La Trenkwalder cede a Veroli ed è eliminata
- Il Resto del Carlino -
29/05/2010 10:53 - Trenkwalder 91 Prima Veroli 102
TRENKWALDER – Smith 11 (5/10, 0/2), Hite 10 (2/4, 1/2), Boscagin 21 (5/9, 3/4), Fultz 22 (6/8, 1/5), Frosini 7 (3/5); Ibarra 2 (1/1, 0/1), Pugi 7 (2/5, 1/1), Kieza 11 (4/5), Verri. N.E. Campani. All. Ramagli
PRIMA VEROLI – Draper 14 (3/6, 2/3), Gatto 22 (2/3, 4/5), Rosselli 16 (1/1, 4/5), Nissim 22 (6/9, 2/3), Hines 15 (6/10); Rossi 6 (2/3, 0/2), Gigena (0/3, 0/1), Foiera 4 (2/2, 0/2), Simeoli 3 (1/1). N.E. Plumari, Fall. All. Cancellieri
Arbitri: Pascotto, Vicino, Bettini
NOTE – Parziali tempi: 18-34, 45-50, 59-79. Tiri liberi: Trenkwalder 17/21, Prima 20/29. Tecnico a Boscagin al 23’26 (50-63). Antisportivo a Hines al 37’27 (80-93). Spettatori 1613 per 16447.
Daniele Barilli
FINISCE QUI. Finisce 3-0. Finisce maluccio. Finisce senza gloria. Il 28° campionato biancorosso tra i professionisti, quello delle 500 partite in LegaDue, si esaurisce in un venerdì da tregenda. In cui Reggio paga, a caro prezzo, tutti gli sforzi effettuati nelle ultime settimane e paga le sue carenze, tecniche e politiche. Paga tutto e paga salato, di fronte ad una Prima che, forte del 2-0 conquistato a Frosinone, mette in mostra le sue enormi potenzialità travolgendo i biancorossi. Finisce qui. Finisce maluccio. Ed è un peccato perché, per quello che aveva fatto nel corso della stagione, la Trenkwalder avrebbe meritato un’uscita di scena ben diversa. E almeno un successo, in questa sfida con Veroli, sarebbe stato giusto conquistarlo. Pazienza. E d’altronde, ieri sera, fin dalla prima azione, non c’è quasi stata partita.
AIUTO....Un uragano. Terribile e devastante. E’ quello che va ad oscurare il cielo biancorosso scatenando sulle teste della Trenkwalder una tempesta allucinante. La Prima Veroli, senza pressioni sulle spalle e con grande tranquillità, entra in campo e comincia a mitragliare il canestro travolgendo i reggiani. L’attacco laziale è terrificante, la difesa biancorossa è inesistente. Mettete insieme i due ingredienti e capirete cosa succede. In 150 secondi Veroli è a più 7 (5-12), in 5 minuti è a più 13 (9-22), in 7 giri di lancette è a più 15 (14-29) e alla alla fine del primo quarto è a più 16 (18-34). La squadra laziale, che prova a sorprendere la Trenkwalder con la difesa a zona, sta viaggiando con percentuali mostruose dal perimetro: 7/9 da 3 punti nei primi 10 minuti. E qui, credeteci, c’è del merito per i tiratori ospiti, ma c’è, pure, tanto demerito per i difensori di casa. Ovvio che se si concedono 34 punti in 10 minuti agli avversari, pensare di portare a casa la partita è impossibile. L’aria, insomma, è quella delle vacanze, con Smith che, a tratti, è addirittura irritante (il suo avversario, Gatto, segna 16 punti nella prima frazione di gioco...). A poco a poco, però, l’aria della partita cambia. Perché la Trenkwalder comincia a difendere, la Prima comincia a fallire qualche tiro e, insomma, bene o male, i biancorossi fermano l’emorragia e provano a risalire sulle pendici di una montagna diventata altissima (22-40 al 12°). Sembrerebbe impossibile, viste le forze in campo. E invece no. Perché il bunker biancorosso comincia a funzionare e negli ultimi 8 minuti del secondo quarto i laziali segnano solo 10 punti. Chiusa la falla in difesa, la squadra di Ramagli può dedicarsi all’attacco. Dove, ben ispirati da Fultz, sono l’inatteso Kieza (6 punti in 5 minuti) e il capitano Boscagin (13 punti al riposo) a suonare la carica. Reggio piazza un parziale di 10-2 e rientra in partita (32-42) poi, proprio sulla sirena, un’incredibile tripla di Hite manda le squadre negli spogliatoi con un disavanzo di soli 5 punti (45-50). Per come si era messa, è quasi un trionfo.
FINE DELLE TRASMISSIONI.L’illusione del palasport dura giusto il tempo di uno spuntino nell’intervallo. Perché quando si torna in campo si vede la Trenkwalder risalire al meno 3 (47-50) poi riecco il cielo biancorosso riempirsi di nuvole nere e scatenarsi nuovamente il ciclone laziale. La Prima ricomincia a far canestro anche dal parcheggio (3/4 da 3 punti in 10 minuti) e vola al più 18 (54-72) con un break terrificante di 17-3 propiziato da un ingenuo fallo tecnico a Boscagin. L’ultima notte biancorossa di questo campionato, si spegne lì sul 59-79 al 30°. I reggiani, se non altro, ci provano fino in fondo e lottano fino all’ultimo (87-95 al 38°) con la partita che viene sospesa perché gli arbitri (indecorosi) riescono nell’impresa di far infuriare il palasport e di far sospendere la partita per un paio di minuti. Finisce qui. Finisce maluccio, anche se la gente ringrazia Ramagli e Frosini con lunghi cori e applausi che, poi, accomunano tutta la squadra in una scena bellissima e di grande senso sportivo. Tutti al mare, ci si rivede ad ottobre...
