La Trenkwalder attende l’Assigeco. In palio punti pesanti

Coraggio, attributi, forza di volontà e tanta tenacia. Elementi essenziali per chi, come la Trenkwalder, ha il desiderio di affacciarsi alle porte di quel paradiso insperato, assolutamente non pronosticabile ad inizio stagione ed ora li, dannatamente vicino. La squadra reggiana infila il pokerissimo vincendo su di un campo storicamente avverso come quello di Casale Monferrato e facendolo come ormai ben insito nel suo DNA: soffrendo, lottando e dimostrando più lucidità nel finale.

Non si contano le gare vinte dai ragazzi di Ramagli con scarti esigui o comunque che li hanno visti uscire vincenti in un finale punto a punto. Sintomo di voglia di vincere, sintomo di attitudine a saper soffrire, tutti aspetti di un’importanza fondamentale. Il calendario favorevole è stato ampiamente sfruttato dai biancorossi, ma per completare il ruolino di marcia manca ancora una gara e non sarà sicuramente una passeggiata, perché in via Guasco arriva l’UCC Casalpusterlengo, non certo l’agnello sacrificale dell’occasione nonostante la differenza di classifica. Marcus Hatten è la punta di diamante di una squadra quadrata e che, se in giornata, diventa difficile da affrontare per chiunque vista la sua estrema perimetralità. L’USA ex Scafati viaggia ad oltre 15 punti di media e ben si amalgama con l’esterno Simoncelli, che sta disputando una stagione di buonissimo livello. L’innesto di Rudy Valenti aggiunge atletismo ad una batteria di ali già di qualità, con Michael Cuffee sotto le plance che garantisce rimbalzi e verticalità. Il lettone Ostler, un decano della categoria, completa uno starting-five che forse ha raccolto meno di quanto le qualità dei singoli potessero far preventivare alla vigilia, ma si sa, la chimica conta forse più del talento, e se si vuole una conferma di ciò bussare pure a casa Trenkwalder. Dal “pino” l’ex Latina Missere, centro possente e di posizione, il giovane play Rullo e Castelli completano le rotazioni principali. Il fronte biancorosso è si su di giri per le imprese sin qui compiute, ma la settimana non è stata delle più tranquille sotto il punto di vista degli infortuni. La distorsione tibio-tarsica rimediata da Jamar Smith in quel di Casale ha costretto il lungo reggiano al riposo sino a giovedì. La ripresa è stata cauta ma il suo impiego pare comunque molto probabile. Verri ha ripreso anch’egli gradualmente dalla contrattura al gluteo che lo ha tenuto fuori dalla gara con la Fastweb e capitan Boscagin non è ancora al top. Ci sono anche le note positive: l’impatto di Frosini in Piemonte è stato eccezionale, ma i 31 minuti giocati non possono non aver lasciato qualche tossina che, in caso di un ulteriore impiego prolungato potrebbe riemergere, e visto il dubbio legato a Smith non sarebbe sorprendente un minutaggio oltre i 30. Risposte positive si sono avute da Paul Lester Marigney, che pare sempre più un giocatore da trasferta, finalmente su livelli altissimi sia di gioco sia di personalità.

Ultimo colpo di reni per i ragazzi di Ramagli per sfruttare il calendario favorevole, calendario che d’ora in più sarà avverso i biancorossi, con 6 gare in trasferta su campi ostici e sfide al vertice casalinghe con Brindisi e Sassari dopo la Final Four di Coppa di Lega. Per affrontare lo sprint finale sono vietati passi falsi, lasciare punti importanti per strada potrebbe rivelarsi fatale all’arrivo della primavera.
di Alessandro Caraffi - basketnet.it

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