La Trenkwalder torna da Faenza col referto rosa che sancisce la vittoria thrilling contro Imola. E domenica prossima si penserà alla Pistoia

- Informazione Reggio Emilia -

31/10/2010 12:09 - di Adelmo Tagliavini

La Trenkwalder torna da Faenza col referto rosa che sancisce la vittoria
thrilling contro Imola. Un successo che ha portato in dote la vittoria ma che non toglie i dubbi su una squadra soggetta a tanti alti e bassi alll'interno della stessa gara.
Scelte da rivedere
Un vecchio detto diceva che "Chi vince da tre perisce da tre". Affidarsi solo
ed esclusivamente al tiro dalla distanza, porta la Trenkwalder acommettere
inevitabili errori.
Questo perché la difesa avversaria si allarga e a lungo andare le percentuali
di realizzazione degli esterni calano.
Poter invece contare su un giocatore che possa garantire qualche conclusione ad alta percentuale di realizzazione di tiro dall'area colorata, darebbe modo agli avversari di non concentrarsi solo ed esclusivamente sui tiratori.
Ebi ha spezzato più volte in due la difesa biancorossa e i suoi canestri in
penetrazione hanno fatto male. Non è un caso che il centro di Imola abbia
chiuso la gara con una doppia doppia con 23 punti segnati e 13 rimbalzi
catturati.
Il problema
La Trenkwalder è una squadra che si affida poco al gioco d’area. Non ha un centro dominante, ne ha solo uno di ruolo (Frosini), uno giovane (Cervi) con due compagni di reparto (Salvi e Valenti) che faticano ad essere utilizzati nel ruolo di pivot d'area. Questa lacuna porta la Trenkwalder a subire le formazioni che dispongono di giocatori possenti nell'area colorata come Maggioli o Ebi autentici spauracchi quando bisogna incrociarli.
Donatas Slanina
Solo una scelta tecnica o dietro al suo ne c'è dell'altro? Il fatto che il
giocatore lituano non si sia nemmeno tolto la tuta è un segnale che fa meditare e che lascia parecchi dubbi. Slanina è recuperato o ha ancora problemi? Il fatto che la Trenkwalder sia riuscita a spuntarla anche senza il suo apporto, porta Reggio a disporre in organico di un giocatore che può diventare un lusso. Questo non vuol dire che non possa servire, ma è inutile negare, che la squadra biancorossa è poco bilanciata e soggetta a continui scompensi.
Robert Fultz
Non è ancora il giocatore che Reggio conosce, però nel corso della gara ha
segnato alcuni canestri da (alla lettera vai o sei finito) come
dicono in America, tiri che se non fossero entrati a bersaglio, la partita
sarebbe finita. Le triple dell'aggancio sul 67 pari e del -4 del 74-70 portano
la sua firma. Segno tangibile che la sua mano sta riprendendo a colpire.
Ma l'aspetto che emerge maggiormente dalla vittoria di Faenza arriva dal
ritrovato spirito di squadra. L'abbraccio finale dopo il tiro partita di Beck è
un segnale che può rappresentare una nuova svolta della stagione. Adesso arrivano due giorni di break prima di iniziare a pensare alla Pistoia del ciclone Varnado.

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