Trenkwalder, Ramagli: dobbiamo imporre il nostro ritmo

REGGIO. Trenkwalder in crescita e più brillante rispetto alle ultime gare. Secondo il coach Ramagli, per battere Imola, domani alle 18.15 al Bigi, occorre giocare con energia e controllando il ritmo. Arriva l’Aget Imola. Che partita è? «E’ una partita da vincere - risponde Alessandro Ramagli - perché è importante muovere la classifica, dopo due sconfitte. Partita difficile perché Imola ha cambiatola chimica. Ad esempio, Vaden era produttivo quando giocava da tre, e ora lo è ancora di più giocando da quattro. Una chimica diversa per una squadra che ha aggiunto un giocatore come Patricio Prato, che sta in Legadue abbastanza per caso. Una squadra che sa fare canestro e farti male in tanti modi. Sarà una partita molto difficile». Imola ha vinto quattro delle ultime cinque gare. «Infatti, da quando è arrivato Prato, ha perso solo con Scafati. Prato è un giocatore di alto livello. Se lo si lascia giocare a briglia sciolta, ha l’impatto d’un americano, con 20 punti a partita. Stava aspettando chiamate importanti e nel frattempo si allenava a Imola. L’hanno chiamato e lui ha accettato». A Imola c’è anche Filippo Masoni, ex Pallacanestro Reggiana. «Ha cominciato come cambio del play Bolzonella, poi ha preso in mano lo scettro della squadra. E’ un giocatore che si cala perfettamente in una squadra di questo tipo, perché non ha bisognodi fare punti. Per quelli ci sono già Whiting, Prato e Vaden». Com’è stata la settimana di allenamenti della Trenkwalder? «Buona, a livello di qualità e intensità. Ci siamo allenati bene, senza problemi particolari di natura fisica». Questo significa che contro Imola si vedrà una Trenk più brillante di quella che ha perso con Pistoia e Sassari? «Penso di sì, perché stiamo meglio rispetto a quanto abbiamo fatto vedere con Pistoia e Sassari. Imola cambia continuamente la difesa e credo cercherà di farci usare meno possibile la nostra energia e la nostra intensità». Giocherete a lungo con quattro piccoli, visto il quintetto della squadra imolese? «Credo che la nostra squadra non debba adattarsi agli avversari. Non ho mai cambiato il quintetto iniziale, tranne per necessità dovuta a problemi fisici (vedi Boscagin-Pugi e Kudlacek-Fultz). Comunque, non dobbiamo sottovalutare i rimbalzi in attacco, perché sarà una battaglia difficile. I loro migliori rimbalzisti in attacco sono Whiting e Ezugwu, e Prato ci va vicino. Il quintetto con i quattro piccoli deve considerare anche il controllo dei tabelloni. Dobbiamo tornare a difendere i tabelloni e le palle perse: due aspetti non positivi nelle ultime due partite». Com’è la caviglia di Boscagin? «Non bella. Va riabilitata. Dopo due-tre allenamenti di fila, si gonfia. E’ molto congestionata e richiede terapie più robuste per completare la guarigione. Approfitteremo della pausa natalizia, anche perché non allenarsi fa bene a Giorgio». Fultz e Melli vengono da partite altalenanti. Come si spiega? «Da Robert me l’aspettavo, perché dopo l’infortunio è stato subito spedito in campo, dal momento che ne avevamo bisogno. Non si è mai “condizionato”, non ha ricreato una base per la ripresa, quindi il calo era preventivabile. Anche per lui lo stop natalizio sarà importante per fare lavoro individuale. Nicolò? Ce lo siamo detti il primo giorno: da lui dobbiamo prendere quel che riesce a darci. Gli abbiamo chiesto 30 minuti a partita, pur essendo reduce da un infortunio. E non dimentichiamoci che ha 18 anni. Ci sta che abbia un momento in cui fa meno canestri e gioca meno bene. Oltretutto, tra un allenamento e l’altro c’è di mezzo anche il compito di latino (Melli frequenta il liceo classico, ndr), e ora ha bisogno di tirare il fiato. “Ho bisogno di dormire”, mi dice. Ed è significativo». Come si batte l’Aget Imola? «La battiamo con l’energia, con la pallacanestro che ci è più confacente, partendo dalla nostra metà campo e tenendo in mano il ritmo della gara. Quello che non ci è riuscito con Pistoia e Sassari». Anche perdendo con Imola, Reggio resterebbe terza in classifica. E’ possibile fare un bilancio sulla Trenkwalder? «Speriamo di vincere - esclama Ramagli -. Per il bilancio, aspettiamo la fine del girone d’andata, quando si potrà capire chi siamo e dove possiamo arrivare. Ci restano questa squadra scorbutica che è Imola, poi Vigevano, che probabilmente inserirà un giocatore nuovo, e infine Veroli, la reginetta del campionato, che ha tanti giocatori forti». Slanina ha deciso di farsi operare. «Gli dico in bocca al lupo e spero che vada tutto bene. I medici sono fiduciosi. Nessuno ha dubbi sul suo recupero. Da come lo conosco, mi sembra uno che se i tempi di recupero sono cinque mesi lui si dà da fare e recupera in quattro». Lo staff medico parla di sei mesi, per lui. «Allora magari recupera in cinque. Sono convinto che se sarà tutto ok dal punto di vista riabilitativo lui ce la farà in tempi più brevi del previsto». La morte di Paolo Barlera. «Cosa c’è da dire quando muore un ragazzo di 27 anni? Mi sembra giusto restare in silenzio». (di Mauro Grasselli - La Gazzetta di Reggio)

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