Ramagli non si fida di Pavia
REGGIO. Pavia in fondo alla classifica. Pavia rivoluzionata. Insomma, non si può mai stare tranquilli, tantomeno in trasferta, dove domani alle 20.30 la Trenkwalder affronterà la squadra lombarda.
Quali sono le condizioni di Federico Pugi?
«Non lo sappiamo ancora - risponde Alessandro Ramagli -. Ieri (mercoledì per chi legge, ndr) è stato controllato dal neurochirurgo che lo aveva operato. Non ci sono problematiche di natura strutturale, ma non si allena. E’ fermo da 9 giorni e dobbiamo ancora capire quando potrà riprendere ad allenarsi».
Siamo al giro di boa della stagione regolare. Qual è il bilancio della Trenkwalder?
«E’ un bilancio molto positivo, perché ci siamo dati obiettivi a livello progettuale e non solo sportivo. A livello di minuti giocati, di responsabilità tecniche e di miglioramento tecnico dei nostri giocatori, direi che i risultati sono evidenti, nonostante le problematiche legate agli infortuni di Boscagin nella prima parte della stagione e di Slanina».
Con quest’ultimo in campo, la situazione sarebbe stata diversa?
«Dal punto di vista dei risultati, non lo so. Avevamo un progetto tecnico configurato in un certo modo; quindi, quando Donatas si è dovuto fermare, noi abbiamo dovuto formularne uno nuovo, e in questi casi è difficile trovare subito degli equilibri. Con l’arrivo di Paul Marigney abbiamo cambiato un po’ il modo di giocare, e dovremo farlo ancora».
Pavia è ultima assieme a Latina. Guardando la classifica, sembrerebbe una passeggiata, domani sera. Ma la squadra lombarda ha inserito Forte al posto di Alvin Young e, nelle ultime ore, Boykin al posto di Winkelman.
«E’ una squadra completamente nuova rispetto a quella affrontata al primo turno del girone d’andata. Oltre agli ultimi due, hanno inserito Parente e Nardi. Hanno avuto molte difficoltà all’inizio della stagione, soprattutto con Young (qualcosa non andava, rispetto alle richieste tecniche). Forte è un interprete di primissimo livello: ha vinto lo scudetto con Siena, ha giocato con la Fortitudo, è stato il miglior realizzatore della serie A. Ora, avendo bisogno di maggiore presenza sotto i tabelloni, hanno inserito Boykin, il miglior rimbalzista del campionato, al posto di Winkelman, che è un giocatore più perimetrale. Ora Pavia è una squadra assemblata in base alle direttive tecniche emerse nel girone d’andata, ed è temibilissima. E’ arrivata ad un tiro dalla vittoria sulla capolista Sassari e ha perso di 3 nell’ultimo turno a Brindisi. E’ una squadra molto competitiva. La società ha fatto investimenti importanti e ora ci sono tutti i presupposti perché la squadra riesca a risalire la classifica. Giocare sul suo campo, sabato sera, non sarà facile».
Non è la sola ad aver cambiato giocatori.
«Infatti, secondo me, nel girone di ritorno ci sarà una compressione a livello di classifica. Tutte si sono rinforzate: Jesi, Pavia, Scafati ed anche Latina. Tutte le partite saranno difficilissime».
Come sta la Trenkwalder, Pugi a parte?
«Avendo giocato sabato scorso, abbiamo ripreso ad allenarci lunedì. Non abbiamo avuto problemi particolari».
Che tipo di partita prevede a Pavia?
«Molto dura. Facciamo un po’ fatica a prendere le misure ai nostri avversari, oggi, perché non abbiamo mai visto la squadra giocare con Forte e Boykin. Li scopriremo sabato sera. Dovremo essere bravi, elastici e flessibili».
Quantomeno, Pavia non avrà meccanismi perfetti, avendo appena inserito nel roster Forte e Boykin.
«Sì, forse a livello di amalgama sarà così. Ma saranno forti dal punto di vista mentale, perché vengono da tante sconfitte e hanno due giocatori nuovi che vorranno dimostrare di avere un impatto importante a livello di carica, di energia positiva. Per questo - conclude il coach biancorosso - sarà una partita da controllare con grande attenzione, da parte nostra». (di Mauro Grasselli - La Provincia Pavese 15 Gennaio 2010)
Quali sono le condizioni di Federico Pugi?
