La folle Trenkwalder domina poi rischia ma è semifinale
Trenkwalder Reggio Emilia - Miro Radici Vigevano 72-68
Un paura grande così. Un viaggio all’inferno e ritorno per questa pazza e stremata Trenkwalder che porta a casa una incredibile gara 5 e vola in semifinale dove affronterà la Prima Veroli.
Onore a vincitori e vinti, già perché la Miro Radici Finance ha sputato sangue ci ha creduto sino all’ultimo secondo nonostante una gara che l’aveva vista arrancare spesso con oltre 10 lunghezze di svantaggio, non uscendone mai però, rimanendo sempre a galla senza mai annegare, anche per demeriti di Reggio. Reggio gioca sul velluto o quasi per 30 minuti poi sparisce dal campo, tradita dalle proprie energie e da troppa foga nella manovra offensiva, che la porta a perdere 6 incredibili palloni consecutivi. Vigevano rosicchia, resta li, difende e rimane lucida. Quando Boyette ruba palla ad Hite sulla metà campo e va in lunetta per il -1 il palazzo raggela. Il finale vede i biancorossi quasi infallibili in lunetta mentre l’errore di Bertolazzi costringe poi Williams a sbagliare di proposito il secondo dei suoi tiri dalla linea della carità sul quale però vola Robert Hite che chiude la gara, 72-68.
SI VOLA VIA. La tensione sembra giocare brutti scherzi ad entrambe, visto che il primo canestro dal campo arriva da parte di Banti dopo quasi 3 minuti di gioco. Poi Reggio si sblocca e sembra poter volare via, grazie a Fultz e ad un Hite che, nonostante un evidente nervosismo, piazza zampate da campione, 19-7 al 7 minuto. Reggio gioca sul velluto, ritmi alti e difesa intensa. Frosini domina sotto le proprie plance ed il quarto si chiude sul 25-11. Vigevano però non muore mai e lo dimostra ancora una volta, 0-6 di contro parziale e la gara è riaperta in un amen, cortesia di un Williams sempre concreto e delle buone giocate di Ghersetti. Confusione in impostazione per la Trenkwalder che però riesce a riordinare le idee e chiude avanti di 10 lunghezze il secondo parziale con una tripla da metà campo di Robert Fultz. Le proteste durante il riposo di coach Garelli generano un tecnico a gioco fermo e Boscagin (positivo come in gara 4) rientra in campo amministrando i due liberi. E’ il momento spartiacque della gara, 5-0 per Reggio praticamente a gioco fermo. Peserà tantissimo sul finale.
VIAGGIO ALL’INFERNO. La squadra di Ramagli non riesce ad ammazzare cestisticamente la gara. Piazza buoni parziali che non trovano mai il canestro che potrebbe stordire definitivamente i lomellini. Si oscilla dalle 15 alle 7 lunghezze di vantaggio per i reggiani, con gli ospiti che dimostrano di essere più che presenti mentalmente. Smith si sblocca sul finire del tempo con una buona giocata da sotto ed un recupero con schiacciata in contropiede, ma il lungo reggiano è troppo nervoso, presente sotto le plance ma dannoso offensivamente. Si chiude parziale sul 57-44 con la reggiana padrona del campo, anche se quel famoso colpo del “KO” stenta ad arrivare. Ed infatti inizia il tracollo. Fultz perde di lucidità, perdendo palloni in serie imitato sciaguratamente da Hite. La manovra reggiana è ora macchinosa, lenta, prevedibile e poco incisiva. Vigevano inizia la rimonta. Fino ad arrivare al finale già raccontato, dove i gialloblu pagano una stanchezza evidente, non punendo gli innumerevoli errori reggiani. Pessimo post-gara con Smith ed un dirigente lomellino che alzano un po’ troppo le mani (sanzioni probabili per i due, poiché gli arbitri erano ben attenti a quello che succedeva), accenno di rissa indegno per quanto visto in queste 5 gare, divertenti, giocate alla morte e non risparmiando una goccia di sudore. Passa Reggio, ma Vigevano esce a testa altissima, con i giocatori a ringraziare i tifosi e coach Garelli che si lascia andare a plateali gesti di ringraziamento.
Ora sotto con Veroli, che pare nettamente superiori alla compagine biancorossa. Ma il cuore di questi ragazzi è immenso ed anche stasera è stato dimostrato ampiamente. I 10 giorni di riposo per i laziali conteranno tantissimo, ma Ramagli saprà ricaricare a dovere le pile dei suoi per quella che sarà sicuramente una serie combattuta sino alla fine.
PAGELLE
Trenkwalder Reggio Emilia: Verri ng, Smith 5, Potì ne, Hite 7, Boscagin 7, Fultz 7, Frosini 6.5, Ibarra 6, Pugi 6, Kieza ng, Campani ne
Miro Radici Finance Vigevano: Williams 6.5, Boyette 5, Bertolazzi 6.5, Cavallaro 6.5, Ferrari ne, Ganeto 5.5, Ghersetti 6, Banti 6.5, Mazzanti ne, Squarcina ng.
MVP
Robert Fultz: alla fine l’ago della bilancia è sempre lui. Nel primo tempo domina e Reggio vola, nella ripresa pasticcia , perde palloni sanguinosi e la Trenkwalder annaspa. I suoi 22 punti però, con un devastante 4/6 dalla lunga distanza , alla fine fanno la differenza tra una semifinale e delle vacanze anticipate.
