C’erano una volta le invincibili…la Trenkwalder riceve Sassari

Fragile come un grissino. Fragile negli aspetti del gioco che erano diventati il marchio di fabbrica di questa giovane e spavalda Trenkwalder, la caparbietà e la voglia di lottare sino alla fine, senza risparmiare una goccia di sudore. Ora i ragazzi di Ramagli sono in evidente debito di energie e d'ossigeno, totalmente in balia degli avversari, qualunque essi siano, per tutta la gara. Il big-match con Brindisi aveva ridato qualche speranza ai tifosi che, nonostante la sconfitta contro un'avversaria nettamente superiore, erano tornati ad ammirare sprazzi di vera Reggiana. La gara pre-pasquale con Pistoia invece è stato il più classico dei ritorni al passato, con Smith e soci sempre dietro, in perenne rincorsa senza mai dare l'impressione di poter incanalare la gara su binari favorevoli. L'innesto di Hite non può essere giudicato in due gare ravvicinate dopo 4 giorni dall'arrivo a Reggio, certo è che inserirsi in un momento così delicato a livello di risultati non è la miglior cosa che ci si potrebbe augurare e le prestazioni ne sono state influenzate.

La caduta libera di Fultz, sia a livello di "playmaking" che sotto il punto di vista realizzativo è forse il problema più complesso da risolvere e la causa di forza maggiore del filotto di quattro sconfitte consecutive. Fin da inizio stagione era evidente che il rendimento del play biancorosso fosse il vero ago della bilancia per la squadra, troppo importante l'impatto che avrebbe avuto in tutti gli aspetti del gioco, ed infatti da inizio marzo con il crollo delle sue prestazioni è iniziato il calvario della Trenkwalder. Occorre ritrovarlo, forse mentalmente prima ancora che tecnicamente, solo da questa rinascita passano le flebili chances di potersela giocare ai playoff. Smith in Toscana ha giocato un discreto primo tempo per poi sparire alla distanza, ma l'USA reggiano è alterno, lo è sempre stato, utopico sarebbe stato pretendere prestazioni super da inizio stagione sino ad oggi. Non si possono imputargli colpe che non ha, se si fosse voluto un dominatore per 30 gare di stagione la scelta non sarebbe caduta su di lui, inutile ora gridare allo scandalo. E' comunque il collettivo che pare davvero in riserva di carburante, ma anche questo era preventivabile e fino ad un mese fa pareva scontato succedesse, per buona pace di tutti, certo che l'appetito vien mangiando e la voglia di vincere che questi ragazzi mettevano in campo ogni domenica aveva forse offuscato qualche giudizio, perdendo di vista il reale valore di questa squadra messa in relazione con le vere corazzate. E proprio una di queste grandi favorite domenica scenderà in via Guasco per cullare gli ultimi flebili sogni di promozione diretta, il Banco di Sardegna Sassari, ex capolista che sta attraversando un momento di difficoltà per molti aspetti simile a quello reggiano. Il trionfale girone d'andata dei ragazzi di coach Meo Sacchetti aveva spaventato tanti, ma un calo era prevedibile, anche se non di questa portata, visto il roster a disposizione. Il trio delle meraviglie Rowe-Kemp-Hubalek ha tenuto accesi i sogni di gloria sino alle due ultime sconfitte. Numeri impressionanti per i tre, che fatturano oltre la metà dei punti della squadra e per le mani dei quali passano il 90% dei possessi. A supporto giocatori come Manuel Vanuzzo, Devecchi, autore di una stagione di livello ed il play di riserva Binetti. Cortini, forse troppo per poter continuare sino al termine come avevano iniziato, ed infatti il momento di crisi è arrivato.

C’erano una volta due orologi che non vedevano l'ora di andare in campo e lottare per vincere. Oggi quei due orologi sembrano avere le lancette ferme. Ora i due punti servirebbero ai sardi per non abbandonare definitivamente la speranza di riagganciare Brindisi, anche se i pugliesi oltre ai 2 punti di vantaggio, hanno il vantaggio negli scontri diretti oltre ad un calendario decisamente più abbordabile. Altrettanto utili lo sarebbero per le ambizioni di rilancio dei reggiani che avranno Melli a mezzo servizio per un’infiammazione ad una spalla. Solo un paio di settimane fa questa gara sarebbe stata forse decisiva per la promozione diretta, ora servirà probabilmente solo a risollevare il morale della vincitrice, mentre chi ne uscirà sconfitta continuerà a rotolare verso sud in attesa di tempi migliori.
(di Alessandro Caraffi - Legadue)

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