«Non lo sappiamo ancora - risponde Alessandro Ramagli -. Ieri (mercoledì per chi legge, ndr) è stato controllato dal neurochirurgo che lo aveva operato. Non ci sono problematiche di natura strutturale, ma non si allena. E’ fermo da 9 giorni e dobbiamo ancora capire quando potrà riprendere ad allenarsi».
Siamo al giro di boa della stagione regolare. Qual è il bilancio della Trenkwalder?
«E’ un bilancio molto positivo, perché ci siamo dati obiettivi a livello progettuale e non solo sportivo. A livello di minuti giocati, di responsabilità tecniche e di miglioramento tecnico dei nostri giocatori, direi che i risultati sono evidenti, nonostante le problematiche legate agli infortuni di Boscagin nella prima parte della stagione e di Slanina».
Con quest’ultimo in campo, la situazione sarebbe stata diversa?
«Dal punto di vista dei risultati, non lo so. Avevamo un progetto tecnico configurato in un certo modo; quindi, quando Donatas si è dovuto fermare, noi abbiamo dovuto formularne uno nuovo, e in questi casi è difficile trovare subito degli equilibri. Con l’arrivo di Paul Marigney abbiamo cambiato un po’ il modo di giocare, e dovremo farlo ancora».
Pavia è ultima assieme a Latina. Guardando la classifica, sembrerebbe una passeggiata, domani sera. Ma la squadra lombarda ha inserito Forte al posto di Alvin Young e, nelle ultime ore, Boykin al posto di Winkelman.
«E’ una squadra completamente nuova rispetto a quella affrontata al primo turno del girone d’andata. Oltre agli ultimi due, hanno inserito Parente e Nardi. Hanno avuto molte difficoltà all’inizio della stagione, soprattutto con Young (qualcosa non andava, rispetto alle richieste tecniche). Forte è un interprete di primissimo livello: ha vinto lo scudetto con Siena, ha giocato con la Fortitudo, è stato il miglior realizzatore della serie A. Ora, avendo bisogno di maggiore presenza sotto i tabelloni, hanno inserito Boykin, il miglior rimbalzista del campionato, al posto di Winkelman, che è un giocatore più perimetrale. Ora Pavia è una squadra assemblata in base alle direttive tecniche emerse nel girone d’andata, ed è temibilissima. E’ arrivata ad un tiro dalla vittoria sulla capolista Sassari e ha perso di 3 nell’ultimo turno a Brindisi. E’ una squadra molto competitiva. La società ha fatto investimenti importanti e ora ci sono tutti i presupposti perché la squadra riesca a risalire la classifica. Giocare sul suo campo, sabato sera, non sarà facile».
Non è la sola ad aver cambiato giocatori.
«Infatti, secondo me, nel girone di ritorno ci sarà una compressione a livello di classifica. Tutte si sono rinforzate: Jesi, Pavia, Scafati ed anche Latina. Tutte le partite saranno difficilissime».
Come sta la Trenkwalder, Pugi a parte?
«Avendo giocato sabato scorso, abbiamo ripreso ad allenarci lunedì. Non abbiamo avuto problemi particolari».
Che tipo di partita prevede a Pavia?
«Molto dura. Facciamo un po’ fatica a prendere le misure ai nostri avversari, oggi, perché non abbiamo mai visto la squadra giocare con Forte e Boykin. Li scopriremo sabato sera. Dovremo essere bravi, elastici e flessibili».
Quantomeno, Pavia non avrà meccanismi perfetti, avendo appena inserito nel roster Forte e Boykin.
«Sì, forse a livello di amalgama sarà così. Ma saranno forti dal punto di vista mentale, perché vengono da tante sconfitte e hanno due giocatori nuovi che vorranno dimostrare di avere un impatto importante a livello di carica, di energia positiva. Per questo - conclude il coach biancorosso - sarà una partita da controllare con grande attenzione, da parte nostra». (di Mauro Grasselli - La Provincia Pavese 15 Gennaio 2010)
Commenti