di Gabriele Gallo
C’È UN PEZZO di Reggio che è già in serie A, nel basket. Un pezzo pregiato, tra l’altro, cresciuto all’ombra dei leoni di San Prospero calcando il parquet del Palabigi. Si parla di Nicolò Melli, 21 anni, talento del basket italiano il quale, dopo una stagione di stallo, quella passata, al suo secondo anno nelle fila dell’Olimpia Milano, appare di nuovo in ascesa.
Melli, le recenti buone prestazioni in Eurolega e in campionato ci hanno mostrato un giocatore che sta ritrovando grande smalto.
“Sì, sto attraversando un buon momento. Ad inizio stagione è stato normale fare un po’ più fatica; è arrivato un nuovo coach e non ero al massimo fisicamente. Poi, migliorata la condizione atletica, ho acquisito maggiore fiducia nei miei mezzi e ho ricevuto anche quella di Scariolo: fattore decisamente importante”.
Il suo obiettivo da qui alla fine del torneo, quindi, quale è?
“Non ce n’è uno prefissato. Io cerco di dare il meglio, giorno per giorno, in palestra. Con tanta intensità e impegno. Se ce la farò i progressi verranno di conseguenza”.
Intanto è arrivata la convocazione in Nazionale per l’All-Star Game di Pesaro, che è sempre una bella soddisfazione.
“Assolutamente. Vestire la maglia azzurra è un autentico onore. L’All-Star game è una vetrina importante e, naturalmente, mi auguro possa essere preludio di altre presenze con l’Italia”.
Coach Pianigiani è pronto a varare una Nazionale sperimentale, tesa proprio a far crescere i giovani talenti come lei o come Riccardo Cervi, per il quale lo stesso coach azzurro, proprio a Carlino Reggio, ha speso bellissime parole…
“Ho letto anch’io l’intervista e condivido. Riccardo per le sue qualità tecniche e fisiche ha tutto per eccellere. Agli europei Under 20 della scorsa estate è stato un fattore determinante per la conquista della medaglia d’argento. Se continua a giocare bene e con continuità una maglia azzurra per lui ci sarà presto”.
Riesce sempre a seguire la Trenkwalder? Come giudica l’attuale momento di scarsa brillantezza della sua ex squadra?
“Mi tengo aggiornatissimo, grazie al costante contatto che ho con Cervi e con Filloy, tramite suo fratello Ariel mio compagno di squadra. Non sono preoccupato, mancano tante partite e, credetemi, la promozione diretta non è per nulla pregiudicata. E’ stato però un peccato perdere lo scontro diretto con Scafati”.
Con Fabrizio Frates, parlate mai di Reggio lì a Milano?
“Tutte le settimane commentiamo la partita dei biancorossi e la classifica. Tra l’altro ho dato un consiglio a Fabrizio”.
Quale?
“Di non chiamare più Menetti prima delle partite. L’ha fatto alla vigilia dei match con Scafati e Veroli, e si è visto come è finita. Considerando la nota scaramanzia di Menetti, meglio che non gli telefoni più”.
Melli, le recenti buone prestazioni in Eurolega e in campionato ci hanno mostrato un giocatore che sta ritrovando grande smalto.
“Sì, sto attraversando un buon momento. Ad inizio stagione è stato normale fare un po’ più fatica; è arrivato un nuovo coach e non ero al massimo fisicamente. Poi, migliorata la condizione atletica, ho acquisito maggiore fiducia nei miei mezzi e ho ricevuto anche quella di Scariolo: fattore decisamente importante”.
Il suo obiettivo da qui alla fine del torneo, quindi, quale è?
“Non ce n’è uno prefissato. Io cerco di dare il meglio, giorno per giorno, in palestra. Con tanta intensità e impegno. Se ce la farò i progressi verranno di conseguenza”.
Intanto è arrivata la convocazione in Nazionale per l’All-Star Game di Pesaro, che è sempre una bella soddisfazione.
“Assolutamente. Vestire la maglia azzurra è un autentico onore. L’All-Star game è una vetrina importante e, naturalmente, mi auguro possa essere preludio di altre presenze con l’Italia”.
Coach Pianigiani è pronto a varare una Nazionale sperimentale, tesa proprio a far crescere i giovani talenti come lei o come Riccardo Cervi, per il quale lo stesso coach azzurro, proprio a Carlino Reggio, ha speso bellissime parole…
“Ho letto anch’io l’intervista e condivido. Riccardo per le sue qualità tecniche e fisiche ha tutto per eccellere. Agli europei Under 20 della scorsa estate è stato un fattore determinante per la conquista della medaglia d’argento. Se continua a giocare bene e con continuità una maglia azzurra per lui ci sarà presto”.
Riesce sempre a seguire la Trenkwalder? Come giudica l’attuale momento di scarsa brillantezza della sua ex squadra?
“Mi tengo aggiornatissimo, grazie al costante contatto che ho con Cervi e con Filloy, tramite suo fratello Ariel mio compagno di squadra. Non sono preoccupato, mancano tante partite e, credetemi, la promozione diretta non è per nulla pregiudicata. E’ stato però un peccato perdere lo scontro diretto con Scafati”.
Con Fabrizio Frates, parlate mai di Reggio lì a Milano?
“Tutte le settimane commentiamo la partita dei biancorossi e la classifica. Tra l’altro ho dato un consiglio a Fabrizio”.
Quale?
“Di non chiamare più Menetti prima delle partite. L’ha fatto alla vigilia dei match con Scafati e Veroli, e si è visto come è finita. Considerando la nota scaramanzia di Menetti, meglio che non gli telefoni più”.
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