Splendida battaglia, la Trenkwalder vince contro la Prima e va alla Final Four!

di Fabrizio Pungetti / Uff. Stampa Legadue REGGIO EMILIA - Dopo quella con Rimini, un altra durissima, esaltante battaglia al PalaBigi e davanti agli schermi tv: evidentemente da queste parti c'è aria buona per la gioia dei telespettatori di di Rai Sport. Secondo tempo rabbioso e avvincente, con Veroli che, sfumata la sfuriata nella prima parte della Trenkwalder, sembra impadronirsi dei ritmi e dell'inerzia della gara. Il terzo quarto è il più spettacolare e anche il più redditizio per la Prima. La squadra di Cancellieri, con la sua zona, riesce ad addormentare nella sua ragnatela la Trenkwalder che già non ha molta pericolosità offensiva nellem nai e nell'occasiione viene tradita a Marigney. Contemporaneamente il giallorossi di Ciociaria finalmente riescono ad alzare il ritmo, spingono sull'acceleratore e ocnfezionano un quarto ad alta intensità gassosa, in cui esplode tutto il loro potenziale e la loro forza d'urto d'attacco testimoniata dalle cifre delle prime 14 giornate che li vedono comandare in tutte le specialità, dai punti segnatgi allep ercentuali di tiro. Così, nela terza frazione, Veroli produce un bottino di ben 29 punti, dal 2/10 del primo tempo da tre, salta ad un molto più sostanzioso e sostanziale 5/8, sulle ali di un ispiratissimo Rosselli che sale già a 18 punti ed al percorso netto di Foiera dai 6.25 (3/3). Reggio Emilia è sorretta da Boscagin che gioca ai limiti della perfezione, già 20 punti con il 90% al tiro! All'ultimo giro di lancette Veroli si presenta avanti 63-66 che è metà frazione diventa un 68-73 ancira più invitante per il gruppetto di tifosi laziali che si fanno sentire anche se in larga minoranza. Reggio Emilia poi perde per strada Melli per falli e quando Ramagli cerca di stimolare la vena di Marigney viene deluso da tre giocate consecutive da frittata strinata dell'Usa, tra cui un passi e uno sfondo. La Trenkwalder però ha l'energia dei suoi ragazzi e il carattere di un vecchietto terribile, Ale Frosini, di quelli che non mollano mai e la zona della Prima idventa una coperta corta perchèè si espone ai rimbalzi offensivi reggiani, che in questo massacrano Verolò e girano la partita a loro favore. La volata finale è un vortice di emozioni ad alta pericolosità cardiaca, uno dei pochi guizzi di Margney da il sorpasso a Reggio Emilia, 76-75 a di 1’31 dalla fine e subito dopo Frosini realizza su rimbalzo d’attacco – ed è la seconda volta in poco tempo che lascia il graffio della sua zampata in questo arroventato finale - prendendo fallo (78-75) sprecando però il libero aggiuntivo. La Trenkwalder tenta il suicidio sui liberi (8/16 alla fine), si arriva agli ultimi istanti con Reggio avanti 78-77. Ecco un altra unghiata di Fro, canestro più fallo, ma libero cortisismo, è umano anche lui, 80-77 a 15". Hines prende uno strampalato e improprio tiro da tre con il pallone che potrebbe essere la partita, ma sul capovolgimento sfonda Marigney. Va in lunetta Draper, ne stecca uno, 80-78. Fallo sistematico di Veroli, a 8”59 palla ancora per i biancorossi,Marigney prende fallo, ma fa 1/2, nell’area svetta altissimo Smith che stacca tutti: è il rimbalzo decisivo, è la vittoria di Reggio Emilia, ovvero Trenkwalder alle Final Four! Dove, comunque, anche Veroli ci sarà. Ruggisce il PalaBigi sommergendo d’affatto e d’applausi i suoi ragazzi sfrontati che in attacco fanno fatica, ma in difesa e a rimbalzo si battono come leoni. La chiave è proprio dentro l’area: 46-29 per Reggio, addirittura 14-2 i rimbalzi offensivi. Un dato che stende Veroli, visto che la tiro le squadre si equivalgono (48% per Reggio che fa meglio da tre, 