Alla vigilia del debutto in campionato Ramagli suona la carica e cancella tutte le scuse e gli alibi
Un pulcino con gli artigli. Che deve trovare nel proprio cuore la forza di volare. Il più in alto possibile. E senza paura. A 48 ore dal debutto in campionato, Alessandro Ramagli fotografa la sua nuova Trenkwalder, spazzando via alibi e giustificazioni. Suonando la carica e dipingendo come una futura aquila, l’attuale pulcino biancorosso.
«Siamo in ritardo di preparazione per gli infortuni che abbiamo subito. E, lo sapete, oltre a ciò siamo una squadra giovane e con tante scommesse. Detto ciò, però, dobbiamo combattere l’idea che, per tutto ciò, si può mettere in preventivo qualche sconfitta. Quella con Pavia è una partita difficile, Anzi, sotto certi profili è molto difficile, ma noi la dobbiamo vincere perché ora conta solo vincere».
IL MESSAGGIO è chiaro e forte. Ramagli ci crede. Sa che lui e i suoi ragazzi sono attesi da un compito arduo ma questi 50 giorni vissuti in palestra con la nuova Trenkwalder gli hanno dato motivazioni importanti e qualche certezza.
«Questa è una squadra - continua - che ha un’anima e lo ha già dimostrato. Purtroppo gli infortuni a Slanina, Kudlacek e Boscagin hanno complicato tutto perché ci hanno colpiti nello stesso reparto e non abbiamo potuto fare tutto quello che avremmo dovuto fare, ma io resto convinto che se ci mettiamo grinta e la giusta cattiveria questa partita la possiamo portare a casa. Siamo ad un livello sufficiente per battere Pavia».
ECCO, il cuore e la cattiveria. Gli artigli dell’aquila. E’ quello che Ramagli vuole vedere. E, probabilmente, con lui, tutto il palasport: «Abbiamo bisogno della nostra gente e dei nostri tifosi. Ma dobbiamo essere noi ad accendere una scintilla. Fino ad oggi certi segnali positivi sono arrivati a tratti, ora dobbiamo mostrare le nostre qualità caratteriali per 40 minuti. Dobbiamo far vedere e far capire che ci teniamo davvero».
Niente paura, insomma. E fuori tutto il coraggio e l’entusiasmo che contraddistingue i giovani. Fermo restando che i problemi ci sono e non si possono cancellare: «Slanina e Kudlacek hanno recuperato, ma non sono al top. Soprattutto il lituano, deve ritrovare ritmo e stabilità. Per Boscagin, invece, se ne riparlerà la prossima settimana. Dovremo dare spazio anche ai ragazzini e qualche minuto potrebbe farlo anche Germani: ha 17 anni e fino ad ora si è conquistato tutto, ora mi sembra che in lui stia crescendo un po’ di tensione. Che ci stia pensando, insomma...».
AVETE le armi, in queste condizioni, per battere Pavia?
«Ad agosto - riparte Ramagli - eravamo un uovo con un pulcino che provava a forare il guscio. Stava andando tutto bene poi la crescita si è bloccata ma siamo in grado di farcela. Dovremo essere bravi a reagire. So che la squadra può farlo e che vuole buttare in campo il 100% delle sue potenzialità. E questo può fare la differenza».
Però c’è Alvin Young...
«Eh, lui può farci male... Lo conosciamo bene. Per provare a limitarlo dovremo usare varie soluzioni. Sarà importante verificare le condizioni di Slanina: a Imola lo ha contenuto bene concedendogli solo canestri occasionali. Certo è che se riusciamo a limitarlo, Pavia può subirne le conseguenze. E poi dobbiamo far faticare Alvin anche in difesa, provando a fargli commettere dei falli».
E Reggio come e con chi può fare del male a Pavia?
«Beh, credo che fino ad oggi Smith abbia fatto bene. Per noi è un punto di riferimento importante e il suo rendimento è sempre stato medio-alto. Anche se da solo non può vincere».
E Melli?
