Ramagli: Trenkwalder, l'Umana si batte così

LA FILOSOFIA. E la realtà. Cancellati gli alibi, le giustificazioni e i fischi, con Ramagli, è ovvio, si deve parlare pure della gara di domani. E di quale Trenkwalder vedremo.
Coach, contro Venezia che cosa dobbiamo aspettarci?
«Stiamo cercando un nuovo equilibrio e dobbiamo trovarlo, ma non è facile. E’ chiaro che questa squadra era stata costruita per correre e velocizzare la manovra. Senza Slanina e Fultz, al contrario, dobbiamo rallentare e cercare di più i lunghi. Ora con Marigney potremo tornare ad accelerare. Al momento non siamo ancora competitivi come vorremmo e dobbiamo crescere tanto. Le due amichevoli con Ferrara e Bologna sono state buone. Con la Virtus è stata durissima: abbiamo perso non di tanto, ma dando davvero il massimo».
All’inizio, allora, avete vinto solo grazie ad un calendario facile?
«Diciamo - continua Ramagli - che il calendario ci ha agevolati, ma è vero pure che avevamo trovato i giusti equilibri e una precisa identità di squadra. Poi a Udine siamo stati poco fortunati mentre Casale si è dimostrata più forte di noi».
Venezia è, probabilmente,migliore di Casale: allora non ci dobbiamo aspettare niente di buono...
«Sono due squadre diverse. Casale è molto verticale, Venezia è più orizzontale. Voglio dire che i piemontesi hanno più atletismo, domani, invece, troveremo una squadra più possente e muscolare».
Come pensa, in queste condizioni, di superare l’Umana?
«Dobbiamo evitare che ci impongano la loro fisicità, difendendo la nostra area. E poi, rispetto a Casale qualcosina in più lo daremo, ne sono certo...».
Perché?
«Perché con la squadra di Crespi abbiamo pagato, mentalmente e fisicamente, il fatto di giocare la terza partita in super-emergenza. Non ci abbiamo creduto, ma è normale: quando sei sempre in difficoltà, arrivi ad un certo punto che non hai più energie. E a quel punto è venuta a mancare anche la ferocia agonistica che ci serviva».
Cosa si aspetta da Marigney?
«Paul non può fare pentole e coperchi. Si sta impegnando tanto e sta crescendo, ma non può vincere le gare da solo».
Tutte queste voci su Melli...
«Un pochino lo infastidiscono, secondo me, anche se ha fatto la sua scelta e non credo che la cambierà. Al momento, Reggio, per lui, è il posto migliore possibile».
Ha detto che la squadra deve crescere: dove e come?
«Nei rimbalzi d’attacco, perché ci servono come il pane, e perché altrimenti Venezia potrà impostare la partita ai suoi ritmi preferiti. E nei tiri da 2 perché ora siamo sotto al 50% di realizzazione: dobbiamo superare quella barriera». (Il resto del Carlino)

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