Trenkwalder, Marigney decisivo nell'ultimo minuto
25/01/2010 08:44 - di Adelmo Tagliavini - Informazione Reggio Emilia
Ci vuole un finale di gara intenso di Marigney per matare Jesi. L’esterno americano prende fallo quando l’avversario è sul meno due (72-70). Dalla lunetta mette a segno il primo personale, sbaglia il secondo ma cattura il rimbalzo che si rivela fondamentale. Scarica un assist a Smith che schiaccia per il 75-70 a soli 15 secondi dal gong. Sul ribaltamento Gabini ed Adams sbagliano dalla distanza i tiri che possono riportare la Fileni in partita.
Fallo su Smith a meno di secondo dalla sirena. Dalla lunetta, il centro biancorosso fa doppietta per il 77-70 finale. La Trenkwalder prende i due punti ma la sua esibizione è andata a corrente alternata, con momenti di basket efficace ad altri completamente abulici, dove lampadina si accende ad intermittenza. Minuti di basket intenso con difesa, contropiede e lucidità in attacco ad altri dove la squadra si lascia prendere dall’emotività e commette errori su errori. Capire qual è la Trenkwalder più veritiera diventa un enigma.
Ma in casa quando si trova sorretta dall’aiuto del pubblico, partite come questa con la Fileni vengono vinte, in trasferta quando bisogna reagire ai momenti di avversità, arrivano gli errori a raffica. Volete una prova?
Primo tempo
La Trenkwalder fatica e commette molti errori ad inizio gara. Solo al quinto tentativo arriva il primo canestro dal campo siglato Smith. Nei primi cinque minuti di gara si segna col contagocce e la Trenkwalder conduce 10-7. Ma Ndoja, Gabini e ancora Ndoja con un tiro da quattro punti, ribaltano la contesa con la Fileni che vola al più sei sul 21-15. La Trenkwalder reagisce, aggancia l’
avversario poi prende in mano la gara. La squadra di Ramagli fa le cose migliori nel secondo quarto di gioco. Spinge, corre e trova efficaci soluzioni.
Marigney e Smith portano Reggio al più otto sul 35-27. Poi Melli trova alcuni minuti di fuoco e la squadra vola al massimo vantaggio sul 46-32 con Melli e Smith in grande spolvero con 26 punti segnati sui 46 della Trenk ed 8 su 9 dal campo. Ma le ultime due azioni del quarto sono folli. Fultz forza, la squadra non commette fallo quando il bonus è lontano e Waleskowski punisce sulla sirena. Jesi capisce che può giocarsela. La Trenkwalder dà l’impressione di gestire la gara a proprio piacimento, ma anziché spingere, Jesi sorniona si rifa sotto.
MOMENTO DIFFICILE
Molte palle perse e inutili forzature. La regia non aiuta e né Fultz né Kudlacek danno l’impressione di avere la partita in pugno. In attacco si assiste alla sagra degli errori. Melli e Smith calano d’intensità, Pugi non incide, Boscagin va a corrente alternata. Sta di fatto che la Trenkwalder non riesce a chiudere la partita e la Fileni con Waleskovski e Adams sugli scudi arriva a giocarsi la gara in volata. A 1’36” dalla sirena su una palla persa da Marigney, Ndoja dall’angolo ha l’occasione per il sorpasso ma sbaglia. Via Guasco trema. Boscagin trova un’azione da tre punti che vale il più quattro sul 72-68, Gabini replica da due prima dello show di Marigney che regala i due punti.
Ci vuole un finale di gara intenso di Marigney per matare Jesi. L’esterno americano prende fallo quando l’avversario è sul meno due (72-70). Dalla lunetta mette a segno il primo personale, sbaglia il secondo ma cattura il rimbalzo che si rivela fondamentale. Scarica un assist a Smith che schiaccia per il 75-70 a soli 15 secondi dal gong. Sul ribaltamento Gabini ed Adams sbagliano dalla distanza i tiri che possono riportare la Fileni in partita.
Fallo su Smith a meno di secondo dalla sirena. Dalla lunetta, il centro biancorosso fa doppietta per il 77-70 finale. La Trenkwalder prende i due punti ma la sua esibizione è andata a corrente alternata, con momenti di basket efficace ad altri completamente abulici, dove lampadina si accende ad intermittenza. Minuti di basket intenso con difesa, contropiede e lucidità in attacco ad altri dove la squadra si lascia prendere dall’emotività e commette errori su errori. Capire qual è la Trenkwalder più veritiera diventa un enigma.
Ma in casa quando si trova sorretta dall’aiuto del pubblico, partite come questa con la Fileni vengono vinte, in trasferta quando bisogna reagire ai momenti di avversità, arrivano gli errori a raffica. Volete una prova?
Primo tempo
La Trenkwalder fatica e commette molti errori ad inizio gara. Solo al quinto tentativo arriva il primo canestro dal campo siglato Smith. Nei primi cinque minuti di gara si segna col contagocce e la Trenkwalder conduce 10-7. Ma Ndoja, Gabini e ancora Ndoja con un tiro da quattro punti, ribaltano la contesa con la Fileni che vola al più sei sul 21-15. La Trenkwalder reagisce, aggancia l’
avversario poi prende in mano la gara. La squadra di Ramagli fa le cose migliori nel secondo quarto di gioco. Spinge, corre e trova efficaci soluzioni.
Marigney e Smith portano Reggio al più otto sul 35-27. Poi Melli trova alcuni minuti di fuoco e la squadra vola al massimo vantaggio sul 46-32 con Melli e Smith in grande spolvero con 26 punti segnati sui 46 della Trenk ed 8 su 9 dal campo. Ma le ultime due azioni del quarto sono folli. Fultz forza, la squadra non commette fallo quando il bonus è lontano e Waleskowski punisce sulla sirena. Jesi capisce che può giocarsela. La Trenkwalder dà l’impressione di gestire la gara a proprio piacimento, ma anziché spingere, Jesi sorniona si rifa sotto.
MOMENTO DIFFICILE
Molte palle perse e inutili forzature. La regia non aiuta e né Fultz né Kudlacek danno l’impressione di avere la partita in pugno. In attacco si assiste alla sagra degli errori. Melli e Smith calano d’intensità, Pugi non incide, Boscagin va a corrente alternata. Sta di fatto che la Trenkwalder non riesce a chiudere la partita e la Fileni con Waleskovski e Adams sugli scudi arriva a giocarsi la gara in volata. A 1’36” dalla sirena su una palla persa da Marigney, Ndoja dall’angolo ha l’occasione per il sorpasso ma sbaglia. Via Guasco trema. Boscagin trova un’azione da tre punti che vale il più quattro sul 72-68, Gabini replica da due prima dello show di Marigney che regala i due punti.
Commenti