37% con 7/19 ocntro il 35 con 8/23 dei laziali, mentre da due la prima è più precisa di un nonnulla, 53% con 18/34 contro il 52% con 26/50 degli avversari), l’unica vera differenza è ai liberi, 82% di Veroli con 18/22, di Reggio s’è detto prima, 8/16 soltanto. Squadre che sprecano poco, pur in una battaglia agonistica tiratissima, come testimonia anche il pareggio sostanziale nel saldo recuperi-perse (16 a testa). Veroli non chiude con il colpo del ko il suo piano partita che sembrava premiarla, ma conferma di essere una del forze del torneo meritatamente in Final Four e sicura protagonista nella lotta per la promozione. Anche la Prima non ha una grandissima serata dai suoi Usa, Draper male al tiro (10p. in 28’, 1/3, 1/5, 5/6), Hines alterno e stranamente poco presente sotto le plance (14p. in 26’, bene da due 5/7, male da tre 0/3, soprattutto soli 2 rimbalzi che stonano con le sue abitudini). In attacco così la squadra è vissuta su Rosselli che ha pagato la stanchezza nel finale, chiudendo con 22p. in 32’, 6/8, 2/6, 4/4. Anche Nissim produce un buon bottino, 16p. in 32’, 4/10, 2/3, 2/3. La Trenkwalder patisce l’abulia dei suoi USA, soprattutto Marigney che chiude a -2 di valutazione, con 2/6, 1/5,1/2, 2 perse; Smith, alla fine la sufficienza la strappa, 7p. in 24’, 2/5, 1/1, salvandosi con i rimbalzi, 7. E allora Ramagli si affida ai suoi ragazzi coraggiosi ed al duo Boscagin e il vecchio leone Frosini. Fultz è stato importante nella prima parte della gara anche se meno decisivo fino alla fine di altre volte (11p. in 31’, 2/5, 2/5, 1/2, 2 assist, 4 recuperi e questo pesa), Verri si batte in difesa e Melli fa capire a Kupchak che non è venuto per un giro a vuoto e forse da queste parti lo rivedremo, anzi sicuramente. Per il baby biancorosso 14p. in 31’ 7/11 da due, 0/4 da tre ma soprattutto tanta personalità e determinazione dentro l’area con 11 rimbalzi, da rivedere invece qualche lettura (6 perse) ma un paio di canestri in appoggio di raffinato talento. Boscagin eroico chiude a 21p. in 28’ con 7/9, 2/2, cioè 82%, solo i liberi lo tradiscono (1/5), e quando non ha più benzina ci mette rimbalzi (5) e recuperi (2) che contano pure quelli. Poi, l’Ale Nazionale, ancora un concentrato di saggezza, esperienza, opportunismo e zampate che annichiliscono: in 25’ va in doppia doppia anche stavolta come nulla fosse, 13+10, 5/10, 3/5, 4 recuperi e 5 falli subiti, fate meglio voi se riuscite! Applausi da tutto il basket italiano, Ale. Si torna a casa con la consapevolezza di aver visto un’altra partita vera, che inorgoglisce Legadue grazie a due squadre che non hanno tradito la platea nazionale. Forse, Veroli impreca alla Rai, due volte in tv, due sconfitte rocambolesche e al pelo, sempre in Emilia Romagna (a Rimini, nell’opening game), in realtà starà lassù fino alla fine e chissà, i sogni sono leciti per la cittadina ciociara e il presidente Zeppieri che vivono di basket. Dall’altra parte, la Pallacanestro Reggiana, dopo la caduta in Legadue e gli immediati tentativi di risalire andati male, se la gode finalmente, serena e leggera, partita senza aspettative smodate e smisurate, ora se ne sta in alto, a dispetto di tutti, e la Final Four è il primo segno che Reggio Emilia è tornata. E allora è dolce, ancora una volta, la notte dei tifosi biancorossi e del presidente Landi, del gm Dalla Salda e coach Ramagli che festeggiano a cena, giustamente con un bel sorriso stampato in faccia. Hanno avuto coraggio quest’estate, i risultati li stanno pagando. Bravi. Ma la sfida Reggio-Veroli, è solo all’inizio, tra final Four e campionato ne vedremo delle belle.

(fonte: pallacanestroreggiana.it)

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