F4Reale Mutua Cup, la finale è Prima Veroli-Enel Brindisi che mette Ko la Dinamo (105-106 al suplementare)
06/03/2010 23:45 - Di Fabrizio Pungetti - Ufficio Stampa Legadue
SASSARI – Non cambia la musica, sinfonia che attizzerebbe un sordo. Spasmodico tira e molla, avanti una e avanti l’altra. Parte Sassari (53-47), la riprende e supera Brindisi (60-61). Inzia un munto lunghissimo di tensione ed errori in cui non segna nessuno ma è solo un attimo. Hubalek mette i liberi del 62-61 a 2’ dalla sirena, subito risposta di Bryan, ma ancora Huba va a nozze su scarico di Rowe che spacca l’area (64-63 a 1’23). Ecco allora Radulovic punire con la tripla dalle sue mattonelle, 64-65 a 1’09 dal terzo stop. A 22” un’azione che fotografa l’intensità della gara. Rowe porta a -1 Sassari (da 66-68 a 67-68 con un libero). Avanza Crispin, Binetti lo stringe sulla linea laterale, Hubalek va ad aiutare e gli chiude ogni spazio, il ceko gli strappa il pallone, apertura per Binetti che vola da solo, a chiudere con l’ennesimo ribaltone della partita (69-68) nel delirio generale. Ultimo quarto ancora spinta Dinamo, 73-68 a 8’50 con il folletto Rowe che fa il gigante costruendo per i compagni. Crispin non ci sta, morde i freni, digrignasi denti, a 7’20 spara la tripla del 75-74. Sassari però sente che è un giorno storico 50 anni della Dinamo e trova anche eroi oscuri che stasera però volano: due triple di Binetti e il palazzo sembra crolllare, 81-76 a 5’42. Radulovic però inchioda una schiacciata da Slam Dunk Contest, ma Hubalek dice 33 a 5’06 dallo stop finale, 84-78: è un boato assordante e parte la ola sull’86-78 siglato da Kemp a 4’23. In campo ci sono squadre vere, che sanno che vincere non fa mai male e Brindisi non molla: Cardinali strappa un canestro e fallo nel traffico, sbaglia l’aggiuntivo ma l’Enel lotta a rimbalzo con il leonino Bryan, stavolta fa fallo Vanuzzo: Sylvdere, in attesa di passaporto italiano, ormai è uno di noi, fa 2/2 ed è 86-83 a 2’26. Tutto da giocare. Kemp si incarta in attacco, Brindisi ora difende forte, con un quintetto tosto fisicamente: attacco frontale di Radulovic, che punta il ferro e urla la voglia di vincere di Brindisi: 86-85 a 1’49. Errore di Vanuzzo in gancio, Brindisi non ne approfitta, ma la Dinamo è in affanno psicologico, sente che la partita può sfuggire sul più bello. Crispin non trema nonostante a volte faccia imprecare, tripla del sorpasso, 86-88 a 50”. Dall’altra parte, Rowe fa 1/ 2 ai liberi, ma pure Crispin subito dopo: 87-89 a 21”. Fallo di Thomas a centro campo, gestisce Rowe, s’incunea in area, gancio arcobaleno, parità!!! Mancano 5”, gestione Crispin, batte il suo uomo, Binetti, arriva fino in fondo ma sbaglia. Supplementari. Si, tutto vero, tutto confermato. E’ grandissimo basket, è una partitissima che non meriterebbe vinti.