Un paura grande così. Un viaggio all’inferno e ritorno per questa pazza e stremata Trenkwalder che porta a casa una incredibile gara 5 e vola in semifinale dove affronterà la Prima Veroli.
Onore a vincitori e vinti, già perché la Miro Radici Finance ha sputato sangue ci ha creduto sino all’ultimo secondo nonostante una gara che l’aveva vista arrancare spesso con oltre 10 lunghezze di svantaggio, non uscendone mai però, rimanendo sempre a galla senza mai annegare, anche per demeriti di Reggio. Reggio gioca sul velluto o quasi per 30 minuti poi sparisce dal campo, tradita dalle proprie energie e da troppa foga nella manovra offensiva, che la porta a perdere 6 incredibili palloni consecutivi. Vigevano rosicchia, resta li, difende e rimane lucida. Quando Boyette ruba palla ad Hite sulla metà campo e va in lunetta per il -1 il palazzo raggela. Il finale vede i biancorossi quasi infallibili in lunetta mentre l’errore di Bertolazzi costringe poi Williams a sbagliare di proposito il secondo dei suoi tiri dalla linea della carità sul quale però vola Robert Hite che chiude la gara, 72-68.
SI VOLA VIA. La tensione sembra giocare brutti scherzi ad entrambe, visto che il primo canestro dal campo arriva da parte di Banti dopo quasi 3 minuti di gioco. Poi Reggio si sblocca e sembra poter volare via, grazie a Fultz e ad un Hite che, nonostante un evidente nervosismo, piazza zampate da campione, 19-7 al 7 minuto. Reggio gioca sul velluto, ritmi alti e difesa intensa. Frosini domina sotto le proprie plance ed il quarto si chiude sul 25-11. Vigevano però non muore mai e lo dimostra ancora una volta, 0-6 di contro parziale e la gara è riaperta in un amen, cortesia di un Williams sempre concreto e delle buone giocate di Ghersetti. Confusione in impostazione per la Trenkwalder che però riesce a riordinare le idee e chiude avanti di 10 lunghezze il secondo parziale con una tripla da metà campo di Robert Fultz. Le proteste durante il riposo di coach Garelli generano un tecnico a gioco fermo e Boscagin (positivo come in gara 4) rientra in campo amministrando i due liberi. E’ il momento spartiacque della gara, 5-0 per Reggio praticamente a gioco fermo. Peserà tantissimo sul finale.
VIAGGIO ALL’INFERNO. La squadra di Ramagli non riesce ad ammazzare cestisticamente la gara. Piazza buoni parziali che non trovano mai il canestro che potrebbe stordire definitivamente i lomellini. Si oscilla dalle 15 alle 7 lunghezze di vantaggio per i reggiani, con gli ospiti che dimostrano di essere più che presenti mentalmente. Smith si sblocca sul finire del tempo con una buona giocata da sotto ed un recupero con schiacciata in contropiede, ma il lungo reggiano è troppo nervoso, presente sotto le plance ma dannoso offensivamente. Si chiude parziale sul 57-44 con la reggiana padrona del campo, anche se quel famoso colpo del “KO” stenta ad arrivare. Ed infatti inizia il tracollo. Fultz perde di lucidità, perdendo palloni in serie imitato sciaguratamente da Hite. La manovra reggiana è ora macchinosa, lenta, prevedibile e poco incisiva. Vigevano inizia la rimonta. Fino ad arrivare al finale già raccontato, dove i gialloblu pagano una stanchezza evidente, non punendo gli innumerevoli errori reggiani. Pessimo post-gara con Smith ed un dirigente lomellino che alzano un po’ troppo le mani (sanzioni probabili per i due, poiché gli arbitri erano ben attenti a quello che succedeva), accenno di rissa indegno per quanto visto in queste 5 gare, divertenti, giocate alla morte e non risparmiando una goccia di sudore. Passa Reggio, ma Vigevano esce a testa altissima, con i giocatori a ringraziare i tifosi e coach Garelli che si lascia andare a plateali gesti di ringraziamento.
Ora sotto con Veroli, che pare nettamente superiori alla compagine biancorossa. Ma il cuore di questi ragazzi è immenso ed anche stasera è stato dimostrato ampiamente. I 10 giorni di riposo per i laziali conteranno tantissimo, ma Ramagli saprà ricaricare a dovere le pile dei suoi per quella che sarà sicuramente una serie combattuta sino alla fine.
PAGELLE
Trenkwalder Reggio Emilia: Verri ng, Smith 5, Potì ne, Hite 7, Boscagin 7, Fultz 7, Frosini 6.5, Ibarra 6, Pugi 6, Kieza ng, Campani ne
Miro Radici Finance Vigevano: Williams 6.5, Boyette 5, Bertolazzi 6.5, Cavallaro 6.5, Ferrari ne, Ganeto 5.5, Ghersetti 6, Banti 6.5, Mazzanti ne, Squarcina ng.
MVP
Robert Fultz: alla fine l’ago della bilancia è sempre lui. Nel primo tempo domina e Reggio vola, nella ripresa pasticcia , perde palloni sanguinosi e la Trenkwalder annaspa. I suoi 22 punti però, con un devastante 4/6 dalla lunga distanza , alla fine fanno la differenza tra una semifinale e delle vacanze anticipate.
(di alesssandro Caraffi. Fonte: Lega Due Basket)
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