La finalista Trenkwalder Reggio Emilia
Una delle realtà più floride della palla a spicchi italiana, Reggio Emilia vede cestisticamente la luce il 3 settembre 1974, ed oggi da protagonista è nuovamente a caccia della massima serie tricolore. Il vivaio è la rigogliosa base su cui l’impianto reggiano si propone alla ribalta della Lega Duea, poggiato sulle conferme degli esperti Boscagin e Fultz, della promessa rivelata Melli, e della scommessa ceca Kudlaceck, sulla competenza di coach Alessandro Ramagli, e sui nuovi innesti, italiani e stranieri, elementi del calibro di super Alex Frosini, l’estroso Paul Marigney, dell’elegante lungo americano Smith e dei talenti made in Italy Verri e Pugi. Piccolo rewind. Nel 1982 i biancorossi sbarcano nella massima serie. Joe Bryant infiammava gli animi, mentre al suo fianco cresceva il piccolo Kobe, diventato oggi un gigante NBA, una leggenda. Vittorie e delusioni si susseguono. Al timone si propone Stefano Landi, patron ancora in sella. La pellicola dei ricordi si ferma sull’ex stella NBA Mitchell, sulle due finali play off perse prima della ritrovata A1, celebrata con Final Eight di Coppa, salvezza e partecipazione Uleb. Il 2007 è l’anno del mesto ritorno in Lega Due, ma l’attitudine al successo cercato non muta, ed anzi si fortifica. La nuova Trenkwalder è firmata ancora una volta Ramagli, ottimi trascorsi a Biella e Pesaro (oltre ad uno sfortunato passaggio Benetton), dal 200° a capo della Nazionale Under 18, arrivato in Emilia lo scorso anno a stagione in corso, deciso quest’anno a tagliare il traguardo più importante. (fonte: dinamobasket)
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