Joel Salvi è rimasto allibito dopo che la Trenkwalder lo ha messo fuori rosa

- Il Resto del Carlino -

26/02/2011 12:43 - di Gabriele Gallo

E’ un po' l'emblema, in negativo, della disgraziata stagione della Trenkwalder. Acquistato in estate con l’idea che diventasse un elemento cardine della squadra biancorossa, per essa si è rivelato, in realtà, un corpo estraneo. Mai realmente incisivo, spesso inconcludente, autore sovente di prestazioni decisamente incolori. Dopo averlo messo fuori rosa martedì, due giorni dopo la Pallacanestro Reggiana ha rescisso consensualmente il contratto con lui. Ma Joel Salvi, all’indomani del suo addio a Reggio e appena accasatosi all’Aget Imola con un accordo firmato ieri pomeriggio, non ci sta a passare per il maggiore colpevole dei mali del team reggiano.
Salvi, come ha preso la sua esclusione dalla Trenkwalder?
«Piuttosto male, a dire la verità. Non è stata una mia decisione e la mia volontà era quella di continuare a combattere per la squadra reggiana, aiutarla a conquistare la salvezza».
Non era l’opinione di staff tecnico e dirigenza. E’ stato considerato inadatto a condividere il progetto: orgoglio di sentirsi biancorossi e lotta dura per non retrocedere, presentato a inizio settimana…
«In tutta onestà, questi argomenti non li ho proprio capiti. Nella mia carriera sono stato allenato da tanti coach e ho giocato in diverse squadre: a volte bene, a volte male. Ma mai mi era stato detto che ero inadatto ad aiutare un team a raggiungere il suo obiettivo. Devo dire che sono molto deluso per quello che è stato detto».
E’ arrabbiato con qualcuno in particolare?
«No, sono un professionista e consapevole che certe cose possono succedere. Tuttavia non mi aspettavo di essere congedato con queste parole. Questo devo dirlo».
Ammetterà però che il suo rendimento è stato largamente al di sotto delle aspettative…
«Ci sono stagioni nella carriera di un cestista che vanno particolarmente storte. Sicuramente non ho reso al meglio. Tuttavia tutto l’ambiente è sempre stato in crisi. In una situazione di confusione e con così tanti cambiamenti in pochi mesi, era davvero difficile riuscire a riprendersi. Resta il rammarico di non essere riuscito ad aiutare la Trenkwalder come mi sarebbe piaciuto».
Crede che in terra imolese andrà meglio?
«Me lo auguro proprio, anche se davvero avrei voluto far bene anche in maglia biancorossa».

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