno per guidare i festeggiamenti biancorossi sino a tarda notte. Sotto gli occhi benevoli del sempre compostissimo Alessandro Frosini, oggi diesse ma sino a poco tempo fa atleta e memore delle gioie che il parquet può regalare.
Anche Dawan Robinson, nonostante la violentissima botta sotto al mento ricevuta in campo da Dupree, non si è tirato indietro, sfoderano il suo sorrisone sopra un camicione a scacchi scuro. Al suo fianco, con catene argentate a decorarlo, uno smagliante Donell Taylor, che sembrava non voler mollare la coppa della promozione, per lui la seconda in due anni di gioco in Legadue dopo quella ottenuta dodici mesi con Casale Monferrato.
E fra un brindisi e l’altro, con “chiamate” continue per alzare i calici di spumante prima di passare a bevande più corpose per il gran finale, il grande festeggiato è senza dubbio stato Max Menetti, sorridente ma anche quasi stremato, come aveva raccontato nelle dichiarazioni ufficiali del dopo gara, quando ancora faticava a rendersi conto di cosa fosse accaduto.
IL FUTURO- Adesso, ci sono un paio di settimane per festeggiare, e ci mancherebbe. Ma si inizierà anche a pensare al futuro, senza perdere tempo. Pur in una marea di incertezze: non su Pallacanestro Reggiana, ma sul basket italiano. La riforma approvata dalla Fip non è stata digerita da Legadue, che ha dato mandato ad un avvocato di studiarne la legittimità. Non c’è ancora chiarezza sul numero di stranieri e di comunitari per la prossima stagione sportiva in serie A e, se per quello, neppure sulle squadre che la giocheranno. E dire che, con la retrocessione di Casale e il salto di Reggio, si dovrebbe attendere solo la seconda promozione. Ma almeno cinque squadre – Teramo, Avellino, Caserta, Treviso e Roma – sono molto incerte sul loro futuro, e le cose non vanno poi molto meglio a Montegranaro. Stesso discorso, pare, per diverse società di Legadue, e chissà cosa succederà da qui a ottobre. La promozione d’ufficio di Venezia a poche settimane dal via della passata stagione insegna che nulla, anche l’improbabile, si può escludere, nel basket tricolore.
E c’è da pensare alla prossima squadra, con tanti contratti in scadenza. Hanno accordi pluriennali i soli Filloy e Antonutti, oltre ai ragazzi del vivaio, ma perlomeno con Cervi si dovrà ridiscutere termini e prospettive. Sono a scadenza i due americani, Slanina, Frassineti, Valenti, Ruini e Chiacig. Oggi, pensando alla via Guasco in festa di domenica, il cuore griderebbe di confermare tutti, ma difficilmente sarà così. E in alcuni casi ci sarà pure da rintuzzare offerte appetitose: a Robinson e Cervi le pretendenti proprio non mancano.
ilgiornaledireggio.it
Con i giocatori e lo staff tecnico e medico al gran completo, tutta la dirigenza, il personale societario, le famiglie, gli amici arrivati da fuori per l’occasione per assistere alla vittoria promozione contro Imola e qualche nome storico dell’ambiente biancorosso. Il tutto in un Paprika interamente colorato proprio di bianco e di rosso, con decine di palloncini appesi alle pareti e grandi striscioni di ringraziamento per la squadra che poche ore prima, dopo un’attesa di cinque anni, ha riportato Reggio Emilia nella massima serie della pallacanestro italiana.
Fra uno sfavillante presidente Ivan Paterlini con sciarpona Trenkwalder d’ordinanza e Alessandro Dalla Salda ritrovatosi in maglietta, la parte del leone l’hanno fatta i grandi specialisti, come capitan Rudy Valenti, purtroppo fuori dal campo da dicembre per il bruttissimo infortunio al tendine d’Achille, ma già in grande forma (ha effettuato una riabilitazione a tempi di record) e pronto, se non per il parquet, perlomeno per guidare i festeggiamenti biancorossi sino a tarda notte. Sotto gli occhi benevoli del sempre compostissimo Alessandro Frosini, oggi diesse ma sino a poco tempo fa atleta e memore delle gioie che il parquet può regalare.
Anche Dawan Robinson, nonostante la violentissima botta sotto al mento ricevuta in campo da Dupree, non si è tirato indietro, sfoderano il suo sorrisone sopra un camicione a scacchi scuro. Al suo fianco, con catene argentate a decorarlo, uno smagliante Donell Taylor, che sembrava non voler mollare la coppa della promozione, per lui la seconda in due anni di gioco in Legadue dopo quella ottenuta dodici mesi con Casale Monferrato.
E fra un brindisi e l’altro, con “chiamate” continue per alzare i calici di spumante prima di passare a bevande più corpose per il gran finale, il grande festeggiato è senza dubbio stato Max Menetti, sorridente ma anche quasi stremato, come aveva raccontato nelle dichiarazioni ufficiali del dopo gara, quando ancora faticava a rendersi conto di cosa fosse accaduto.
IL FUTURO- Adesso, ci sono un paio di settimane per festeggiare, e ci mancherebbe. Ma si inizierà anche a pensare al futuro, senza perdere tempo. Pur in una marea di incertezze: non su Pallacanestro Reggiana, ma sul basket italiano. La riforma approvata dalla Fip non è stata digerita da Legadue, che ha dato mandato ad un avvocato di studiarne la legittimità. Non c’è ancora chiarezza sul numero di stranieri e di comunitari per la prossima stagione sportiva in serie A e, se per quello, neppure sulle squadre che la giocheranno. E dire che, con la retrocessione di Casale e il salto di Reggio, si dovrebbe attendere solo la seconda promozione. Ma almeno cinque squadre – Teramo, Avellino, Caserta, Treviso e Roma – sono molto incerte sul loro futuro, e le cose non vanno poi molto meglio a Montegranaro. Stesso discorso, pare, per diverse società di Legadue, e chissà cosa succederà da qui a ottobre. La promozione d’ufficio di Venezia a poche settimane dal via della passata stagione insegna che nulla, anche l’improbabile, si può escludere, nel basket tricolore.
E c’è da pensare alla prossima squadra, con tanti contratti in scadenza. Hanno accordi pluriennali i soli Filloy e Antonutti, oltre ai ragazzi del vivaio, ma perlomeno con Cervi si dovrà ridiscutere termini e prospettive. Sono a scadenza i due americani, Slanina, Frassineti, Valenti, Ruini e Chiacig. Oggi, pensando alla via Guasco in festa di domenica, il cuore griderebbe di confermare tutti, ma difficilmente sarà così. E in alcuni casi ci sarà pure da rintuzzare offerte appetitose: a Robinson e Cervi le pretendenti proprio non mancano.
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