Il supplementare è sulla stessa lunghezza d’onda, anzi di più, emozioni parossistiche. A 3’33 Crispin respinge ancora una volta l’urlo della folla di Sassari che stava ancora accompagnando il canestro del sorpasso di pochi attimi prima realizzato da Kemp: Joe non ci sta, 93/95 per l’Enel. Thomas prova a mettere le mani sulla partita (93-97 a 3,20”) ma questa volta è Sassari che non ci sta. Errore di Hubalek (uno glielo si può concedere) ma Vanuzzo rimedia su rimbalzo offensivo ed è la scossa per un’ennesima risalita di Sassari con Rowe che a 1,51” fa toccare con mano il sogno: 100-98. Nemmeno il tempo, però, di gioire, che Crispin, questa sera proprio non ne vuole sapere di uscire sconfitto dopo aver giocato una grande partita e a 1,30” strozza la gioia dei sardi con una tripla al fulmicotone: 100-101. Battaglia serratissima Rowe dalla lunetta a 1,07” 102-101. Ambiente assordante, pallone infuocato, ma non per chi sta in campo. Crispin ha sempre il pallino in mano, la squadra pugliese si affida a lui: e quando lui sbaglia, a 36” dalla fine, rimedia Thomas con un rimbalzo d’attacco al settimo piano, realizzando e subendo fallo (però non sfrutta il libero) 102-104. Ormai è un duello fra piccoli grandi eroi. Se Crispin è il faro offensivo dell’Enel, Rowe non è da meno e a 22” dalla fine incendia il PalaSerradimigni con l’ennesimo gol sorpasso: 105-104. Finale giallo che più giallo non si può, Agatha Christie sarebbe impallidita. Attacco Enel, o si fa la partita o si muore. Sassari chiude bene su Crispin e allora è Radulovic ad aprire l’area della Dinamo, un canestro di un vincente che al collo ha portato una medaglia d’argento olimpica (Atene 2004 in maglia azzurra). Sassari però ha ancora energie per crederci, la sostiene un pubblico infinito. Rimessa a metà campo a 4 decimi, Vanuzzo serve Kemp che subito viene aggredito dalla difesa pugliese, lui si gira e, con una parabola che sembrava telecomandata nonostante le mani in faccia dell’avversario, la palla entra nella retina. Sarebbe la vittoria, sarebbe la finale per la Dinamo che compie i suoi 50 anni in questa occasione, il pubblico è già in trionfo, alcuni invadono e abbracciano i propri beniamini, ma tutto è ancora da decidere. Gli arbitri si consultano, minuti interminabili, che sembrano eterni. Poi, finalmente la decisione: Alessandro Vicino, fischietto bolognese sancisce la vittoria di Brindisi, che come in campionato, passa al PalaSerradimigni, nel modo più emozionante possibile. Buono, non buono? Conta il giudizio degli arbitri, che probabilmente per primi avrebbero preferito un finale meno coinvolgente per loro. Quel che conta è quello che dice Valerio Bianchini nel tunnel degli spogliatoi:”La più bella partita vista negli ultimi cinque anni in Italia”. Detto da un Mito, da uno che è stato il primo a vincere tre scudetti su panchine diverse e non ricordiamo quante coppe europee, questo deve inorgoglire tutti, vincitori e vinti e non lasciar spazio a rimpianti. Applausi a Brindisi che estrae dal cilindro il piglio dei forti, non di meno a Sassari. Passata la rabbia anche in casa Dinamo ricorderanno solo le tantissime cose belle di questa partita e gli straordinari gesti dei tanti campioni in campo. La finale dunque è Prima Veroli-Enel Brindisi e c’è da aspettarsi un altro momento di grande intensità e di basket. Avevamo scritto, a fine primo tempo, che, in questi casi, non ci dovrebbero essere vinti. Ma è il basket, un tourbillon imponderabile di fattori emotivi che lo rende crudele e meraviglioso allo stesso tempo e, soprattutto, straordinariamente bello.
SASSARI – Non cambia la musica, sinfonia che attizzerebbe un sordo. Spasmodico tira e molla, avanti una e avanti l’altra. Parte Sassari (53-47), la riprende e supera Brindisi (60-61). Inzia un munto lunghissimo di tensione ed errori in cui non segna nessuno ma è solo un attimo. Hubalek mette i liberi del 62-61 a 2’ dalla sirena, subito risposta di Bryan, ma ancora Huba va a nozze su scarico di Rowe che spacca l’area (64-63 a 1’23). Ecco allora Radulovic punire con la tripla dalle sue mattonelle, 64-65 a 1’09 dal terzo stop. A 22” un’azione che fotografa l’intensità della gara. Rowe porta a -1 Sassari (da 66-68 a 67-68 con un libero). Avanza Crispin, Binetti lo stringe sulla linea laterale, Hubalek va ad aiutare e gli chiude ogni spazio, il ceko gli strappa il pallone, apertura per Binetti che vola da solo, a chiudere con l’ennesimo ribaltone della partita (69-68) nel delirio generale. Ultimo quarto ancora spinta Dinamo, 73-68 a 8’50 con il folletto Rowe che fa il gigante costruendo per i compagni. Crispin non ci sta, morde i freni, digrignasi denti, a 7’20 spara la tripla del 75-74. Sassari però sente che è un giorno storico 50 anni della Dinamo e trova anche eroi oscuri che stasera però volano: due triple di Binetti e il palazzo sembra crolllare, 81-76 a 5’42. Radulovic però inchioda una schiacciata da Slam Dunk Contest, ma Hubalek dice 33 a 5’06 dallo stop finale, 84-78: è un boato assordante e parte la ola sull’86-78 siglato da Kemp a 4’23. In campo ci sono squadre vere, che sanno che vincere non fa mai male e Brindisi non molla: Cardinali strappa un canestro e fallo nel traffico, sbaglia l’aggiuntivo ma l’Enel lotta a rimbalzo con il leonino Bryan, stavolta fa fallo Vanuzzo: Sylvdere, in attesa di passaporto italiano, ormai è uno di noi, fa 2/2 ed è 86-83 a 2’26. Tutto da giocare. Kemp si incarta in attacco, Brindisi ora difende forte, con un quintetto tosto fisicamente: attacco frontale di Radulovic, che punta il ferro e urla la voglia di vincere di Brindisi: 86-85 a 1’49. Errore di Vanuzzo in gancio, Brindisi non ne approfitta, ma la Dinamo è in affanno psicologico, sente che la partita può sfuggire sul più bello. Crispin non trema nonostante a volte faccia imprecare, tripla del sorpasso, 86-88 a 50”. Dall’altra parte, Rowe fa 1/ 2 ai liberi, ma pure Crispin subito dopo: 87-89 a 21”. Fallo di Thomas a centro campo, gestisce Rowe, s’incunea in area, gancio arcobaleno, parità!!! Mancano 5”, gestione Crispin, batte il suo uomo, Binetti, arriva fino in fondo ma sbaglia. Supplementari. Si, tutto vero, tutto confermato. E’ grandissimo basket, è una partitissima che non meriterebbe vinti.
