Basket: Trenkwalder spareggio-salvezza con Imola "E’ la partita della stagione, nessuno può fallire

Reggio Emilia, 17 aprile 2009.
Presidente Landi,
si sta concludendo una delle settimane più difficili della storia della Pallacanestro Reggiana. Lei come la sta vivendo?
«Con il giusto livello di tensione. Quella che ci aspetta è la partita della stagione. L’importante è che giocatori e allenatore siano sulla mia stessa lunghezza e di questo sono sicuro».

E qual è la sua lunghezza d’onda?
«Credo che mai come in questo momento, si debba andare al di là delle questioni tecniche e fisiche. Stavolta ci vuole il cuore. E ci vuole per davvero. Domenica voglio vedere tutto il cuore possibile e immaginabile. Tutti, ma proprio tutti, devono onorare la maglia ancor più di quanto non facciano solitamente»

Con quale aggettivo dipingerebbe questa situazione?
«Forse l’aggettivo giusto è sorpresa. Sono sorpreso di essere a questo punto, ma non voglio piangermi addosso. Concentriamoci su questa partita e diamo tutto quello che abbiamo».

Presidente, lo sa qual è la domanda che un po’ tutti vorrebbero farle?
«Qual è?».

Perché la Trenkwalder è caduta così in basso?
«Eh, bella domanda... Me la sono fatta anch’io...».

E che risposta si è dato?
«Lo sapete: io non ho mai enfatizzato gli infortuni e non ho mai voluto dare troppa importanza a quanto è accaduto o alla sfortuna. Detto questo, aggiungo ancheche giocare quasi tutta la stagione senza Melli e Infante ci ha condizionati. Poi ci sono state anche altre variabili».

Non è solo colpa degli infortuni...
«No, è ovvio. E d’altronde se una società arriva a cambiare l’allenatore a metà stagione, è il segnale che il progetto stava già fallendo».

Ecco, il cambio di allenatore: da Ramagli ci aspettavamo qualcosa in più.
«Credo che il primo ad aspettarsi qualcosa in più fosse lui ed è il primo a non essere soddisfatto dei risultati ottenuti. Di questo, però, parleremo a campionato finito. Ora dobbiamo restare concentrati sulla gara con Imola».

Dica la verità: ha un po’ paura di retrocedere?
«Non voglio neanche pensarci. E non lo dico con presunzione o arroganza, tutt’altro. Mai come oggi dobbiamo essere umili e preoccuparci molto di questa partita. Domenica bisogna andare in campo per vincere e allontanare questo spettro».

Se non altro si parte da più 12...
«Ecco, fatemi un favore: quel più 12 cancellatelo. Facciamo finta che non esista. Noi dovremo andare in campo pensando solo ed esclusivamente a vincere».

L’unica bella notizia è che, forse, il nuovo palasport sta partendo davvero...
«Sì, e sono contento. Al contempo penso che questo accordo lo si poteva fare già da tempo, ma va bene lo stesso. L’importante è che ci si arrivi e che i lavori partano. Era una promessa fatta a tutta la città ed è doveroso mantenerla».

Per voi sarà un punto di ripartenza?
«Mi piacerebbe pensarlo. Ne abbiamo bisogno. In queste ultime stagione Stefano Landi si è divertito poco. E come lui credo che tutti quanti si siano divertiti poco. Per questo a fine stagione ci ritroveremo, tra di noi, a parlare e a verificare tante cose».

Presidente, lei non parla quasi mai alla squadra: farà un’eccezione stavolta?
«A dir la verità già mercoledì, dopo l’amichevole con Cantù, ci siamo ritrovati a cena senza tensioni e con serenità. Poi può darsi che nelle prossime ore un salto negli spogliatoi lo faccia...».
(di Daniele Barilli - fonte: il resto del carlino)

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