Reggio Emilia, il trionfo del made in Italy

UN CALENDARIO sulla carta facile. Si è detto anche questo per giustificare, sette giorni fa, il primo posto in condominio di Reggio Emilia e Rimini. Lo stesso calendario che ieri metteva il giovane Melli e l’esperto Myers in viaggio: il risultato non è cambiato, doppio successo per Trenkwalder e Riviera Solare e squadre che continuano a guidare, appaiate, un campionato che si fa sempre più interessante.
Reggio Emilia sempre più tricolore viene da dire, dando un’occhiata non tanto alle statistiche quanto ai minutaggi di coach Ramagli. Ve li riproponiamo: 37 minuti per Robertino Fultz, il più utilizzato, 7 per Verri. In mezzo 32 per il gioiellino Melli, 29 per Pugi, 27 per Boscagin e 14 per Frosini. Se non avete una calcolatrice una mano ve la diamo noi: la somma fa 146 minuti che significa, in percentuale, il 73 per cento. SONO PERCENTUALI che ci riportano agli anni Ottanta: quando il basket forse aveva un appeal migliore e quando, appunto, il prodotto di casa nostra aveva tutta un’altra collocazione. Batte la strada italica Reggio Emilia in un torneo dove, a questo punto, resta a quota zero solo una squadra, proprio quella Scafati (vista anche ai piani superiori) battuta dalla Trenkwalder. Si risveglia dal torpore Pavia, spinta da Chiumenti, riprende la sua corsa pure Jesi. Mentre l’impresa della giornata, forse, deve essere considerata quella della Carmatic Pistoia che, dopo un tempo supplementare, espugna il campo della Prima Veroli. Per Paolino Moretti, il tecnico gentiluomo, un’altra iniezione di fiducia per un gruppo che ha rilanciato uno straniero di grande valore: Tamar Slay. (di Alessandro Gallo - Il Resto del Carlino)

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