Il supplementare è sulla stessa lunghezza d’onda, anzi di più, emozioni parossistiche. A 3’33 Crispin respinge ancora una volta l’urlo della folla di Sassari che stava ancora accompagnando il canestro del sorpasso di pochi attimi prima realizzato da Kemp: Joe non ci sta, 93/95 per l’Enel. Thomas prova a mettere le mani sulla partita (93-97 a 3,20”) ma questa volta è Sassari che non ci sta. Errore di Hubalek (uno glielo si può concedere) ma Vanuzzo rimedia su rimbalzo offensivo ed è la scossa per un’ennesima risalita di Sassari con Rowe che a 1,51” fa toccare con mano il sogno: 100-98. Nemmeno il tempo, però, di gioire, che Crispin, questa sera proprio non ne vuole sapere di uscire sconfitto dopo aver giocato una grande partita e a 1,30” strozza la gioia dei sardi con una tripla al fulmicotone: 100-101. Battaglia serratissima Rowe dalla lunetta a 1,07” 102-101. Ambiente assordante, pallone infuocato, ma non per chi sta in campo. Crispin ha sempre il pallino in mano, la squadra pugliese si affida a lui: e quando lui sbaglia, a 36” dalla fine, rimedia Thomas con un rimbalzo d’attacco al settimo piano, realizzando e subendo fallo (però non sfrutta il libero) 102-104. Ormai è un duello fra piccoli grandi eroi. Se Crispin è il faro offensivo dell’Enel, Rowe non è da meno e a 22” dalla fine incendia il PalaSerradimigni con l’ennesimo gol sorpasso: 105-104. Finale giallo che più giallo non si può, Agatha Christie sarebbe impallidita. Attacco Enel, o si fa la partita o si muore. Sassari chiude bene su Crispin e allora è Radulovic ad aprire l’area della Dinamo, un canestro di un vincente che al collo ha portato una medaglia d’argento olimpica (Atene 2004 in maglia azzurra). Sassari però ha ancora energie per crederci, la sostiene un pubblico infinito. Rimessa a metà campo a 4 decimi, Vanuzzo serve Kemp che subito viene aggredito dalla difesa pugliese, lui si gira e, con una parabola che sembrava telecomandata nonostante le mani in faccia dell’avversario, la palla entra nella retina. Sarebbe la vittoria, sarebbe la finale per la Dinamo che compie i suoi 50 anni in questa occasione, il pubblico è già in trionfo, alcuni invadono e abbracciano i propri beniamini, ma tutto è ancora da decidere. Gli arbitri si consultano, minuti interminabili, che sembrano eterni. Poi, finalmente la decisione: Alessandro Vicino, fischietto bolognese sancisce la vittoria di Brindisi, che come in campionato, passa al PalaSerradimigni, nel modo più emozionante possibile. Buono, non buono? Conta il giudizio degli arbitri, che probabilmente per primi avrebbero preferito un finale meno coinvolgente per loro. Quel che conta è quello che dice Valerio Bianchini nel tunnel degli spogliatoi:”La più bella partita vista negli ultimi cinque anni in Italia”. Detto da un Mito, da uno che è stato il primo a vincere tre scudetti su panchine diverse e non ricordiamo quante coppe europee, questo deve inorgoglire tutti, vincitori e vinti e non lasciar spazio a rimpianti. Applausi a Brindisi che estrae dal cilindro il piglio dei forti, non di meno a Sassari. Passata la rabbia anche in casa Dinamo ricorderanno solo le tantissime cose belle di questa partita e gli straordinari gesti dei tanti campioni in campo. La finale dunque è Prima Veroli-Enel Brindisi e c’è da aspettarsi un altro momento di grande intensità e di basket. Avevamo scritto, a fine primo tempo, che, in questi casi, non ci dovrebbero essere vinti. Ma è il basket, un tourbillon imponderabile di fattori emotivi che lo rende crudele e meraviglioso allo stesso tempo e, soprattutto, straordinariamente bello.
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