Trenkwalder, miracolo reggiano

Dalla salvezza alle semifinali nonostante l’assenza di tre titolari

- La Gazzetta di Reggio -

30/05/2010 08:33 - Fine delle trasmissioni. La Trenkwalder è arrivata al capolinea di una stagione per certi versi straordinaria; per altri deludente, perché la squadra, varata con l’obiettivo-salvezza, con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto conquistare la promozione in serie A.
Nel complesso, però, ad andare in archivio è la Pallacanestro Reggiana applaudita venerdì sera al termine di gara 3 con la Prima Veroli: tutti in piedi a tributare il ringraziamento ad un gruppo che ha fatto molto più del dovuto; molto più di quello che la situazione venutasi a creare nel corso dei mesi avrebbe reso legittimamente accettabile. Un gruppo costruito appunto con un budget limitato - fra i più bassi della Legadue 2009-10 (scelta anche questa legittima, dopo il bagno di sangue della passata stagione) - e messo in pista con l’obiettivo dichiarato di raggiungere la salvezza.
LA VETTA E LA COPPA. Una volta raggiunta quella, la squadra - salita in vetta tra fine novembre e primi di dicembre - ha chiuso il girone d’andata al secondo posto e, una volta superato il difficile periodo successivo, è risalita restando a lungo a 2 punti dalla capolista Sassari. Poi le finali di Coppa Italia disputate a Sassari, chiuse presto e male con Veroli, con conseguenze a livello di spogliatoio, benché sulle vicende sarde le versioni circolanti siano diverse.
Una serie di sconfitte ha poi risucchiato la Trenk nel gruppone di inseguitrici della capolista, nel frattempo diventata Brindisi causa crollo di sassari. Ultima della stagione giocata a Veroli e altra batosta, ma biancorossi al quinto posto: quanto basta per garantirsi il fattore campo a favore al primo turno play off. Fattore campo importante, se non decisivo, visto l’equilibrio della serie con Vigevano, terminata in via Guasco alla quinta sfida.
IL CAPOLAVORO. Infine il triplice ko con Veroli, che lascia il rammarico per aver condotto entrambe le partite in trasferta sino al termine del terzo quarto, prima di arrendersi a causa della panchina corta e delle energie al lumicino contro una squadra non solo fortissima, ma anche lunga e in grado di fare emergere protagonisti sempre diversi. Queste due partite rappresentano il miracolo, il capolavoro di Ramagli e del suo team, arrivato ai play off stremato e con una panchina-incognita, in cui erano appena stati inseriti Ibarra e Kieza, ingaggiati per far fronte agli infortuni di Kudlacek e Melli. Nonostante i pronostici, legittimati dalla situazione oggettiva in cui Reggio e Veroli sono arrivate alle semifinali play off, i biancorossi hanno sorpreso la formazione ciociara sopperendo con l’orgoglio e la forza di volontà (tradotto in campo con un basket pulito, essenziale ma efficace) alla carenza di uomini, energie ed anche talento.
SENZA TRE TITOLARI. Un’altra «presenza» ingombrante, in questa stagione biancorossa, è stata quella dell’infermeria. Prima il ko Slanina, giocatore che avrebbe garantito al gruppo non solo il ruolo di «armonizzatore», ma anche le necessarie potenzialità balistiche, poi puntualmente venute a mancare. Non sono mancate nemmeno le grosse turbolenze legate al caso Marigney, con la partenza del giocatore e l’arrivo di Hite. Prima dei play off sono arrivati gli infortuni di Melli e Kudlacek, entrambi giocatori di primissimo piano per la squadra. La giovane ala reggiana sarebbe stata preziosa nella post-season, così come il play ceko, che nel mese e mezzo prima di «rompersi» era sempre risultato il migliore in campo, quindi molto più di un semplice «cambio» del regista.
IL FUTURO. Il guaio vero, legato alla mancata promozione in serie A, è che dalla prossima stagione salire al piano di sopra sarà ancor più difficile. Di fatto, vi sarà una sola promozione, a seguito di una discutibilissima regola in base alla quale la seconda retrocessa può «cancellare» il risultato sportivo pagando una somma di denaro. Per tornare in serie A - così come sognano il presidente biancorosso Stefano Landi e i suoi soci - serviranno investimenti ben superiori a quelli di quest’anno, e al momento non si vedono all’orizzonte segnali in questo senso; anzi si prospetta un’altra stagione all’insegna del basso profilo, con la speranza che arrivi il miracolo.
GRANDI MANOVRE. Nel frattempo, la Pallacanestro Reggiana è attesa da un’estate all’insegna delle grandi manovre. Resterà Slanina. Forse faranno altrettanto Fultz e Frosini, eroi dei play off appena conclusi. Se ne andrà Melli, come annunciato da tempo. Se ne andrà anche Ramagli, e questa resterà una grossa macchia - quantomeno sulla progettualità societaria, dal momento che si dovrà ancora una volta ripartire da zero - a prescindere dalle ragioni che hanno portato alla decisione. Probabilmente se ne andranno anche gli americani. Resteranno i giovani del vivaio.

MAURO GRASSELLI

Commenti

AimonAdidas launches Metalbone Reserve: Ale Galán's exclusive racquetPRO EDT 2025 COLLECTION
Colors Saldi 40% Ocean Hotels - Coupon -25% Prenota con B&B HOTELS Prenota con B&B HOTELS

Post più popolari