Trenkwalder: Brividi nel finale, ma dopo 4 sconfitte i biancorossi battono Sassari

- La Gazzetta di Reggio -

12/04/2010 09:26 - MAURO GRASSELLI
REGGIO. La Trenkwalder ritrova se stessa tra le mura di via Guasco e la spunta sull’ex regina Sassari aggiudicandosi il «derby delle deluse». Ora la squadra biancorossa è terza, a -2 dal secondo posto.
Se la promozione diretta è una questione che riguarda solo Brindisi (40 punti: per farsi sfuggire la festa, a questo punto dovrebbe perdere le ultime 3 gare e Sassari vincerle tutte), Trenk e Banco di Sardegna sono scese in campo con il rischio concreto di dare vita allo schianto fra carrelli dei bolliti, più che a una sfida di basket.
LE PASTIGLIE. Di sicuro non è stata quella che tutti i tifosi hanno sognato sino a fine febbraio, quando Sassari era in testa, Reggio a -2 e il match al Bigi poteva mettere in palio la serie A. E’ stata invece la partita fra squadre che, più dei punti in palio, avevano bisogno di ritrovare il morale e scacciare le paure, dopo una serie nera: 4 sconfitte di fila per i biancorossi, 3 ko sulle ultime 4 gare per i sardi. In questo senso, la vittoria di ieri sera - al di là dei benefici sulla graduatoria in ottica play off - consente alla squadra reggiana di cambiare le pastiglie dei freni inibitori in vista della volata verso la fine della stagione regolare.
DIFENDERE IL TERZO. La Trenk (34 punti) dovranno difendere il 3º posto. Ieri sono arrivati risultati utili: Udine-Casale 64-63, Venezia-Veroli 81-62. Ora la Trenk ha 2 punti in più rispetto alle ex coinquiline Casale e Veroli, raggiunte a 32 da Udine. Pressoché impossibile conquistare il 2º posto, perché Sassari (36) ieri ha messo al sicuro la differenza canestri (all’inizio del 4º periodo Reggio era riuscita a ribaltare il -11 dell’andata), quindi il sorpasso avverrà solo se la Trenk vincerà 2 gare in più dei sardi nelle 3 che restano.
PALAFELPATO. Come con Brindisi, la Trenk gioca «in trasferta», perché la curva sassarese sovrasta il pubblico felpato che tradizionalmente arreda il vecchio Palabigi. Prima del match i sardi salutano il Collettivo Biancorosso, raccogliendo applausi. Il clima d’amicizia prosegue anche dopo la palla a due, perché l’intensità è un concetto relativo, ed entrambe le squadre collezionano ferri sia dalla corta che dalla lunga distanza. L’«amichevole» prosegue placida per l’intero primo quarto, con Hite in evidenza da una parte e Hubalek dall’altra. Nel finale del tempino la Trenk, sul +4, ha in mano il +6 ma gioca a palla saponata e consente a Rowe di infilare il 17-15. Percentuali decenti da 2 punti (50% per entrambe) e horror da 3: 0/6 Reggio, 0/5 Sassari. Quantomeno, i biancorossi controllano i rimbalzi: 15-10.
DECOLLA HITE. Nel 2º quarto Hite si ricorda di essere un giocatore di striscia e mette 3 bombe, l’ultima con l’uomo addosso. Reggio tocca 4 volte il +11, mentre la difesa sarda ha la vitalità si una cassa di naselli surgelati. A 16” dall’intervallo debutta in Legadue Luca Campani, ennesimo talento prodotto dal settore giovanile, eterno lungodegente causa guai fisici. La prima palla che tocca vale il canestro da sotto del 43-31 all’intervallo.
BRIVIDI FINALI. Dopo la pausa, i sardi riescono a metterla dall’arco e con un 5-15 sorpassano: 48-49. La Trenk reagisce coi tiri dall’arco, armi «inedite» rispetto alle scorse settimane, quando la zona avversaria ha spesso inchiodaro l’hard disc reggiano. Hite (33 punti alla fine) regala un alley-oop su assist di Kudlacek e spinge il team a +8. Sassari sale a -1, poi sprofonda all’inizio dell’ultimo quarto: Trenk a +10 con 2 bei canestri di Melli e +14 a 7’ dalla fine. Ma non è finita: Sassari rientra e sorpassa a 1’21” dal gong con 2 liberi di Rowe. Melli si conquista un canestro pesantissimo. Al fallo sistematico, Reggio resta avanti. Kemp tira dall’arco per la vittoria, ma è ferro.

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