29/05/2010 10:53 - Trenkwalder 91 Prima Veroli 102
TRENKWALDER – Smith 11 (5/10, 0/2), Hite 10 (2/4, 1/2), Boscagin 21 (5/9, 3/4), Fultz 22 (6/8, 1/5), Frosini 7 (3/5); Ibarra 2 (1/1, 0/1), Pugi 7 (2/5, 1/1), Kieza 11 (4/5), Verri. N.E. Campani. All. Ramagli
PRIMA VEROLI – Draper 14 (3/6, 2/3), Gatto 22 (2/3, 4/5), Rosselli 16 (1/1, 4/5), Nissim 22 (6/9, 2/3), Hines 15 (6/10); Rossi 6 (2/3, 0/2), Gigena (0/3, 0/1), Foiera 4 (2/2, 0/2), Simeoli 3 (1/1). N.E. Plumari, Fall. All. Cancellieri
Arbitri: Pascotto, Vicino, Bettini
NOTE – Parziali tempi: 18-34, 45-50, 59-79. Tiri liberi: Trenkwalder 17/21, Prima 20/29. Tecnico a Boscagin al 23’26 (50-63). Antisportivo a Hines al 37’27 (80-93). Spettatori 1613 per 16447.
Daniele Barilli
FINISCE QUI. Finisce 3-0. Finisce maluccio. Finisce senza gloria. Il 28° campionato biancorosso tra i professionisti, quello delle 500 partite in LegaDue, si esaurisce in un venerdì da tregenda. In cui Reggio paga, a caro prezzo, tutti gli sforzi effettuati nelle ultime settimane e paga le sue carenze, tecniche e politiche. Paga tutto e paga salato, di fronte ad una Prima che, forte del 2-0 conquistato a Frosinone, mette in mostra le sue enormi potenzialità travolgendo i biancorossi. Finisce qui. Finisce maluccio. Ed è un peccato perché, per quello che aveva fatto nel corso della stagione, la Trenkwalder avrebbe meritato un’uscita di scena ben diversa. E almeno un successo, in questa sfida con Veroli, sarebbe stato giusto conquistarlo. Pazienza. E d’altronde, ieri sera, fin dalla prima azione, non c’è quasi stata partita.
AIUTO....Un uragano. Terribile e devastante. E’ quello che va ad oscurare il cielo biancorosso scatenando sulle teste della Trenkwalder una tempesta allucinante. La Prima Veroli, senza pressioni sulle spalle e con grande tranquillità, entra in campo e comincia a mitragliare il canestro travolgendo i reggiani. L’attacco laziale è terrificante, la difesa biancorossa è inesistente. Mettete insieme i due ingredienti e capirete cosa succede. In 150 secondi Veroli è a più 7 (5-12), in 5 minuti è a più 13 (9-22), in 7 giri di lancette è a più 15 (14-29) e alla alla fine del primo quarto è a più 16 (18-34). La squadra laziale, che prova a sorprendere la Trenkwalder con la difesa a zona, sta viaggiando con percentuali mostruose dal perimetro: 7/9 da 3 punti nei primi 10 minuti. E qui, credeteci, c’è del merito per i tiratori ospiti, ma c’è, pure, tanto demerito per i difensori di casa. Ovvio che se si concedono 34 punti in 10 minuti agli avversari, pensare di portare a casa la partita è impossibile. L’aria, insomma, è quella delle vacanze, con Smith che, a tratti, è addirittura irritante (il suo avversario, Gatto, segna 16 punti nella prima frazione di gioco...). A poco a poco, però, l’aria della partita cambia. Perché la Trenkwalder comincia a difendere, la Prima comincia a fallire qualche tiro e, insomma, bene o male, i biancorossi fermano l’emorragia e provano a risalire sulle pendici di una montagna diventata altissima (22-40 al 12°). Sembrerebbe impossibile, viste le forze in campo. E invece no. Perché il bunker biancorosso comincia a funzionare e negli ultimi 8 minuti del secondo quarto i laziali segnano solo 10 punti. Chiusa la falla in difesa, la squadra di Ramagli può dedicarsi all’attacco. Dove, ben ispirati da Fultz, sono l’inatteso Kieza (6 punti in 5 minuti) e il capitano Boscagin (13 punti al riposo) a suonare la carica. Reggio piazza un parziale di 10-2 e rientra in partita (32-42) poi, proprio sulla sirena, un’incredibile tripla di Hite manda le squadre negli spogliatoi con un disavanzo di soli 5 punti (45-50). Per come si era messa, è quasi un trionfo.
FINE DELLE TRASMISSIONI.L’illusione del palasport dura giusto il tempo di uno spuntino nell’intervallo. Perché quando si torna in campo si vede la Trenkwalder risalire al meno 3 (47-50) poi riecco il cielo biancorosso riempirsi di nuvole nere e scatenarsi nuovamente il ciclone laziale. La Prima ricomincia a far canestro anche dal parcheggio (3/4 da 3 punti in 10 minuti) e vola al più 18 (54-72) con un break terrificante di 17-3 propiziato da un ingenuo fallo tecnico a Boscagin. L’ultima notte biancorossa di questo campionato, si spegne lì sul 59-79 al 30°. I reggiani, se non altro, ci provano fino in fondo e lottano fino all’ultimo (87-95 al 38°) con la partita che viene sospesa perché gli arbitri (indecorosi) riescono nell’impresa di far infuriare il palasport e di far sospendere la partita per un paio di minuti. Finisce qui. Finisce maluccio, anche se la gente ringrazia Ramagli e Frosini con lunghi cori e applausi che, poi, accomunano tutta la squadra in una scena bellissima e di grande senso sportivo. Tutti al mare, ci si rivede ad ottobre...
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