Trenkwalder: Landi lascia la presidenza senza aver visto l’avvio della costruzione del nuovo palasport
- La Gazzetta di Reggio -
31/10/2010 11:04 - MAURO GRASSELLI
REGGIO. La bomba di Romel Beck allo scadere di Imola-Trenkwalder ha aperto nel migliore dei modi la presidenza di Ivan Paterlini, venerdì subentrato a Stefano Landi sulla poltrona principale della Pallacanestro Reggiana. Licia Ferrarini potrebbe diventare vicepresidente.
Ieri, alla presentazione del nuovo presidente biancorosso, Stefano Landi ha spiegato le ragioni del cambio: «Ivan se lo merita. In quasi 10 anni ha messo soldi, passione e volontà; inoltre, oggi è mezzo pensionato e ha tampo da dedicare al club. Poi, io ho assunto altri incarichi (la presidenza dell’Assindustria reggiana, ndr)».
L’ingresso nel collegio sindacale di Andrea Romersa, commercialista dell’azienda Trenkwalder, porta a pensare ad un possibile maggior impegno da parte dello sponsor. «Ci fa piacere che la Trenkwalder inserisca un proprio tecnico - spiega Landi - e ci farà piacere se vorrà entrare nella stanza dei bottoni. Al momento non c’è alcun discorso avviato».
«Le nostre porte sono aperte anche agli altri sponsor», aggiunge Paterlini, che poi parla del nuovo incarico: «Sono orgoglioso, onorato e anche un po’ preoccupato. Spero di non deludere il presidente uscente. Dal punto di vista funzionale, siamo nell’ottica della continuità: abbiamo sempre condiviso tutto, probabilmente continueremo». Appena nominato, la Trenk ha espugnato Faenza con una bomba sulla sirena. E’ un presidente-talismano? «Sarebbe bello», risponde Paterlini. «Ha inciso la fortuna, ma non solo quella. Mi hanno colpito favorevolmente la combattività della squadra. I giocatori, guidati da un monumentale Frosini, sono in crescita, a partire da Fultz. Una crescita che ha scacciato i fantasmi».
Ora, da presidente, sarà più calmo con gli arbitri? «Non ne parliamo più degli arbitri - dice con un sorriso - anche perché ultimamente sono bravi».
Landi lascia la presidenza senza aver visto l’avvio della costruzione del nuovo palasport. «Purtroppo non ci sono novità. La questione è caduta nel dimenticatoio. Lascio la palla al nuovo presidente. Anche oggi ho sentito il sindaco e il presidente della Provincia descrivere le caratteristiche positive di questa città, ma è incredibile che Reggio non abbia un palasport nuovo». Idea non nuova: costruirlo fuori dal Comune di Reggio (Corte Tegge o Bagnolo). Paterlini: «Sono cose importanti, da sondare. Avevamo già sondato...».
Il primo messaggio da presidente? «Oop... Orgoglioso, onorato, preoccupato. Ma vista la durata media dei presidenti biancorossi (6 anni), spero di non rovinarla».
31/10/2010 11:04 - MAURO GRASSELLI
REGGIO. La bomba di Romel Beck allo scadere di Imola-Trenkwalder ha aperto nel migliore dei modi la presidenza di Ivan Paterlini, venerdì subentrato a Stefano Landi sulla poltrona principale della Pallacanestro Reggiana. Licia Ferrarini potrebbe diventare vicepresidente.
Ieri, alla presentazione del nuovo presidente biancorosso, Stefano Landi ha spiegato le ragioni del cambio: «Ivan se lo merita. In quasi 10 anni ha messo soldi, passione e volontà; inoltre, oggi è mezzo pensionato e ha tampo da dedicare al club. Poi, io ho assunto altri incarichi (la presidenza dell’Assindustria reggiana, ndr)».
L’ingresso nel collegio sindacale di Andrea Romersa, commercialista dell’azienda Trenkwalder, porta a pensare ad un possibile maggior impegno da parte dello sponsor. «Ci fa piacere che la Trenkwalder inserisca un proprio tecnico - spiega Landi - e ci farà piacere se vorrà entrare nella stanza dei bottoni. Al momento non c’è alcun discorso avviato».
«Le nostre porte sono aperte anche agli altri sponsor», aggiunge Paterlini, che poi parla del nuovo incarico: «Sono orgoglioso, onorato e anche un po’ preoccupato. Spero di non deludere il presidente uscente. Dal punto di vista funzionale, siamo nell’ottica della continuità: abbiamo sempre condiviso tutto, probabilmente continueremo». Appena nominato, la Trenk ha espugnato Faenza con una bomba sulla sirena. E’ un presidente-talismano? «Sarebbe bello», risponde Paterlini. «Ha inciso la fortuna, ma non solo quella. Mi hanno colpito favorevolmente la combattività della squadra. I giocatori, guidati da un monumentale Frosini, sono in crescita, a partire da Fultz. Una crescita che ha scacciato i fantasmi».
Ora, da presidente, sarà più calmo con gli arbitri? «Non ne parliamo più degli arbitri - dice con un sorriso - anche perché ultimamente sono bravi».
Landi lascia la presidenza senza aver visto l’avvio della costruzione del nuovo palasport. «Purtroppo non ci sono novità. La questione è caduta nel dimenticatoio. Lascio la palla al nuovo presidente. Anche oggi ho sentito il sindaco e il presidente della Provincia descrivere le caratteristiche positive di questa città, ma è incredibile che Reggio non abbia un palasport nuovo». Idea non nuova: costruirlo fuori dal Comune di Reggio (Corte Tegge o Bagnolo). Paterlini: «Sono cose importanti, da sondare. Avevamo già sondato...».
Il primo messaggio da presidente? «Oop... Orgoglioso, onorato, preoccupato. Ma vista la durata media dei presidenti biancorossi (6 anni), spero di non rovinarla».
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