«La squadra deve crescere molto e anche Nicolò è in ritardo. Gli mancano ancora tante cose ma è normale. A volte pensa troppo e perde l’attimo, ma il suo percorso sarà lungo. Già così, però, ci aiuta parecchio e fa tutto quello che può. Se poi dovesse farlo con aggressività saremmo ancor più contenti...». (di Daniele Barilli - Il resto del Carlino 3 Ottobre 2009)
«Siamo in ritardo di preparazione per gli infortuni che abbiamo subito. E, lo sapete, oltre a ciò siamo una squadra giovane e con tante scommesse. Detto ciò, però, dobbiamo combattere l’idea che, per tutto ciò, si può mettere in preventivo qualche sconfitta. Quella con Pavia è una partita difficile, Anzi, sotto certi profili è molto difficile, ma noi la dobbiamo vincere perché ora conta solo vincere».
IL MESSAGGIO è chiaro e forte. Ramagli ci crede. Sa che lui e i suoi ragazzi sono attesi da un compito arduo ma questi 50 giorni vissuti in palestra con la nuova Trenkwalder gli hanno dato motivazioni importanti e qualche certezza.
«Questa è una squadra - continua - che ha un’anima e lo ha già dimostrato. Purtroppo gli infortuni a Slanina, Kudlacek e Boscagin hanno complicato tutto perché ci hanno colpiti nello stesso reparto e non abbiamo potuto fare tutto quello che avremmo dovuto fare, ma io resto convinto che se ci mettiamo grinta e la giusta cattiveria questa partita la possiamo portare a casa. Siamo ad un livello sufficiente per battere Pavia».
ECCO, il cuore e la cattiveria. Gli artigli dell’aquila. E’ quello che Ramagli vuole vedere. E, probabilmente, con lui, tutto il palasport: «Abbiamo bisogno della nostra gente e dei nostri tifosi. Ma dobbiamo essere noi ad accendere una scintilla. Fino ad oggi certi segnali positivi sono arrivati a tratti, ora dobbiamo mostrare le nostre qualità caratteriali per 40 minuti. Dobbiamo far vedere e far capire che ci teniamo davvero».
Niente paura, insomma. E fuori tutto il coraggio e l’entusiasmo che contraddistingue i giovani. Fermo restando che i problemi ci sono e non si possono cancellare: «Slanina e Kudlacek hanno recuperato, ma non sono al top. Soprattutto il lituano, deve ritrovare ritmo e stabilità. Per Boscagin, invece, se ne riparlerà la prossima settimana. Dovremo dare spazio anche ai ragazzini e qualche minuto potrebbe farlo anche Germani: ha 17 anni e fino ad ora si è conquistato tutto, ora mi sembra che in lui stia crescendo un po’ di tensione. Che ci stia pensando, insomma...».
AVETE le armi, in queste condizioni, per battere Pavia?
«Ad agosto - riparte Ramagli - eravamo un uovo con un pulcino che provava a forare il guscio. Stava andando tutto bene poi la crescita si è bloccata ma siamo in grado di farcela. Dovremo essere bravi a reagire. So che la squadra può farlo e che vuole buttare in campo il 100% delle sue potenzialità. E questo può fare la differenza».
Però c’è Alvin Young...
«Eh, lui può farci male... Lo conosciamo bene. Per provare a limitarlo dovremo usare varie soluzioni. Sarà importante verificare le condizioni di Slanina: a Imola lo ha contenuto bene concedendogli solo canestri occasionali. Certo è che se riusciamo a limitarlo, Pavia può subirne le conseguenze. E poi dobbiamo far faticare Alvin anche in difesa, provando a fargli commettere dei falli».
E Reggio come e con chi può fare del male a Pavia?
«Beh, credo che fino ad oggi Smith abbia fatto bene. Per noi è un punto di riferimento importante e il suo rendimento è sempre stato medio-alto. Anche se da solo non può vincere».
E Melli?
«La squadra deve crescere molto e anche Nicolò è in ritardo. Gli mancano ancora tante cose ma è normale. A volte pensa troppo e perde l’attimo, ma il suo percorso sarà lungo. Già così, però, ci aiuta parecchio e fa tutto quello che può. Se poi dovesse farlo con aggressività saremmo ancor più contenti...». (di Daniele Barilli - Il resto del Carlino 3 Ottobre 2009)
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