Impresa Trenkwalder: sfatato tabù Jesi

CALMA. Calma, ragazzi. Non montiamoci la testa. Calma e sangue freddo. Però... però. forse, abbiamo trovato un gioiellino di squadra. La Trenkwalder gioca una partita strepitosa ed espugna, davanti alle telecamere della Rai, un campo per lei maledetto, vincendo prima con la tecnica, poi, quando le energie stavano finendo, con il cuore. Un successo che proietta la formazione biancorossa in testa alla classifica per 24 ore, ma questa conta poco. Quel che conta davvero è vedere questi ragazzini giocare così, con questa grinta e questo entusiasmo. Al di là del successo, quello che ieri sera ci ha fatto felici è aver avuto la conferma che questa è una squadra valida. E che quest’anno potremo divertirci davvero.
CHE BRAVI. Roba da stropicciarsi gli occhi. E ’ bella, la Trenkwalder. E’ bella, è coraggiosa, è intraprendente, e, se volete esagerare, è pure simpatica. E’ bella, gioca bene, tiene testa a Jesi con la giusta dose di sfrontatezza. Gioca e lotta, segna e convince. I biancorossi, evitano la falsa partenza ed escono dai blocchi con decisione e determinazione. Non ci stanno a fare la parte della vittima predestinata. I primi messaggi ai marchigiani, li manda un ispiratissimo Pugi (9 dei primi 14 punti biancorossi sono suoi), poi, a poco a poco, la compagine reggiana rinserra le fila in difesa, anche grazie agli innesti di Frosimi e Verri, e comincia ad allungare le mani sul match, malgrado Fultz e Smith siano costretti a un lungo stop in panchina avendo due falli sul groppone. Jesi si fa soffocare dall’esuberanza dei ragazzini reggiani e ci capisce poco. E così nel finale della prima frazione di gioco va completamente in tilt. La Trenkwalder comprende che può infierire e non si fa pregare. Pugi, Fultz e Slanina colpiscono dal perimetro e Reggio tenta la grande fuga con un parziale di 13 a 3 negli ultimi tre minuti che spedisce i biancorossi negli spogliatori avanti di sul 34-43. Roba da stropicciarsi gli occhi...
CHE CUORE. Si riparte e ti aspetti la reazione di Jesi. E invece no. Manco per sogno. La Trenkwalder continua a martellare il canestro della Fileni presa per mano da un Pugi stratosferico. Sette punti dell’ala reggiana spediscono i biancorossi sul massimo vantaggio (38-56). E lì, quando sarebbe il momento di infilare la partita nel congelatore per non tirarla più fuori, vengono fuori i limiti di inesperienza e ingenuità della compagine reggiana. Perso per perso, Jesi si butta avanti a capofitto cercando falli e tiri liberi. E’ proprio così che dimezza lo svantaggio e all’ultimo giro di boa i punti di margine tra le due squadre sono ancora 9, come all’intervallo (57-66). Reggio non vuole cedere, resta a +8 (69-77) al 35’, poi Ndoja decide di fare, a parti invertite, quello che Pugi aveva realizzato in precedenza e con 8 punti di fila riporta Jesi in scia alla Trenkwalder (74-77) a 200 secondi dalla fine. E così l’arrivo è allo sprint. Jesi risale fino a -1, ma Reggio ha cuore. Tanto cuore. Resta lì, in trincea, e porta a casa una partita meritatissima. Calma, non montiamoci la testa...
DANIELE BARILLI
(fonte: Il resto del Carlino)

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