Trenkwalder la delusione è grande
- Informazione Reggio Emilia -
14/02/2011 09:56 - «La situazione è molto difficile. Lo era prima e ora lo è molto di più».
C’è delusione e rassegnazione nelle parole di Fabrizio Frates, timoniere di una barca che quando il vento inizia a tirare davvero ammaina le vele lasciandosi prendere a schiaffi dalle onde.
L’allenatore della Trenkwalder non si nasconde. Ha incitato i suoi dal primo all’ultimo minuto, ha saltato, ha inveito contro gli arbitri, ha applaudito ogni slancio di generosità; ma non è bastato: «La squadra non riesce a fare la cosa giusta nei momenti chiave della partita. Non si tratta più di un caso, perché i casi si ripetono dall’inizio del campionato. La squadra non riesce a rimanere compatta, subisce dei blackout folli».
Difficile trovare delle spiegazioni: «Abbiamo fatto un ottimo primo tempo. Siamo stati avanti per 30 minuti su 40, poi... siamo terrorizzati , non riusciamo a fare le cose giuste. La situazione è davvero complicata».
La scelta di schierare Slanina al posto di Ostler ha pagato solo parzialmente. Frates la spiega così: «Una decisione tecnica. Con il rientro di Salvi e Frosini e solo 4 esterni, abbiamo scelto di schierare Slanina per avere un esterno in più da inserire nelle rotazioni».
Il faccia a faccia con la squadra è rimandato a martedì, alla ripresa degli allenamenti: «In questo momento qualsiasi parola è quella sbagliata. Riguarderò la partita. Di certo non vogliamo retrocedere e non vogliamo mollare».
La delusione è grande: «Ci eravamo preparati bene, in settimana avevamo lavorato bene, abbiamo condotto per trenta minuti. È evidente c’è tantissima delusione e amarezza. Tante volte ci siamo complicati la vita da soli. Il problema è che la squadra ha un tale terrore di perdere, che nei momenti decisivi non riesce a giocare. Anche Chiacig e Robinson sono stati subito risucchiati da questo male.
La squadra proseguirà il ritiro? «Non lo so. Deciderà la società. Negli ultimi sette giorni la squadra ha lavorato bene, ma anche questa partita ha dimostrato che il blocco è diverso. Questa non è una squadra priva di attaccamento, ma terrorizzata».
L’orizzonte è pieno di nubi: «Cosa fare per uscire dalla crisi? Se avessi la risposta a questa domanda avremmo già risolto i nostri problemi. Ci stiamo provando in tutti i modi. La risposta manca dal 10 agosto 2010».
dav.b.
14/02/2011 09:56 - «La situazione è molto difficile. Lo era prima e ora lo è molto di più».
C’è delusione e rassegnazione nelle parole di Fabrizio Frates, timoniere di una barca che quando il vento inizia a tirare davvero ammaina le vele lasciandosi prendere a schiaffi dalle onde.
L’allenatore della Trenkwalder non si nasconde. Ha incitato i suoi dal primo all’ultimo minuto, ha saltato, ha inveito contro gli arbitri, ha applaudito ogni slancio di generosità; ma non è bastato: «La squadra non riesce a fare la cosa giusta nei momenti chiave della partita. Non si tratta più di un caso, perché i casi si ripetono dall’inizio del campionato. La squadra non riesce a rimanere compatta, subisce dei blackout folli».
Difficile trovare delle spiegazioni: «Abbiamo fatto un ottimo primo tempo. Siamo stati avanti per 30 minuti su 40, poi... siamo terrorizzati , non riusciamo a fare le cose giuste. La situazione è davvero complicata».
La scelta di schierare Slanina al posto di Ostler ha pagato solo parzialmente. Frates la spiega così: «Una decisione tecnica. Con il rientro di Salvi e Frosini e solo 4 esterni, abbiamo scelto di schierare Slanina per avere un esterno in più da inserire nelle rotazioni».
Il faccia a faccia con la squadra è rimandato a martedì, alla ripresa degli allenamenti: «In questo momento qualsiasi parola è quella sbagliata. Riguarderò la partita. Di certo non vogliamo retrocedere e non vogliamo mollare».
La delusione è grande: «Ci eravamo preparati bene, in settimana avevamo lavorato bene, abbiamo condotto per trenta minuti. È evidente c’è tantissima delusione e amarezza. Tante volte ci siamo complicati la vita da soli. Il problema è che la squadra ha un tale terrore di perdere, che nei momenti decisivi non riesce a giocare. Anche Chiacig e Robinson sono stati subito risucchiati da questo male.
La squadra proseguirà il ritiro? «Non lo so. Deciderà la società. Negli ultimi sette giorni la squadra ha lavorato bene, ma anche questa partita ha dimostrato che il blocco è diverso. Questa non è una squadra priva di attaccamento, ma terrorizzata».
L’orizzonte è pieno di nubi: «Cosa fare per uscire dalla crisi? Se avessi la risposta a questa domanda avremmo già risolto i nostri problemi. Ci stiamo provando in tutti i modi. La risposta manca dal 10 agosto 2010».
dav.b.
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